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Cr: ddl assetto Servizio sanitario, relatore di maggioranza Moras (1)

05.12.2018
10:42
(ACON) Trieste, 5 dic - CMC - Fornire risposte adeguate agli utenti, migliorare l'assistenza in tutto il territorio regionale, garantire una qualità di assistenza ospedaliera più elevata, valorizzare il ruolo dei distretti sanitari e perseguire un'innovazione clinico-professionale ed organizzativo-gestionale capace di valorizzare gli operatori del sistema.

Sono gli obiettivi del ddl n.27 che Ivo Moras (Lega) spiega con la sua relazione all'Aula con la quale si sono aperti i lavori odierni del Consiglio regionale dedicati interamente all'esame della riforma che ridefinisce l'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale, restituendo - sottolinea il relatore - centralità alla persona, garantendo uniformità e sostenibilità delle cure, continuità nei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali.

Frutto di un iter concertato e condiviso durato diversi mesi, il testo - aggiunge Moras è frutto di confronto e ascolto, presupposti fondamentali per acquisire dagli addetti ai lavori le informazioni necessarie a individuare le scelte più idonee e sostenibili per il territorio.

Analizzando poi la riforma, emergono in modo preponderante per il consigliere leghista, tre scelte oggettivamente importanti per la modifica dell'assetto di governance. La prima riguarda la creazione dell'Azienda regionale di coordinamento per la sanità, ovvero la struttura che coordinerà le attività di staff per tutte le aziende territoriali, tagliate nel numero e negli sprechi, ma potenziate nel servizio e quindi in grado di supportare direzione centrale e aziende sanitarie nel governo del sistema e di coordinare servizi condivisi. La seconda ridisegna l'aspetto territoriale, individuando tre aziende di area vasta: l'Azienda sanitaria Friuli Occidentale (AS FO), l'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (ASU GI) e l'azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASU FC). La terza scelta riguarda la ridefinizione di una rete ospedaliera coordinata da Burlo e Cro secondo il modello organizzativo "Hub &Spoke" mutuato dall'aviazione civile americana, e opportunamente declinato nel mondo sanitario. Partendo dal presupposto che determinate condizioni e malattie complesse necessitano di competenze specialistiche e costose si avrà una concentrazione della casistica più complessa in un limitato numero di sedi, gli Hub appunto (centri di eccellenza) e di centri periferici, gli Spoke, per le persone che hanno superato una certa soglia di complessità. I presidi, sia di Hube che Spoke, saranno dotati di autonomia organizzativa e contabile, con un proprio dirigente amministrativo e dirigente medico.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale Moras (Lega), relatore di maggioranza del ddl n. 27 (Assetto Servizio sanitario regionale) ph. ARC Montenero