V Comm: approvata pdl contrasto criminalità e mafia
(ACON) Trieste, 16 mag - CMC - La V Commissione del Consiglio
regionale ha esaminato e approvato all'unanimità, alla presenza
dell'assessore regionale alle Autonomie locali, la proposta di
legge in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di
criminalità organizzata e di stampo mafioso. Il testo, presentato
dai consiglieri del gruppo M5S, approderà in Aula a fine mese.
Obiettivo del provvedimento è fronteggiare il crescente grado di
pericolosità dei fenomeni criminali legati alle organizzazioni
anche di stampo mafioso ed evitarne la possibile espansione,
anche alla luce della situazione descritta nella relazione della
Direzione nazionale antimafia che evidenzia come il territorio
regionale stia diventando sempre più oggetto di interessi da
parte di gruppi familiari collegati al crimine organizzato che
cercano di insinuarsi nei settori economici e di occultarvi
enormi quantità di denaro provenienti da attività illecite.
In sede di approvazione sono stati accolti alcuni emendamenti
presentati dalla maggioranza e dalla Giunta regionale.
In particolare gli emendamenti della Giunta sono finalizzati a
tenere separati gli interventi in materia di criminalità
organizzata e dei fenomeni mafiosi contenuti nella proposta di
legge da quelli relativi alla sicurezza urbana e alla polizia
locale, già disciplinati dalla legge regionale 9/2009, per il
timore è che si possa creare una confusione di ruoli tra
competenze regionali e statali.
Gli emendamenti della maggioranza contemplano interventi in
ambito scolastico per contribuire all'educazione alla legalità e
allo sviluppo dei valori costituzionali e civici, l'avvio di
percorsi di cittadinanza attiva per favorire la messa in rete
delle attività di ricerca, informazione e comunicazione della
legge, e a estendere le azioni di prevenzione e di contrasto del
fenomeno in ulteriori ambiti, come la tratta di esseri umani,
definita nuova frontiera della mafia, e il caporalato a basso
costo, lavoro forzato dove la manodopera scarsamente retribuita
risulta maggiormente sfruttata dalle organizzazioni criminali.