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IV Comm: audizione ass. Scoccimarro su iter Piano attività estrattive

27.11.2018
19:03
(ACON) Trieste, 27 nov - RCM - La legge regionale 12/2016 prevede che il Piano regionale per le attività estrattive (Prae) definisca i criteri per l'individuazione delle aree D4 (quelle destinate alle attività estrattive) e muova le sue valutazioni da dati oggettivi, riferiti ai quantitativi di materiale estratti rispetto a quelli autorizzati. La Regione, infatti, non può imporre scelte che vincolino il territorio comunale, ma deve dare degli indirizzi che guidino in modo omogeneo le scelte dei Comuni.

E' quanto ha spiegato l'assessore Fabio Scoccimarro, chiamato dalla IV Commissione consiliare presieduta da Piero Camber (FI) a relazionare sullo stato dell'iter procedurale per l'adozione, appunto, del Piano regionale per le attività estrattive. Alla seduta sono stati invitati a partecipare i maggiori portatori di interesse, dai rappresentanti di industria e artigianato agli agronomi, ingegneri, architetti, urbanisti e ambientalisti.

Occorre tener presente - ha così detto Scoccimarro - che quello delle attività estrattive è uno dei settori produttivi che caratterizzano il profilo complessivo dell'economia regionale, tuttavia, pur ritenendo importante tutelare l'occupazione e le imprese, non devono mancare valutazioni di carattere ambientale e considerazioni sulle peculiarità geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche del territorio.

La LR 12/2016 propone un modello di Prae quale documento di programmazione e indirizzo del settore estrattivo che si pone, come obiettivo, il razionale sfruttamento della risorsa mineraria nel quadro di una corretta programmazione economica del settore, ma anche nel rispetto dei beni naturalistici e ambientali.

Essendo uno strumento di pianificazione finalizzato alla gestione dei suoli e costituendo un quadro di riferimento per l'approvazione di cave - ha proseguito Scoccimarro -, il Piano va sottoposto alla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). Sulla base delle motivazioni che hanno portato alla conclusione della precedente procedura di Vas, si è ritenuto di ricominciare l'iter di approvazione del Piano, apportando lievi aggiustamenti del documento e approfondimenti sugli impatti ambientali. Lo abbiamo fatto tenendo in considerazione le centinaia di osservazioni pervenute nel corso dell'iter di approvazione precedente e, non da meno, le note del ministero dell'Ambiente.

Esplicitando la scaletta di approvazione del nuovo Pare, l'assessore ha quindi reso noto che il Servizio geologico predispone un Rapporto ambientale preliminare, da sottoporre alla prima fase di consultazione di Vas detta scoping, entrando così fin da subito in consultazione con le autorità e i soggetti competenti in materia ambientale.

Il suddetto Rapporto preliminare, che contiene le informazioni utili alla valutazione della sostenibilità e dei possibili impatti ambientali derivanti dall'attuazione del Piano, è adottato dalla Giunta regionale, la quale individua anche i soggetti competenti in materia ambientale da coinvolgere nella consultazione di Vas.

Il processo di scoping si conclude, per legge, entro 90 giorni. Dopodiché il Servizio geologico, con il Servizio valutazioni ambientali, predispone una disamina delle osservazioni pervenute e ne tiene conto nel Rapporto ambientale, documento che, al pari del Prae, sarà adottato in via preliminare dalla Giunta. Tutta questa fase non ha una tempistica ben definita - ha spiegato Scoccimarro - perché dipende dalla quantità e complessità dei pareri espressi. A seguire, entrambi di testi saranno sottoposti al parere del Consiglio delle autonomie locali, che anche in questo caso potrebbe essere fonte di modifiche ai documenti pianificatori da parte del Servizio geologico. Il Cal ha 15 giorni di tempo per esprimersi.

Tutta la documentazione relativa al Piano (Progetto di Piano, Rapporto ambientale, Sintesi non tecnica e allegati) è adottata dalla Giunta tramite delibera; dopodiché si pubblica sulla Gazzetta ufficiale l'avviso di approvazione del Progetto di Prae, con l'indicazione, al pubblico e agli organismi interessati, delle modalità di accedere alle informazioni e del termine entro il quale si possono presentare osservazioni. Il tempo stabilito per la consultazione pubblica è di 60 giorni, al termine dei quali il Servizio geologico valuterà con il Servizio valutazioni ambientali tutto il materiale raccolto. Questa fase segna l'inizio del processo di Vas.

Il Servizio valutazioni ambientali ha 90 giorni di tempo per espletare una istruttoria predisponendo l'atto necessario alla Giunta regionale per esprimere un parere motivato di Vas, previo parere anche della Commissione consiliare competente entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.

La durata complessiva del processo di Vas è, dunque, calcolato in 150 giorni. A seguire, il Servizio geologico predispone il progetto di Piano e la relativa documentazione per la loro adozione da parte della Giunta regionale; poi sempre il Servizio geologico pubblica sul Bur un annuncio della pubblicazione del Piano adottato e dell'indirizzo web ove è reperibile tutta la documentazione; viene chiesto alla Commissione consiliare competente di esprimere un parere sugli elaborati del Prae; decorsi 30 giorni dall'illustrazione del Piano in Commissione, parere espresso o meno, la Giunta regionale approva con delibera il Piano.

Tutto questo iter - ha concluso Scoccimarro - abbiamo calcolato che durerà per l'intero 2019.

L'assessore ha quindi risposto alle sollecitazioni di Mariagrazia Santoro (PD) e di Cristian Sergo (M5S) spiegando che non è vero che del precedente Prae è stato buttato via tutto, la base è quella - ha detto - ma attualizzata con le osservazioni del ministero dell'Ambiente.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.; immagini alle tv)



La IV Commissione consiliare e l'assessore Scoccimarro in audizione sull'iter del Prae (foto Acon/RCM)
Il presidente della IV Commissione consiliare, Piero Camber (FI), e l'assessore regionale Fabio Scoccimarro in audizione sull'iter del Prae (foto Arc/GM)