Patto: basta appalti alle imprese di fuori regione
(ACON) Trieste, 4 dic - COM/RCM - "Basta appalti alle imprese
di fuori regione. Tuteliamo le imprese del Friuli Venezia Giulia".
Lo ribadiscono i consiglieri regionali di Patto per l'Autonomia,
Giampaolo Bidoli e il capogruppo Massimo Moretuzzo, che con una
mozione - firmata anche da Mara Piccin (FI) e Mariagrazia Santoro
(Pd) - avevano sollecitato una discussione in Aula sui contratti
e sui lavori pubblici quale occasione di sviluppo per l'intero
territorio regionale, prendendo ad esempio le due Province
autonome di Trento e Bolzano che già legiferano in tema di
appalti e contratti pubblici, prevedendo anche interventi di
agevolazione per la partecipazione agli appalti delle piccole e
medie imprese locali.
"I lavori pubblici sono un settore fondamentale e imprescindibile
per l'economia e la società della nostra regione - commentano i
due consiglieri dopo il voto favorevole dell'Aula -. Abbiamo
invitato il Governo regionale ad attivarsi affinché, attraverso
l'azione della Commissione paritetica, ci si impegni a esercitare
le competenze autonome del Friuli Venezia Giulia per adottare una
normativa regionale propria su appalti e lavori pubblici. Questo
per due motivi: semplificare e velocizzare le procedure a favore
delle stazioni appaltanti e privilegiare nell'assegnazione dei
lavori le imprese del nostro territorio, cosicché le opere
pubbliche possano essere realizzate in maniera efficiente e con
una profonda ricaduta economica e sociale sulla regione".
Con la mozione, Bidoli e Moretuzzo hanno chiesto alla Giunta di
"dar corso alla volontà di regolare a livello territoriale alcuni
aspetti della materia dei lavori pubblici già manifestata
dall'amministrazione regionale attraverso alcune direttive
vincolanti emanate in materia (seppure non sempre applicate dalle
stazioni appaltanti, anche a causa di alcuni dubbi sulla
qualificazione giuridica delle stesse), frutto del confronto con
associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e Anci, a
dimostrazione del fatto che lo stesso tessuto economico e la
comunità regionale sono sensibili al tema.
"La disciplina regionale - concludono i due consiglieri -
dovrebbe dare seguito e potenziare le linee ispiratrici delle
direttive vincolanti, per adottare regole e processi plasmati sui
concreti bisogni della realtà del FVG".