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CR: sì pdl minori scomparsi, fine lavori (5)

20.11.2017
16:46
(ACON) Trieste, 20 nov - RCM - La proposta di legge n. 192, votata dall'Assemblea legislativa del FVG nel pomeriggio a maggioranza (astensione di AR e FI ad eccezione di Bruno Marini che ha votato a favore), contiene disposizioni per sostenere percorsi scolastici atti a promuovere azioni di supporto nel caso di scomparsa di minori.

Il progetto originale - aveva spiegato il relatore unico, Armando Zecchinon (Pd) -, pur trattando lo stesso tema, e cioè la scomparsa dei minori, ha riscontrato delle osservazioni relative agli articoli riguardanti i settori socio-sanitari e i reati connessi alla scomparsa dei minori, articolo quest'ultimo che poteva invadere la competenza statale. Inoltre lo stesso termine "scomparsi" ha ingenerato alcuni fraintendimenti in quanto la tutela non si limitava, come poi è stato inteso, ai minori stranieri non accompagnati, ma a tutti i tipi di scomparsa, quali le fughe da casa o da istituti, la sottrazione da parte di un genitore, l'allontanamento volontario. Pertanto, sono state necessarie modifiche che hanno posto l'attenzione sul sostegno scolastico in caso di scomparsa di minore, allargando il campo delle azioni anche ad altre fattispecie che si possono verificare a scuola con ripercussioni nella classe, quali la prematura morte del minore o gravi patologie invalidanti. Nel contempo, sono state soppresse tutte le indicazioni che riguardavano specificatamente azioni che potevano esulare dalle competenze regionali.

Pertanto, la norma approvata indica chiaramente la definizione di "minori scomparsi" nell'accezione ampia del termine: che si allontanano volontariamente dalla famiglia; sottratti contro la propria volontà; prematuramente deceduti; che a causa di grave patologia sospendono per lunghi periodi la frequenza scolastica e al ritorno a scuola mostrano evidenti segni di malattia, ma anche di grave trauma (specifica ottenuta da Silvana Cremaschi del Pd). E indica altrettanto chiaramente i suoi destinatari: gli istituti scolastici e i soggetti pubblici non territoriali e privati, senza scopo di lucro, che abbiano tra i propri fini istituzionali la formazione e siano accreditati.

L'errore più grave - aveva detto ancora Zecchinon - è costituito dal rischio del silenzio. La Scuola ha bisogno di un approccio al problema molto attento e capace di rispondere alle esigenze che si presentano sempre diverse, per questo motivo la proposta prevede un Fondo per interventi di supporto alle istituzioni scolastiche pari a 30mila euro per il 2018 e altrettanti per il 2019. Inoltre, la Regione può stipulare tanto accordi con soggetti del Terzo settore che abbiano specifiche competenze pedagogiche e che collaborino con i consultori e i servizi sociali dei Comuni per gli aspetti sanitari e socio-assistenziali, quanto intese per attività in collaborazione con la polizia locale.

Negli articoli - aveva chiosato Zecchinon -, si richiama spesso il ruolo della famiglia, che non può non essere coinvolta e che ha il dovere di essere informata e al contempo accompagnata nel percorso individuato.

Segnalando il timore di un appesantimento burocratico del settore con questa legge, durante il dibattito generale Eleonora Frattolin del M5S aveva esplicitato la non partecipazione al voto da parte del suo Gruppo.

Alessandro Colautti (AP) aveva, invece, ottenuto che un suo emendamento, firmato anche da Zecchinon, Vittorino Boem (Pd) e Roberto Revelant (AR), inerente però il Codice regionale dell'edilizia - dunque slegato dalla legge in esame - sia trattato con modalità d'urgenza dalla Commissione consiliare competente per essere discusso in questa sessione.

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