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AR-AP: Tondo e Colautti, nuova mazzata per la specialità regionale

15.12.2017
17:05
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - "Con un capolavoro di coerenza, la presidente Serracchiani assesta l'ennesima mazzata alla specialità del Friuli Venezia Giulia nel corso dell'ultima manovra di bilancio di questa legislatura. Dopo anni passati a subire imposizioni da Roma e ratificare accordi capestro, l'ultimo colpo di pennello è accettare un accordo che costituisce un salto nel vuoto dal punto di vista finanziario, e crea un pericolosissimo precedente sotto il profilo politico".

Così Renzo Tondo e Alessandro Colautti, rispettivamente presidenti dei Gruppi di Autonomia Responsabile e Alternativa Popolare in Consiglio regionale, nell'esprimere "sincera preoccupazione per la situazione economico finanziaria della Regione alla luce di quanto successo oggi nell'Aula del Consiglio regionale. Con una legge dello Stato, di fatto, si modifica lo statuto regionale, perché modificare le entrate delle compartecipazioni implica, nei fatti, una variazione dei termini della reale autonomia del Friuli Venezia Giulia. Al netto delle rassicurazioni dello Stato, che evidentemente tende a trasmettere messaggi tranquillizzanti, resta un dato: la presidente riceve l'ordine e lo applica, senza battere ciglio. Presidente che in Aula ha candidamente ammesso che sta tentando di negoziare il nuovo patto con Roma da marzo: visti i risultati, la sensazione è che la trattativa non sia stata esattamente trionfale. Sui numeri non abbiamo gli elementi per denunciare un passivo in bilancio, ma non nascondiamo una forte preoccupazione".

Tondo e Colautti aggiungono: "L'aspetto politico è, forse, ancora più allarmante: lo Stato dimostra di disporre a proprio piacimento dello statuto di una Regione autonoma. Questa situazione è irricevibile, e dimostra quanto, in questi cinque anni, il Friuli Venezia Giulia abbia perso vistosamente quota nell'esercizio reale e virtuoso dell'autonomia".

Chiosa finale di Tondo: "Se davvero il patto Tondo-Tremonti era così nefasto per la Regione, perché il Governo di Roma ha questa fretta di scongiurare il rischio di tornare a quell'accordo?".