Pd: Bagatin, fibromialgia, nuova legge a sostegno istanze cittadini
(ACON) Trieste, 2 mag - COM/MPB - Dopo l'impegno a sostenere il
riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, ora
è arrivata la legge regionale (prima firmataria Bagatin), che
comprende anche un'azione di stimolo al Parlamento affinché si
attivi sul piano nazionale. Oggi il Consiglio regionale ha
approvato all'unanimità la proposta di legge e il voto alle
Camere e al Governo e la proposta di risoluzione sulla relativa
petizione. Complessivamente sono stati stanziati oltre 75 mila
euro nel triennio 2017 - 2019.
Nel 2015 la consigliera regionale del Pd e vicepresidente
della III commissione Sanità, Renata Bagatin, insieme al
presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop ricevettero una
delegazione con a capo Luciana Spadaro presidente dell'attuale
associazione FibroFamily che ha consegnato una petizione
sostenuta da oltre 6500 firme. Un'istanza partita da Pordenone
nel 2015 e approdata quindi a Trieste in Consiglio regionale.
La fibromialgia, commenta Bagatin "è una malattia riconosciuta
dall'Oms che purtroppo non ha ancora percorsi diagnostici e di
cura sufficientemente validati per essere compresi nei Livelli
essenziali di assistenza (Lea) e quindi essere garantiti in
esenzione dal servizio sanitario.
La legge, illustra Bagatin, "si prefigge di individuare dei
Centri di riferimento e specializzazione capaci di offrire una
presa in carico multidisciplinare alle persone malate; inoltre,
sarà istituito un registro regionale della malattia che potrà
essere di supporto a futuri studi clinici utili
all'identificazione di percorsi di diagnosi e cura".
La proposta di legge prevede inoltre la formazione dei medici di
medicina generale e la valorizzazione delle associazioni nella
divulgazione di informazioni sulla malattia. Infine, si
supportano gli studi clinici sulla fibromialgia con delle misure
di aiuto alla ricerca clinica.
A livello nazionale, invece, "è stato votato un voto alle Camere
per "fare pressione" sul governo centrale (cui compete la
determinazione dei Livelli essenziali di assistenza) chiedendo
che una volta raggiunto il grado di valutazione appropriato, i
percorsi diagnostici e di cura possano rientrare nei Lea
garantendo così l'esenzione al costo delle prestazioni".