M5S: Ussai, interrogazione su Università popolare
(ACON) Trieste, 3 ott - COM/CMC - La drammatica situazione in
cui versa l'Università popolare, che quest'anno ha presentato il
quarto bilancio consecutivo in rosso, è stata oggetto
dell'interrogazione posta oggi all'assessore Gibelli dal
consigliere del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
"Non possiamo, come Regione, ignorare il reiterarsi di bilanci
negativi - puntualizza il consigliere grillino - considerato che
a tale ente sono affidate, oltre a quelle di istruzione e
divulgazione culturale, importanti funzioni amministrative, da
ultime quelle previste dalla legge regionale 16/2014 per le
attività svolte a favore della minoranza italiana nel territorio
della Croazia e della Slovenia.
"Vogliamo capire per quali ragioni - prosegue - nonostante gli
importanti finanziamenti statali e regionali messi a
disposizione, il precedente Consiglio di amministrazione
dell'Università popolare di Trieste non sia riuscito a conseguire
il pareggio di bilancio nelle ultime quattro annualità e come si
intenda agire pro futuro".
"Apprendiamo oggi che l'assessore Gibelli, nonostante le
reiterate richieste, abbia avuto notizia di quanto stava
accadendo a mezzo stampa come noi consiglieri - commenta Ussai -
e condivido la posizione che un soggetto che presenta un bilancio
in rosso per anni consecutivi debba prendere atto della propria
gestione e trarne le dovute conseguenze. Auspico che ci si attivi
per il procedimento di commissariamento quanto prima, come
dichiarato dalla Gibelli oggi in Aula, al fine di scongiurare la
chiusura e le conseguenti cessazioni di fondamentali attività
svolte dall'Università popolare di Trieste."
"A questo punto - conclude Ussai - reitero la domanda su come un
ente così importante sia finito in queste condizioni, se il
collegio dei revisori abbia segnalato annualmente la passività
alla Giunta e se sì perché l'amministrazione precedente abbia
confermato la medesima dirigenza. A monte c'è un sistema di
controlli che non funziona e ci sveglia sempre quando è troppo
tardi e i soldi pubblici sono già andati".