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FI: Novelli, destino trote fario non vendibili né alienabili

04.09.2017
11:22
(ACON) Trieste, 4 set - COM/AB - "Perché gli esemplari di trota fario presenti nell'impianto ittico di Flambro e gestito dall'Ente Tutela Pesca non sono stati seminati per tempo nelle acque idonee e quale sarà il loro utilizzo, visto che non è possibile venderle o alienarle?"

A porre il quesito è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta.

"La direttiva europea Habitat - rileva Novelli - vieta la reintroduzione, l'introduzione e il ripopolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone. La legge regionale 19/1971 (poi modificata con la LR 4/2016) consentiva la semina di salmonidi alloctoni (fario e iridea) in alcune specifiche acque regionali (laghi e canali artificiali)".

"Il provvedimento è stato però respinto dal Governo e la Regione ha presentato ricorso alla Corte costituzionale che lo scorso maggio, con la sentenza n. 98, ha decretato l'esclusiva competenza statale in materia ambientale, provocando quindi l'immediato stop a qualsiasi semina delle specie in oggetto, sia da parte dell'ETP che di terzi".

"A oggi - prosegue l'esponente di Forza Italia - nell'impianto ittico di Flambro, in gestione all'ETP, vi sono stabulati circa 41 quintali di trota fario adulta e circa 60.000 pezzi sempre di fario, attualmente sull'etto, ma che a breve raggiungeranno la taglia legale con un costo del mangime che si aggira sui 2000/2500 euro mensili, oltre a tutte le altre spese di gestione".

"Vista la sentenza della Corte costituzionale, perché le trote fario di Flambro non sono state seminate per tempo in acque idonee, proibendo la pesca nei tratti interessati alla potenziale semina (divieto di pesca per eventi particolari)? E ancora - conclude Novelli - quale sarà l'utilizzo di queste trote, visto che non sarà possibile seminarle e che l'ETP non può venderle o alienarle?"