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Cr: calamità naturali in FVG, Riccardi su danni e interventi (2)

13.11.2018
14:31
(ACON) Trieste, 13 nov - MPB - E' il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi a fare il punto in Aula in merito alle calamità naturali che hanno investito il Friuli Venezia Giulia. Una situazione che ha colpito buona parte del nostro Paese interessando dieci Regioni e due Province autonome, ha sottolineato Riccardi, ricordando che tra il 27 e il 29 ottobre si sono registrate forti precipitazioni piovose, con caratteristiche di eccezionalità e rilevanti flussi di correnti sud occidentali in quota e di scirocco al suolo.

Ad essere interessate con maggiore intensità sono state la Carnia, le Prealpi Carniche e poi anche le Giulie e tutta la zona montana; le raffiche di vento hanno raggiunto i 200 chilometri orari; si sono registrati 870 millimetri di precipitazioni piovose: condizioni che non si verificavano da 30 anni.

Riccardi ha quindi offerto un quadro dettagliato di quanto è stato fatto, a partire dalla determinazione, nei tempi previsti dai regolamenti, della condizione di allerta con l'individuazione e il costante monitoraggio delle criticità sia idrauliche che idrogeologiche nei vari gradi di intensità per le diverse aree colpite, con attenzione anche al pericolo di acqua alta, con una valutazione dell'innalzamento dei livelli dei corsi d'acqua, in particolare per il bacino del Tagliamento, ipotizzando tutte le procedure da attivare per l'eventuale innalzamento del ponte ferroviario di Latisana. Analoghe rilevazioni per i bacini del Livenza, e dei sottobacini del Cellina e del Meduna, - ha ricordato Riccardi che ha parlato dell'unità di comando e controllo convocata nella centrale operativa alla quale ha partecipato il presidente Fedriga con i prefetti e le organizzazioni di sicurezza del sistema regionale -: sede quella dove si sono prese le decisioni che hanno consentito di contenere le esondazioni. Nè Riccardi ha trascurato di riferire la situazione sulle coste, che non sono state risparmiate dall'ondata di maltempo.

La macchina della Protezione civile - ha detto quindi il vicepresidente, ringraziando le centinaia di volontari che si sono attivati immediatamente - ha funzionato in modo eccellente. 30 sono stati i volontari dell'Ari nella Centrale operativa, l'intervento nella Carnia e nel Pordenonese con taglio alberi e ripristino viabilità, svuotamento case allagate sono state 1137, 92 i volontari impegnati in emergenze di natura alluvionale, 1169 quelli nel monitoraggio del territorio, 6 i funzionari sul territorio per il coordinamento. Complessivamente la macchina della protezione civile ha attivato 181 gruppi comunali di protezione civile.

Le attività svolte direttamente dall'unità di crisi hanno visto l'assunzione dei provvedimenti di preallarme di preemergenza attivati dalla determianazione della preallerta, con i primi impegni di spesa, cui ha fatto seguito uno stanziamento di 4 milioni e 50 mila euro. E' stata quindi decisa l'allocazione di risorse nei due esercizi finanziari del 2018 e 2019 per complessivi 10 milioni per i primi interventi, e la consegna al capo del dipartimento di protezione civile Borelli, venuto a constatare di persona la situazione, della richiesta dello stato di calamità naturale, provvedimento assunto dal Governo nei giorni scorsi.

Abbiamo già avviato 70 interventi di somma urgenza per un importo complessivo di 2 milioni e 400 mila euro - hadetto ancora Riccardi - . Ci sono ancora zone in cui non siamo arrivati a compiere le verifiche, lo faremo nei prossimi giorni, ma gli interventi hanno messo in sicurezza i centri abitati, la viabilità, i rischi di caduta massi, il ripristino della funzionalità idraulica.

Ringraziando Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, Corpo forestale regionale e dello Stato e Friuli Venezia Giulia Strade, Riccardi ha ricordato le attività di somma urgenza avviate in 28 comuni, mentre il rilievo dei danni è stimato in oltre 500 milioni di euro. Dettagliato poi il quadro delle emergenze e degli interventi comune per comune ricordando il significativo danno alla rete dell'energia elettrica che ha colpito 25 mila utenze nelle province di Udine e Pordenone. Attualmente sono ancora 2000 le utenze che utilizzano generatori.

Il tema più preoccupante è però quello che riguarda il danno boschivo che si attesta tra i 700 mila e il milione di metri cubi con rilevante impatto ambientale, di viabilità, di alterazione delle attività economiche. Abbiamo già attivato una sorta di cabina di regia che coinvolge le competenze all'interno della Giunta regionale, stiamo perfezionando con il dipartimento della Protezione civile lo strumento che consentirà al presidente della Regione - che è in costante contatto con la presidenza del Consiglio dei ministri - di essere nominato Commissario straordinario per avere strumenti erogatori e regolamentari per intervenire ad affrontare questo danno così ingente, analogo a quello dell'alluvione del 2003.

(segue)

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



Il vicepresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi