CR: sostenibilità porto di Trieste, ulteriori interventi (4)
(ACON) Trieste, 9 mar - CMC - Lo sviluppo sostenibile delle
aree portuali non è una prospettiva, ma un obbligo di legge. Lo
ha chiarito Erik Marcone, responsabile Area tecnica ambiente ed
efficientamento energetico dell'Autorità di sistema, spiegando
come la Valutazione d'impatto ambientale del Piano regolatore e
il successivo decreto di compatibilità ambientale abbia di fatto
modificato in tal senso le previsioni di sviluppo del porto.
Il Golfo di Trieste - ha aggiunto - è un sito di interesse
nazionale, delicato sotto il profilo ambientale, dove le
criticità risultano essere la presenza di traffico veicolare e
l'avvicinamento e il successivo stazionamento delle navi verso le
posizioni di ormeggio. Quanto all'elettrificazione delle
banchine, emergono alcune difficoltà legate all'effettiva
applicabilità, soprattutto in relazione alla dotazione di
impianti nelle strutture esistenti e ai costi legati alla
realizzazione.
Risparmi energetici sostanziali si potrebbero conseguire con la
velocizzazione delle operazioni di carico e scarico delle navi e
la conseguente riduzione del tempo nel quale la nave staziona
nelle aree portuali. Lo ha affermato Roberto Prever, ingegnere
navale e membro dell'Associazione italiana operatori marittimi
AIOM, che nel suo intervento ha anche spiegato quali siano le
implicazioni legate allo spegnimento dei generatori di bordo
delle navi in porto.
(segue)