VI Comm: illustrata proposta di legge diritto allo studio
(ACON) Trieste, 16 feb - AB - La legge regionale base sul
diritto allo studio è la 19 del 1980, datata quindi 38 anni fa.
Da allora sono intervenuti oltre trenta interventi normativi, sia
a livello nazionale che comunitario, con il tema del diritto
studio che ha preso una centralità e una declinazione tematica
che andava recepita.
Da qui la proposta di legge a firma di diversi consiglieri
dell'area della maggioranza, illustrata in VI Commissione del
Consiglio regionale, che intende da una parte inserire in un
Testo unico i numerosi interventi che la Regione sta attuando in
favore del diritto allo studio, e al contempo proporre elementi
di novità e di sottolineatura in risposta alle variegate
opportunità formative ed educative indicate dalle sopravvenute
normative legislative del quadro nazionale.
Così, nella cinquantina di articoli che compongono il
provvedimento, si definisce il sistema scolastico regionale
(perché comprende anche le scuole paritarie), si individua la
tipologia degli interventi, si definiscono modalità e
caratteristiche della misura relativa ai libri in comodato, si
parla di sostegno per il trasporto scolastico e l'acquisto dei
libri di testo, si individuano le misure degli assegni di studio
per alunni delle scuole non statali.
Vengono inoltre descritte le modalità di intervento verso gli
alunni con disabilità o portatori di bisogni educativi speciali e
del concorso della Regione al servizio della educazione
scolastica delle scuole dell'infanzia.
Una parte riguarda i contributi alle associazioni che affiliano
scuole non statali, le modalità della particolare misura di
anticipazione di cassa che la Regione garantisce agli Istituti
paritari, i diversi interventi di diritto allo studio che la
Regione assicura a favore degli alunni: assicurazione scolastica,
promozione dell'attività sportiva, orientamento educativo,
inserimento degli alunni delle famiglie immigrate, collaborazione
per l'alternanza scuola-lavoro, promozione delle consulte
provinciali degli studenti, sostegno alla dimensione europea
dell'istruzione.
Sono interessate pure le misure relative al potenziamento
dell'offerta formativa - anche nella dimensione europea - e le
modalità di presentazione e finanziamento dei progetti speciali.
Il provvedimento si chiude con una serie di norme sullo studio e
l'approfondimento delle lingue e culture delle minoranze
storiche, i contributi alle Sezioni primavera, il Piano regionale
digitale, le modalità di promozione dell'apertura pomeridiana
delle scuole e di tutela della minoranza linguistica slovena,
anche attraverso contributi agli organi collegiali delle scuole
di lingua di insegnamento slovena.
La Commissione dovrebbe tenere una serie di audizioni a fine
febbraio ed esaminare la proposta di legge ai primi di marzo.