Citt: Liguori, Hospice per Isontino e cure palliative a casa per bimbi
(ACON) Trieste, 5 dic - COM/RCM - "Meno burocrazia per accedere
alle cure in ospedale e a domicilio": così la consigliera dei
Cittadini, Simona Liguori, in occasione del dibattito sulla forma
sanitaria in discussione in Aula.
"Nel nuovo contesto - ha esordito la Liguori -, sarà fondamentale
che i presidi ospedalieri di base Spoke di Gorizia e Monfalcone
mantengano una strutturazione tale da rispondere alle esigenze di
cura dei pazienti. E in questo senso devono poter continuare a
svolgere anche quelle funzioni che di norma caratterizzano i
presidi ospedalieri di più elevato livello. Se vogliamo concepire
un'organizzazione sanitaria regionale tecnologicamente adeguata,
attrattiva e con un pool di professionisti di eccellenza, è
necessario che gli ospedali isontini e il loro territorio siano
organizzati adeguatamente e non diventino un'appendice residuale
di un'area vasta.
"L'ospedale - ha sottolineato ancora l'esponente di
centrosinistra - è un importante tassello del percorso
assistenziale con una concentrazione crescente di tecnologie e
complessità di cure, ma a tale concentrazione di servizi
specialistici deve corrispondere la diffusione dei servizi
sociosanitari di prossimità per facilitarne l'accesso al
cittadino.
"I servizi territoriali devono, dunque, essere mantenuti e
migliorati per rispettare anche il ruolo delle Aziende sanitarie,
le quali, attraverso la loro articolazione, devono assicurare
livelli di assistenza: prevenzione collettiva e sanità pubblica,
assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera. Gli obiettivi
sono: una sanità pubblica in rete con quella privata e
privato-convenzionata per abbattere le liste di attesa
radiologiche, accentrando le indagini complesse negli Hub e
quelle a bassa complessità e di follow up negli Spoke; la
garanzia di turnover del personale medico e infermieristico; il
potenziamento dei servizi domiciliari ad adulti e bambini.
"In tema di tutela dei diritti delle persone fragili - ha
concluso la Liguori -, abbiamo segnalato alla Giunta regionale la
richiesta che proviene dall'Isontino per l'organizzazione di un
Hospice non ubicato nell'ospedale per acuti, che contempli le
caratteristiche proprie delle strutture adibite alle cure fine
vita. Si porti a compimento una vera rete di cure palliative che
operi attraverso il lavoro di equipe multidisciplinari
specializzate, strutturata sull'assistenza domiciliare al malato
e alla sua famiglia, e una rete della terapia del dolore,
concepita oggi solo come servizio ambulatoriale ospedaliero e non
come servizio anche al domicilio del malato.
"E abbiamo anche avanzato la richiesta delle comunità udinesi di
attivare le cure domiciliari palliative per i piccoli, perché
quando un bambino in fase avanzata di malattia chiede al genitore
di ritornare nella propria casa possa essere messo nelle
condizioni di farlo".