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2° Conferenza tutela friulano: interventi Peterlunger e Morelli (3)

02.12.2017
15:12
(ACON) Udine, 2 dic - RCM - Enrico Peterlunger, delegato per la promozione della lingua e della cultura friulana dell'Università del Friuli, ha spiegato principi e operatività dell'ateneo che rappresenta e del Cirf, il Centro interdipartimentale per lo sviluppo della lingua e della cultura del Friuli. Ha quindi sostenuto la necessità di approvare un piano sociale di politica linguistica per affermare e fissare come mettere in atto gli obiettivi della promozione e della diffusione della conoscenza della lingua friulana.

L'Università - ha garantito - da un lato sosterrà ulteriori corsi di formazione primaria di apposito personale in grado di insegnare il friulano quale lingua veicolare, dall'altro cercherà di stimolare sempre più studenti a inserire nel loro piano formativo corsi in lingua friulana, corsi che riguardano la letteratura ma anche economia, ingegneria e scienze. Inoltre c'è una lista di più di 1.500 insegnanti che ha fatto corsi di aggiornamento per 300 ore di studio, ma si deve puntare alla formazione permanente, con corsi che si devono tenere nel corso di ogni anno e includendo una verifica del livello di conoscenza degli insegnanti.

Inoltre, Peterlunger ha parlato di attività seminariali, conferenze e altri progetti volti alla diffusione maggiore e più capillare della cultura friulana sul territorio, e anche attraverso Internet e i portali "social" per avvicinare di più i giovani.

Domenico Morelli, presidente della Confederazione delle minoranze linguistiche d'Italia, ha fatto delle considerazioni di bilancio delle misure di tutela attraverso l'applicazione della legge 482/1999, la cui importanza - ha detto - è indiscutibile e dopo quasi 20 anni si può affermare che il bilancio è positivo. Ma non mancando le criticità, tra cui i fondi disponibili, sempre più ridotti dai Governi negli anni. Però questi fondi vanno anche utilizzati meglio. La scuola deve diventare il centro di valorizzazione delle lingue minori, vanno garantiti gli operatori linguistici e gli insegnanti, che non devono essere precari: la loro presenza deve essere strutturale, non legata a progetti da approvare di anno in anno.

Morelli ha poi criticato lo scarso coinvolgimento della tv di Stato, dove le minoranze linguistiche - ha segnalato - servono solo quando si vogliono fare trasmissioni folcloristiche, di pochi minuti, sul cibo locale. Infine ha segnalato l'importanza dei rapporti transfrontalieri ma anche le minoranze "super protette dell'arco alpino" rispetto alle altre la cui tutela dipende solo dagli strumenti propri di ciascuna quando la legge 482 afferma una tutela tendenzialmente uniforme. La Regione FVG può fare dei passi importanti - ha pungolato Morelli - per ottenere una gestione autonoma come hanno altre Regioni speciali.

(immagini tv)

(segue)