FI: Novelli, destino trote fario non vendibili né alienabili
(ACON) Trieste, 4 set - COM/AB - "Perché gli esemplari di trota
fario presenti nell'impianto ittico di Flambro e gestito
dall'Ente Tutela Pesca non sono stati seminati per tempo nelle
acque idonee e quale sarà il loro utilizzo, visto che non è
possibile venderle o alienarle?"
A porre il quesito è il consigliere regionale di Forza Italia
Roberto Novelli, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta.
"La direttiva europea Habitat - rileva Novelli - vieta la
reintroduzione, l'introduzione e il ripopolamento in natura di
specie e popolazioni non autoctone. La legge regionale 19/1971
(poi modificata con la LR 4/2016) consentiva la semina di
salmonidi alloctoni (fario e iridea) in alcune specifiche acque
regionali (laghi e canali artificiali)".
"Il provvedimento è stato però respinto dal Governo e la Regione
ha presentato ricorso alla Corte costituzionale che lo scorso
maggio, con la sentenza n. 98, ha decretato l'esclusiva
competenza statale in materia ambientale, provocando quindi
l'immediato stop a qualsiasi semina delle specie in oggetto, sia
da parte dell'ETP che di terzi".
"A oggi - prosegue l'esponente di Forza Italia - nell'impianto
ittico di Flambro, in gestione all'ETP, vi sono stabulati circa
41 quintali di trota fario adulta e circa 60.000 pezzi sempre di
fario, attualmente sull'etto, ma che a breve raggiungeranno la
taglia legale con un costo del mangime che si aggira sui
2000/2500 euro mensili, oltre a tutte le altre spese di gestione".
"Vista la sentenza della Corte costituzionale, perché le trote
fario di Flambro non sono state seminate per tempo in acque
idonee, proibendo la pesca nei tratti interessati alla potenziale
semina (divieto di pesca per eventi particolari)? E ancora -
conclude Novelli - quale sarà l'utilizzo di queste trote, visto
che non sarà possibile seminarle e che l'ETP non può venderle o
alienarle?"