2° Conferenza tutela friulano: interventi Peterlunger e Morelli (3)
(ACON) Udine, 2 dic - RCM - Enrico Peterlunger, delegato per la
promozione della lingua e della cultura friulana dell'Università
del Friuli, ha spiegato principi e operatività dell'ateneo che
rappresenta e del Cirf, il Centro interdipartimentale per lo
sviluppo della lingua e della cultura del Friuli. Ha quindi
sostenuto la necessità di approvare un piano sociale di politica
linguistica per affermare e fissare come mettere in atto gli
obiettivi della promozione e della diffusione della conoscenza
della lingua friulana.
L'Università - ha garantito - da un lato sosterrà ulteriori corsi
di formazione primaria di apposito personale in grado di
insegnare il friulano quale lingua veicolare, dall'altro cercherà
di stimolare sempre più studenti a inserire nel loro piano
formativo corsi in lingua friulana, corsi che riguardano la
letteratura ma anche economia, ingegneria e scienze. Inoltre c'è
una lista di più di 1.500 insegnanti che ha fatto corsi di
aggiornamento per 300 ore di studio, ma si deve puntare alla
formazione permanente, con corsi che si devono tenere nel corso
di ogni anno e includendo una verifica del livello di conoscenza
degli insegnanti.
Inoltre, Peterlunger ha parlato di attività seminariali,
conferenze e altri progetti volti alla diffusione maggiore e più
capillare della cultura friulana sul territorio, e anche
attraverso Internet e i portali "social" per avvicinare di più i
giovani.
Domenico Morelli, presidente della Confederazione delle minoranze
linguistiche d'Italia, ha fatto delle considerazioni di bilancio
delle misure di tutela attraverso l'applicazione della legge
482/1999, la cui importanza - ha detto - è indiscutibile e dopo
quasi 20 anni si può affermare che il bilancio è positivo. Ma non
mancando le criticità, tra cui i fondi disponibili, sempre più
ridotti dai Governi negli anni. Però questi fondi vanno anche
utilizzati meglio. La scuola deve diventare il centro di
valorizzazione delle lingue minori, vanno garantiti gli operatori
linguistici e gli insegnanti, che non devono essere precari: la
loro presenza deve essere strutturale, non legata a progetti da
approvare di anno in anno.
Morelli ha poi criticato lo scarso coinvolgimento della tv di
Stato, dove le minoranze linguistiche - ha segnalato - servono
solo quando si vogliono fare trasmissioni folcloristiche, di
pochi minuti, sul cibo locale. Infine ha segnalato l'importanza
dei rapporti transfrontalieri ma anche le minoranze "super
protette dell'arco alpino" rispetto alle altre la cui tutela
dipende solo dagli strumenti propri di ciascuna quando la legge
482 afferma una tutela tendenzialmente uniforme. La Regione FVG
può fare dei passi importanti - ha pungolato Morelli - per
ottenere una gestione autonoma come hanno altre Regioni speciali.
(immagini tv)
(segue)