Lega: Spagnolo, criteri formazione classi per integrazione sostenibile
(ACON) Trieste, 1 ago - COM/MPB - Le percentuali di alunni con
cittadinanza non italiana in alcuni istituti superano anche il
50%, con un picco dell'83,33% in una realtà udinese.
A fare un quadro della presenza degli studenti di cittadinanza
non italiana in Friuli Venezia Giulia è la consigliera regionale
della Lega Maddalena Spagnolo che parla dei criteri nella
formazione delle classi per favorire una integrazione
sostenibile.
"La normativa di riferimento, contenuta nella Circolare Miur n.2
del 08/01/2010 - spiega l'esponente della Lega - indica come il
numero degli alunni con cittadinanza non italiana non possa
superare il 30% del totale degli iscritti, un limite entrato in
vigore gradualmente già con l'anno scolastico 2010-11. Prima
introdotto a partire dal primo anno della scuola dell'infanzia e
dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola
secondaria di I e II grado. Il limite del 30% può essere
innalzato, con determinazione del Direttore generale dell'Ufficio
Scolastico Regionale, a fronte di alunni stranieri con competenze
linguistiche adeguate o venire ridotto, sempre con determinazione
del Direttore generale dell'Ufficio scolastico Regionale, a
fronte della presenza di alunni stranieri con i quali la
padronanza risulti inadeguata all'atto dell'iscrizione.
"I dati a disposizione riguardano gli anni 2016/17 e mostrano
percentuali di studenti con cittadinanza non italiana che variano
molto da zona a zona. Si passa dall'11% di Gorizia al 40,9% di
Udine, dal 14,8% di Trieste al 33,3% di Pordenone. Se invece si
scorrono le percentuali dei singoli istituti che superano la
soglia del 30%, si scopre che più di qualche istituto in regione
supera il 50% e addirittura un istituto supera l'80% di alunni
con cittadinanza non italiana".
"L'obiettivo è salvaguardare i percorsi formativi, fondati sulla
conoscenza linguistica - conclude Spagnolo -. La competenza
linguistica, importante per il consolidamento dell'identità e
dell'integrazione, risulta necessaria per l'acquisizione delle
altre competenze. I criteri di formazione della classi, come bene
ha specificato l'assessore regionale Alessia Rosolen, devono
favorire un'integrazione sostenibile".