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M5S: Ussai, sanità, garantire la prossimità delle cure meno complesse

20.11.2018
17:53
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/MPB - La scelta di ridurre da 5 a 3 il numero delle Aziende sanitarie per razionalizzare la spesa e avere un'organizzazione coerente con i percorsi di cura era già contenuta nel Programma salute del M5S delle ultime elezioni regionali e ricalca l'emendamento presentato nel 2014 e bocciato dall'allora maggioranza di centrosinistra.

Così commenta il consigliere regionale pentastellato Ussai la revisione della governance prevista dalla riforma sanitaria del centro destra.

Infatti una criticità importante dell'attuale assetto della sanità regionale riguarda i perimetri delle Aziende che sono stati tracciati non tenendo conto dei percorsi di salute seguiti dai cittadini e della consolidata programmazione per area vasta, penalizzando la collaborazione tra gli ospedali del territorio e i rispettivi ospedali di alta specializzazione che adesso si trovano, con l'eccezione di Pordenone, in aziende diverse. Anche il centro destra, che aveva aspramente criticato l'unione tra il territorio e l'ospedale, dopo le consultazioni con i professionisti ha cambiato idea, accogliendo le nostre sollecitazioni e presentando una revisione della governance migliore e meno impattante.

Manca, però, - continua Ussai - discontinuità rispetto ai tagli previsti dalla precedente riforma e quindi il necessario potenziamento degli ospedali di rete, e un reale sviluppo dei distretti e delle "strutture intermedie" (tra l'ospedale e il domicilio) al fine di garantire la prossimità delle cure meno complesse. Non viene, ad esempio, abrogata la previsione di ospedali su più sedi, il che potrebbe consentire il permanere di primari "a scavalco", esperienza che si è già dimostrata inadeguata. Chiediamo, quindi, che in legge sia previsto che ogni stabilimento ospedaliero e ogni distretto si vedano garantite non solo l'autonomia organizzativa, gestionale e contabile, ma anche funzionale con risorse materiali e professionali dedicate.

Fondamentale sarà il ruolo dell'Azienda zero rispetto al governo, al coordinamento e al sistema di valutazione del nuovo Ssr che in questi anni sono stati carenti.

Bisognerà però capire quanto l'accentramento di alcune funzioni possa depotenziare il ruolo delle diverse aziende che rispondono ad esigenze di salute e territori molto diversi.

Come M5S - conclude Ussai - siamo convinti che il Ssr sia un bene comune e daremo il nostro contributo per migliorare la riforma e promuovere un sistema sanitario regionale pubblico e di qualità.



il consigliere Ussai (M5S) in III Commissione presieduta da Moras (Lega)