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Cr: ddl assetto Servizio sanitario, relatrice di minoranza Santoro (3)

05.12.2018
10:58
(ACON) Trieste, 5 dic - CMC - Dopo le feroci critiche e la durissima campagna elettorale sulla sanità, il disegno di legge di riforma, nonostante i proclami, non contiene l'annunciata separazione tra ospedale e territorio. E' una marcia indietro positiva - commenta la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), relatrice di minoranza del provvedimento per l'Aula, che aggiunge: "ha vinto la linea della precedente riforma, ha vinto il buonsenso".

Fatta questa premessa, l'esponente del Pd osserva poi che il provvedimento proposto non affronta i problemi della sanità: non si parla di territorio, di liste d'attesa né di invecchiamento del personale sanitario.

E' la prima considerazione che Mariagrazia Santoro fa aggiungendo che il testo non affronta i problemi della sanità quali liste di attesa, punti nascita, invecchiamento del personale sanitario. Della rivoluzione annunciata resta dunque solo la cifra organizzativa, una riforma di governance che pure, a detta del Pd, comporterà grossi rischi poiché potrebbe stressare il sistema sotto il profilo amministrativo, burocratico e organizzativo.

Sarebbe stato meglio, secondo il Partito democratico, attendere un periodo di assestamento delle cinque aziende, istituendo nel frattempo la cosiddetta azienda zero, idea condivisibile nel principio. Sarebbe stato meglio - per Santoro - studiare e progettare prima di fare.

Così questa resta, per Santoro, una riforma costruita senza i dati fondamentali di partenza, con un forte rischio di indeterminatezza del risultato, che presenta, quale elemento di criticità, il problema dei tempi di attuazione poiché entrerà a regime se tutto va bene nel 2021, lasciando un periodo di sovrapposizione tra vecchia e nuova programmazione. Per evitare ciò si sarebbe dovuto strutturare l'Azienda zero, e farla partire in un secondo tempo con la firma del numero delle altre aziende.

Mescolare la fase preparatoria, alla gestione ordinaria, alla riorganizzazione territoriale, all'avvio della nuova gestione rischia di essere un micidiale mix esplosivo per un sistema già molto tirato.

Poi c'è la questione della geografia, affrontata - secondo l'esponente del centrosinistra - con l'accetta per la quale senza senso è la creazione di una mega azienda a Udine, l'annessione del territorio isontino sotto Trieste e lo svilimento della montagna friulana. Santoro poi evidenzia il rapporto con l'Università, di cui si limitano i compiti agli ospedali Hub, e il problema di Latisana e Palmanova che finiranno sotto il commissario di Trieste.

Il Gruppo del Partito Democratico ha votato in Commissione contro questa proposta e - conclude Santoro -, se non verrà modificata accogliendo la nostra proposta "dei due tempi", voterà convintamente contro anche in Aula. Come detto, non si tratta di un voto pregiudiziale, ma di una valutazione oggettiva della situazione attuale.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), relatore di minoranza del ddl n. 27 (Assetto Servizio sanitario regionale)