IV Comm: audizione ass. Scoccimarro su iter Piano attività estrattive
(ACON) Trieste, 27 nov - RCM - La legge regionale 12/2016
prevede che il Piano regionale per le attività estrattive (Prae)
definisca i criteri per l'individuazione delle aree D4 (quelle
destinate alle attività estrattive) e muova le sue valutazioni da
dati oggettivi, riferiti ai quantitativi di materiale estratti
rispetto a quelli autorizzati. La Regione, infatti, non può
imporre scelte che vincolino il territorio comunale, ma deve dare
degli indirizzi che guidino in modo omogeneo le scelte dei Comuni.
E' quanto ha spiegato l'assessore Fabio Scoccimarro, chiamato
dalla IV Commissione consiliare presieduta da Piero Camber (FI) a
relazionare sullo stato dell'iter procedurale per l'adozione,
appunto, del Piano regionale per le attività estrattive. Alla
seduta sono stati invitati a partecipare i maggiori portatori di
interesse, dai rappresentanti di industria e artigianato agli
agronomi, ingegneri, architetti, urbanisti e ambientalisti.
Occorre tener presente - ha così detto Scoccimarro - che quello
delle attività estrattive è uno dei settori produttivi che
caratterizzano il profilo complessivo dell'economia regionale,
tuttavia, pur ritenendo importante tutelare l'occupazione e le
imprese, non devono mancare valutazioni di carattere ambientale e
considerazioni sulle peculiarità geologiche, geomorfologiche e
idrogeologiche del territorio.
La LR 12/2016 propone un modello di Prae quale documento di
programmazione e indirizzo del settore estrattivo che si pone,
come obiettivo, il razionale sfruttamento della risorsa mineraria
nel quadro di una corretta programmazione economica del settore,
ma anche nel rispetto dei beni naturalistici e ambientali.
Essendo uno strumento di pianificazione finalizzato alla gestione
dei suoli e costituendo un quadro di riferimento per
l'approvazione di cave - ha proseguito Scoccimarro -, il Piano va
sottoposto alla procedura di Valutazione ambientale strategica
(Vas). Sulla base delle motivazioni che hanno portato alla
conclusione della precedente procedura di Vas, si è ritenuto di
ricominciare l'iter di approvazione del Piano, apportando lievi
aggiustamenti del documento e approfondimenti sugli impatti
ambientali. Lo abbiamo fatto tenendo in considerazione le
centinaia di osservazioni pervenute nel corso dell'iter di
approvazione precedente e, non da meno, le note del ministero
dell'Ambiente.
Esplicitando la scaletta di approvazione del nuovo Pare,
l'assessore ha quindi reso noto che il Servizio geologico
predispone un Rapporto ambientale preliminare, da sottoporre alla
prima fase di consultazione di Vas detta scoping, entrando così
fin da subito in consultazione con le autorità e i soggetti
competenti in materia ambientale.
Il suddetto Rapporto preliminare, che contiene le informazioni
utili alla valutazione della sostenibilità e dei possibili
impatti ambientali derivanti dall'attuazione del Piano, è
adottato dalla Giunta regionale, la quale individua anche i
soggetti competenti in materia ambientale da coinvolgere nella
consultazione di Vas.
Il processo di scoping si conclude, per legge, entro 90 giorni.
Dopodiché il Servizio geologico, con il Servizio valutazioni
ambientali, predispone una disamina delle osservazioni pervenute
e ne tiene conto nel Rapporto ambientale, documento che, al pari
del Prae, sarà adottato in via preliminare dalla Giunta. Tutta
questa fase non ha una tempistica ben definita - ha spiegato
Scoccimarro - perché dipende dalla quantità e complessità dei
pareri espressi. A seguire, entrambi di testi saranno sottoposti
al parere del Consiglio delle autonomie locali, che anche in
questo caso potrebbe essere fonte di modifiche ai documenti
pianificatori da parte del Servizio geologico. Il Cal ha 15
giorni di tempo per esprimersi.
Tutta la documentazione relativa al Piano (Progetto di Piano,
Rapporto ambientale, Sintesi non tecnica e allegati) è adottata
dalla Giunta tramite delibera; dopodiché si pubblica sulla
Gazzetta ufficiale l'avviso di approvazione del Progetto di Prae,
con l'indicazione, al pubblico e agli organismi interessati,
delle modalità di accedere alle informazioni e del termine entro
il quale si possono presentare osservazioni. Il tempo stabilito
per la consultazione pubblica è di 60 giorni, al termine dei
quali il Servizio geologico valuterà con il Servizio valutazioni
ambientali tutto il materiale raccolto. Questa fase segna
l'inizio del processo di Vas.
Il Servizio valutazioni ambientali ha 90 giorni di tempo per
espletare una istruttoria predisponendo l'atto necessario alla
Giunta regionale per esprimere un parere motivato di Vas, previo
parere anche della Commissione consiliare competente entro 30
giorni dalla ricezione della richiesta.
La durata complessiva del processo di Vas è, dunque, calcolato in
150 giorni. A seguire, il Servizio geologico predispone il
progetto di Piano e la relativa documentazione per la loro
adozione da parte della Giunta regionale; poi sempre il Servizio
geologico pubblica sul Bur un annuncio della pubblicazione del
Piano adottato e dell'indirizzo web ove è reperibile tutta la
documentazione; viene chiesto alla Commissione consiliare
competente di esprimere un parere sugli elaborati del Prae;
decorsi 30 giorni dall'illustrazione del Piano in Commissione,
parere espresso o meno, la Giunta regionale approva con delibera
il Piano.
Tutto questo iter - ha concluso Scoccimarro - abbiamo calcolato
che durerà per l'intero 2019.
L'assessore ha quindi risposto alle sollecitazioni di Mariagrazia
Santoro (PD) e di Cristian Sergo (M5S) spiegando che non è vero
che del precedente Prae è stato buttato via tutto, la base è
quella - ha detto - ma attualizzata con le osservazioni del
ministero dell'Ambiente.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.; immagini alle tv)