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FI: Camber, tutelare dignità parenti dei martiri degli eccidi titini

04.10.2018
18:14
(ACON) Trieste, 4 ott - COM/MPB - Il consigliere regionale Piero Camber esprime soddisfazione per l'approvazione da parte del Consiglio delle mozioni che impegnano la Giunta regionale ad attivarsi con il Governo per il ritiro delle onorificenze al Maresciallo Josip Broz detto Tito - mozione di cui il consigliere azzurro è stato unico relatore in Aula - e a commemorare Norma Cossetto, giovane istriana violentata e uccisa dai partigiani jugoslavi.

"Nel corso della discussione in Aula, ho ricordato - spiega Camber - che, dopo un lunghissimo silenzio istituzionale, interrotto dal presidente Cossiga, spetta senz'altro anche alla Regione Friuli Venezia Giulia il dovere istituzionale di tutelare la dignità dei parenti dei Martiri delle Foibe. "Ho inteso, inoltre, - prosegue il consigliere forzista - segnalare come anche nei Paesi a noi vicini siano attuali il ricordo, nonché la divulgazione, delle immani tragedie del periodo di terrore titino: la pulizia etnica e "politica" contro cittadini di diverse etnie avvenute a Marburg/Maribor, Baka, Teharje, Isola Calva/Goli Otok e Koevski rog".

In Slovenia, è stata fermata una nuova dedica di una strada di Lubiana a Tito, mentre in Croazia si stanno modificando le intitolazioni di edifici pubblici e di vie: oggi, serenamente si possono individuare e rivedere, basandosi sulle fonti storiche, le incrostazioni ideologiche, giuridiche e toponomastiche prodotte, in piena Guerra fredda, dalle convenienze internazionali.

"Sul clima di terrore, instaurato da Tito, - spiega Camber - nella Venezia Giulia è stata di recente fatta nuova luce dal brillante storico William Klinger, residente con la famiglia a Gradisca e prematuramente scomparso a New York in circostanze non del tutto chiarite, che, tra i primi ad accedere agli archivi segreti dell'OZNA, ha documentato l'attività della famigerata polizia politica comunista.

"Per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia," - conclude Camber - "anche a guerra conclusa, Tito non è degno delle onorificenze conferitegli dall'Italia e quelle onorificenze sono offensive nei confronti degli infoibati o di quanti costretti all'Esodo, quasi sempre per la sola colpa di essere italiani".



Il consigliere Piero Camber (FI)