AR: Tondo/Sibau, lavoro, zero risposte reali su priorità legislatura
(ACON) Trieste, 31 mag - COM/MPB - "Il lavoro doveva essere la
priorità della legislatura. È stato, nei fatti, il grande
assente. L'assessore Panariti è inesistente, la presidente
Serracchiani latitante. Il disegno di legge "norme in materia di
formazione e orientamento nell'ambito dell'apprendimento
permanente" è l'ultimo capolavoro di questa giunta: un testo che
dovrebbe regolamentare la formazione in cui non compare mai il
termine impresa. È l'apoteosi dell'astrattezza, un trionfo di
allusioni alla burocrazia, che non ha alcun contatto con il mondo
reale. Chiediamo il ritiro della norma, e una successiva,
profonda, rivisitazione. Sorprende il silenzio del vicepresidente
Bolzonello: cosa pensa di questo testo?".
Così Renzo Tondo e Giuseppe Sibau, rispettivamente capogruppo e
consigliere regionale di Autonomia Responsabile, nel corso della
conferenza stampa tenutasi oggi in Consiglio regionale, in piazza
Oberdan a Trieste.
Tondo ha ricordato che "in campagna elettorale, nel 2013,
Serracchiani aveva messo lavoro e occupazione al centro della sua
agenda politica. Quattro anni dopo, le sue promesse sono state
incenerite dall'inerzia, e le leggi approvate sono
insignificanti. Il Pd, sui temi reali, è velleitario: non basta
imparare a memoria una normativa europea, servono leggi che
possano trovare immediata applicazione. L'assessore regionale
Panariti ha fronteggiato una situazione molto complessa, e
nessuno intende speculare sulla crisi. Ma in tempi di emergenza,
servono misure straordinarie, non ci si può limitare a piccoli
interventi di facciata. La Giunta regionale si è già spaccata sui
voucher: Bolzonello fu subito critico con il governo centrale,
mentre Serracchiani e Panariti furono molto più accomodanti.
Bolzonello condivide la linea Panariti? L'ultimo ddl lo soddisfa?
Intende pronunciarsi, e raccogliere il nostro appello a rifare la
legge? Vogliamo fare un testo che abbia un senso, anziché
continuare a produrre scatole vuote?".
Sibau ha infine rilevato che "la giunta considera il Pipol il
vero fiore all'occhiello di questa legislatura. Evidentemente si
è appassito molto in fretta. Il Pipol è sistematicamente
soffocato dalle estenuanti lungaggini burocratiche: un'azienda
che cerca di assumere una persona con questo strumento, si
scontra violentemente con i tempi della pubblica amministrazione,
con il risultato di spendere soldi senza ricevere alcun beneficio
in tempi ragionevoli. Ci sono situazioni puntuali agghiaccianti:
le piccole imprese non possono buttare 800 o mille euro per
produrre carteggi che si incagliano nella palude degli uffici
regionali. Questo disegno di legge complica la vita a giovani e
imprese, anziché semplificarla".