I Comm: iniziato esame strumenti di bilancio 2019 (1)
(ACON) Trieste, 29 nov - RCM - La I Commissione del Consiglio
regionale, presieduta da Alessandro Basso (FdI/An) e integrata
dai presidenti delle altre Commissioni permanenti, è tornata a
riunirsi con la Giunta per affrontare l'esame e la votazione
degli strumenti della manovra di bilancio 2019: nota di
aggiornamento al Documento economico e finanziario regionale
(Defr) 2019; disegno di legge n. 33 "Legge collegata alla manovra
di bilancio 2019-2021"; ddl n. 34 "Legge di stabilità 2019"; ddl
n. 35 "Bilancio di previsione per gli anni 2019-2021".
In apertura di seduta, dall'assessore Barbara Zilli è arrivata la
conferma degli impegni presi dall'Esecutivo regionale e l'elenco
delle cifre delle entrate e delle spese.
Per le entrate del bilancio, ovvero Fondo pluriennale vincolato,
partite di giro, entrate vincolate, entrate tributarie e altre
entrate - ha quindi detto la titolare delle Finanze -, si parla
di una previsione pari a 7.698,44 milioni per il 2019; 6.686,45
mln per il 2020; 6.313,97 mln per il 2021.
Rispetto all'anno scorso - ha aggiunto -, le entrate sono
inferiori perché vanno considerati i 4,5 mln quale Irap
cancellata per le imprese delle zone montane e 4,2 mln per la
misura sperimentale che riguarda le altre imprese. Abbiamo avuto
il coraggio di azzerare da subito l'Irap della montagna, certo
con il regime del de minimis, ma solo perché altrimenti - ha
spiegato la Zilli - avremmo dovuto attendere la reazione
dell'Unione europea, invece così garantiamo una boccata di
ossigeno da subito alle piccole e medie imprese. Questo è il
nostro modo di dimostrare che la Regione sta al fianco di chi
investe e di chi assume.
Passando quindi alle spese - ha proseguito la Zilli -, ci sono
quelle che non possono essere oggetto di scelte (ex residui,
partite di giro, spese a pareggio, limiti) e quelle per fondi
"freschi". Queste ultime, tolto l'ammontare delle risorse
comunque non manovrabili (contributi di finanza pubblica, fondi e
ammortamento mutui, spese vincolate per fondi europei o statali
per le quali la Regione fa solo da cassa per decisioni di altri
enti) e al netto dei contributi alla finanza pubblica oggetto
dell'accordo che il presidente Fedriga cerca di definire con lo
Stato per 716 mln, sono pari a 4.553,10 mln per il 2019, 4.393,69
per il 2020 e 4.294,47 per il 2021.
La Zilli è, quindi, passata al riparto delle risorse utilizzabili
per singole direzioni, escluse le somme da portare a debito:
direzione generale: 10,09 mln quale previsione per il 2019; 9,84
mln per il 2020; altrettanti per l'anno dopo;
segretariato generale: 21,30 mln per il 2019; 20,49 per il 2020;
20,37 per il 2021;
ufficio di Gabinetto: 0,21 mln equamente per il 2019, il 2020 e
il 2021;
ufficio stampa e comunicazione: 2,90 mln anche qui stessa cifra
per tutti e tre gli anni;
avvocatura della Regione: 0,68 mln parimenti per i tre anni;
Protezione civile regionale: 59,37 mln; 30 mln; 18 mln;
Finanze e Patrimonio: 1.137,51 mln; 1.182,76 mln; 1.127,76 mln;
Autonomie locali e Sicurezza: 565,22 mln; 599,06 mln; 590,94 mln;
Funzione pubblica e Semplificazione: 270,18 mln; 263,59 mln;
262,98 mln;
Cultura e Sport: 51,25 mln; 51 mln; 51 mln;
Ambiente e Energia: 89,42 mln; 80,22 mln; 80,52 mln;
Attività produttive: 87 mln; 81,61 mln; 81,61 mln;
Risorse agroalimentari, forestali e ittiche: 96,48 mln; 64,56
mln; 57,60 mln;
Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia: 156,22 mln; 151,62
mln; 111,65 mln;
Salute, Sociale e Disabilità: 2.970,30 mln; 2.681,80 mln;
2.653,10 mln.
Il discorso dell'assessore è, quindi, passato all'indebitamento
che la Giunta Fedriga ha deciso di fare per sostenere ulteriori
investimenti, tenuto conto delle norme del bilancio nazionale e
del fatto che non si è più nel mondo del pareggio ma degli
equilibri di bilancio, perciò si hanno maglie più larghe entro
cui muoversi.
Negli anni - ha fatto presente la Zilli - l'andamento del debito
della Regione ha visto una importante crescita, per poi
stabilizzarsi con il secondo mandato Tondo del 2007, per essere
ridotto dal 2013 con la presidenza Serracchiani (28 mln per 2014
e 65 mln nel 2015). A incidere, anche le scelte nazionali, con il
2008 che vede entrare per la prima volta il modello del Patto con
lo Stato (Patto Tondo-Tremonti). Altro dato di cui bisogna tenere
conto è che, dal 2017-2018, la Regione ha ereditato i mutui delle
ex Province.
Ecco che per questa Giunta la cosa più importante non è tanto il
quantum del debito, ma chiedersi per cosa si vuole fare debito.
Dal risultato di questa riflessione, si è stabilito che il debito
nel triennio 2019-2021 avrebbe pareggiato a 319 mln, tenuto conto
anche dei 48 mln già decisi all'inizio per il "Progetto
Pramollo". Una cifra - ha sottolineato - che tiene conto delle
risorse liberate e considerate utili per la politica regionale, e
che riteniamo compatibile con la tenuta del nostro bilancio e con
l'andamento e le novità del mondo contabile. Si tratta di
indebitarsi per fare investimenti - ha affermato più volte
l'assessore - e dare un futuro al territorio.
Suddividendo i 319 mln per le macro aree di intervento, troviamo:
65 mln per la Protezione civile, suddivisi in 37 mln per il 2019,
20 mln per il 2020 e 8 mln per il 2021;
70 mln per le Autonomie locali: 15 mln; 50 mln; 5 mln;
11 mln per Ambiente e Energia: 8,5 mln; 1 mln; 1,5 mln;
25 mln per Infrastrutture e Territorio: 2,9 mln; 9,6 mln; 12,5
mln;
25 mln per le Attività produttive: 12 mln; 6,5 mln; 6,5 mln;
20 mln per le Risorse agroalimentari, forestali e ittiche: tutte
a bilancio 2019 (per precisa scelta dell'assessore referente,
Stefano Zannier);
10 mln per Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia: 2,86 mln;
4,14 mln; 3 mln;
75 mln per Salute, Sociale e Disabilità: 45 mln; 25 mln; 5 mln.
Totale: 301 mln, a cui si aggiungono 18 mln di attività fatta
all'interno delle direzioni che più investono, dove si è scelto
di portare a mutuo le opere che attualmente avevano canali di
risorse "fresche".
Sollecitata dal consigliere Furio Honsell (OpenFVG), che ha
ipotizzato in una trentina i milioni che la Regione dovrà, però,
pagare quale tasso di interesse del debito, la titolare del
Bilancio ha assicurato che i conti fatti tengono conto anche di
questo aspetto.
Per quanto riguarda il capitolo delle Autonomie locali - ha
voluto invece sottolineare l'assessore -, abbiamo deciso di
portare alle intese con i Comuni tutte le scelte che prima
afferivano alle direzioni regionali; ci sarà una sinergia tra gli
enti locali e gli assessori coinvolti, per una risposta
coordinata. Le decisioni saranno prese sulla base della volontà
pattizia dei Comuni. Il grande ostacolo - ha ribadito - è che,
anche fatti i bandi per le opere, poi non riescono a realizzarle,
cosa che provoca il fermo di moltissime risorse. Dal 2019 entrerà
in vigore la nuova norma che stiano predisponendo sull'Ente
intermedio tra Regione e Comuni, perciò - ha concluso - oggi
stanziamo una somma per permettere la razionalizzazione delle
risorse che i Comuni hanno ferme in cassa e in previsione
dell'intesa che avverrà con il nuovo soggetto intermedio.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)