FI: Novelli, apertura PPI di Lignano, assenza di programmazione
(ACON) Trieste, 1 lug - COM/MPB - "Sull'apertura del Punto di
Primo Intervento di Lignano Sabbiadoro la giunta regionale
continua a mistificare la realtà".
Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto
Novelli a seguito della risposta dell'assessore Telesca ad
un'interrogazione a risposta immediata, presentato dallo stesso
Novelli, in cui si chiedeva per quale motivo il PPI di Lignano
Sabbiadoro non sia ancora aperto sulle 24H, malgrado quanto
previsto dal Piano Regionale dell'Emergenza-Urgenza e come si
intenda provvedere al suo corretto funzionamento, anche dal punto
di vista della gestione del personale.
"Nella sua risposta - rileva Novelli - l'assessore Telesca ha
affermato che tutte le giornate e gli orari di aperture del PPI
di Lignano sono stati concordati con il sindaco della città
turistica Fanotto. Peccato, però, che lo stesso primo cittadino
in un articolo pubblicato dal "Messaggero Veneto" aveva affermato
di avere visionato un documento dell'AAS2 che riportava
l'apertura del PPI h24, 7 giorni su 7, dal primo giugno "e non
come letto nelle dichiarazioni dell'assessore Telesca dal primo
luglio". I casi, quindi, sono due: o il sindaco Fanotto si è
sbagliato, o la giunta non ce la racconta giusta
.
"Stando a quanto affermato dall'assessore, poi, verrebbe da
pensare che anche il Nursind, che ha denunciato una carenza di
organico allarmante sia per Lignano, ma anche per l'ospedale di
Latisana, non dica il vero, o che le dichiarazioni del sindaco di
Precenicco De Nicolò che non ha firmato l'intesa con la Regione
per l'elisoccorso notturno siano state del tutto travisate. Del
resto la responsabilità è sempre degli altri
.
"In ogni caso - conclude Novelli - il PPI di Lignano è l'ennesima
dimostrazione della cattiva programmazione della giunta
Serracchiani in tema di sanità, anche perché non occorre essere
un esperto per capire che già dal mese di giugno, in particolare
quest'anno, complice anche il bel tempo, Lignano si riempie di
presenze turistiche. Un modo di amministrare la sanità che mette
soltanto a repentaglio la sicurezza delle persone e sotto stress
il personale che, a causa dell'ormai cronico sottorganico, si
trova anche nelle condizioni di dover rinunciare alle ferie che
gli spettano di diritto".