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V Comm: approvata pdl contrasto criminalità e mafia

16.05.2017
13:13
(ACON) Trieste, 16 mag - CMC - La V Commissione del Consiglio regionale ha esaminato e approvato all'unanimità, alla presenza dell'assessore regionale alle Autonomie locali, la proposta di legge in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso. Il testo, presentato dai consiglieri del gruppo M5S, approderà in Aula a fine mese.

Obiettivo del provvedimento è fronteggiare il crescente grado di pericolosità dei fenomeni criminali legati alle organizzazioni anche di stampo mafioso ed evitarne la possibile espansione, anche alla luce della situazione descritta nella relazione della Direzione nazionale antimafia che evidenzia come il territorio regionale stia diventando sempre più oggetto di interessi da parte di gruppi familiari collegati al crimine organizzato che cercano di insinuarsi nei settori economici e di occultarvi enormi quantità di denaro provenienti da attività illecite.

In sede di approvazione sono stati accolti alcuni emendamenti presentati dalla maggioranza e dalla Giunta regionale.

In particolare gli emendamenti della Giunta sono finalizzati a tenere separati gli interventi in materia di criminalità organizzata e dei fenomeni mafiosi contenuti nella proposta di legge da quelli relativi alla sicurezza urbana e alla polizia locale, già disciplinati dalla legge regionale 9/2009, per il timore è che si possa creare una confusione di ruoli tra competenze regionali e statali.

Gli emendamenti della maggioranza contemplano interventi in ambito scolastico per contribuire all'educazione alla legalità e allo sviluppo dei valori costituzionali e civici, l'avvio di percorsi di cittadinanza attiva per favorire la messa in rete delle attività di ricerca, informazione e comunicazione della legge, e a estendere le azioni di prevenzione e di contrasto del fenomeno in ulteriori ambiti, come la tratta di esseri umani, definita nuova frontiera della mafia, e il caporalato a basso costo, lavoro forzato dove la manodopera scarsamente retribuita risulta maggiormente sfruttata dalle organizzazioni criminali.