V Comm: pdl referendum, approvazione al 10 gennaio 2018
(ACON) Trieste, 20 dic - RCM - La V Commissione consiliare,
presieduta da Vincenzo Martines (Pd), alla presenza del
presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e dell'assessore
Paolo Panontin, ha deciso di rinviare alla seduta calendarizzata
per il 10 gennaio 2018 la votazione del testo di sintesi delle
proposte di legge numeri 16 e 159 del M5S (prima firmataria Elena
Bianchi), 156 di Barbara Zilli (LN), 153 di AP (primo firmatario
Alessandro Colautti) e 164-01 ancora della Zilli con Luca Ciriani
(FdI/AN), tutte volte a modificare la legge regionale n. 5 del
2003 relativamente alla richiesta, indizione e svolgimento dei
referendum abrogativo, propositivo e consultivo e l'iniziativa
legislativa popolare.
Dall'appuntamento odierno è emerso il desiderio dei consiglieri
di arrivare all'Aula con un testo il più condiviso possibile.
Ecco, allora, che sono stati depositati alcuni emendamenti e
raccolti suggerimenti da parte di Lauri (Sel-FVG), Colautti, Ret
(AR), Bianchi (M5S) su questioni, tra l'altro, legate al numero
delle categorie dei componenti la Commissione di garanzia per i
procedimenti referendari (magistrati a riposo, specifici docenti
universitari, avvocati con almeno 15 anni di esercizio,
aggiungendo gli ex consiglieri regionali), al numero minimo delle
firme da raccogliere per l'iniziativa popolare, alla previsione
dell'iniziativa da parte dei Comuni in sostituzione delle
Province ormai abrogate, al come stabilire la validità dell'esito
referendario (ad esempio legarlo a una quota percentuale del
numero dei votanti le ultime elezioni regionali invece che al
numero degli aventi diritto), a quale deve essere il quorum per i
referendum propositivi e quale il quorum per i referendum
abrogativi, alla possibilità di estendere le categorie dei
soggetti a cui affidare l'autentica delle firme.
Non da ultimo, l'assessore Panontin ha depositato due emendamenti
con i quali suggerisce di modificare l'articolo 20 della LR
5/2003 sulle proposte di legge di istituzione di un nuovo Comune:
la fine di una legislatura - ha ricordato Panontin - si sa che fa
decadere ogni progetto di legge; con questo emendamento faremmo
sì che, però, rimanga valida la consultazione referendaria che ha
deciso per la nascita del nuovo Comune. Seconda richiesta di
economicità, qualora la consultazione referendaria abbia avuto ad
oggetto la fusione di tre o più Comuni e solo una parte di questi
abbia votato a favore, si tenga conto di tale esito e si permetta
a quei Comuni di proseguire l'iter della fusione senza rifare il
referendum.
Il presidente Martines si è fatto carico per il 10 gennaio di
sottoporre ai consiglieri delle proposte di modifica che tengano
conto dei desiderata oggi emersi, proposte su cui cercheranno,
come detto, di trovare un'ampia intesa, lasciando per l'Aula i
punti più strettamente politici e per i quali il voto unanime è
più difficile.
(immagini tv)