FI: Camber, tutelare dignità parenti dei martiri degli eccidi titini
(ACON) Trieste, 4 ott - COM/MPB - Il consigliere regionale
Piero Camber esprime soddisfazione per l'approvazione da parte
del Consiglio delle mozioni che impegnano la Giunta regionale ad
attivarsi con il Governo per il ritiro delle onorificenze al
Maresciallo Josip Broz detto Tito - mozione di cui il consigliere
azzurro è stato unico relatore in Aula - e a commemorare Norma
Cossetto, giovane istriana violentata e uccisa dai partigiani
jugoslavi.
"Nel corso della discussione in Aula, ho ricordato - spiega
Camber - che, dopo un lunghissimo silenzio istituzionale,
interrotto dal presidente Cossiga, spetta senz'altro anche alla
Regione Friuli Venezia Giulia il dovere istituzionale di tutelare
la dignità dei parenti dei Martiri delle Foibe.
"Ho inteso, inoltre, - prosegue il consigliere forzista -
segnalare come anche nei Paesi a noi vicini siano attuali il
ricordo, nonché la divulgazione, delle immani tragedie del
periodo di terrore titino: la pulizia etnica e "politica" contro
cittadini di diverse etnie avvenute a Marburg/Maribor, Baka,
Teharje, Isola Calva/Goli Otok e Koevski rog".
In Slovenia, è stata fermata una nuova dedica di una strada di
Lubiana a Tito, mentre in Croazia si stanno modificando le
intitolazioni di edifici pubblici e di vie: oggi, serenamente si
possono individuare e rivedere, basandosi sulle fonti storiche,
le incrostazioni ideologiche, giuridiche e toponomastiche
prodotte, in piena Guerra fredda, dalle convenienze
internazionali.
"Sul clima di terrore, instaurato da Tito, - spiega Camber -
nella Venezia Giulia è stata di recente fatta nuova luce dal
brillante storico William Klinger, residente con la famiglia a
Gradisca e prematuramente scomparso a New York in circostanze non
del tutto chiarite, che, tra i primi ad accedere agli archivi
segreti dell'OZNA, ha documentato l'attività della famigerata
polizia politica comunista.
"Per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane in
Istria, Venezia Giulia e Dalmazia," - conclude Camber - "anche a
guerra conclusa, Tito non è degno delle onorificenze conferitegli
dall'Italia e quelle onorificenze sono offensive nei confronti
degli infoibati o di quanti costretti all'Esodo, quasi sempre per
la sola colpa di essere italiani".