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Cr: ddl stabilità, relatore di minoranza Centis (4)

11.12.2018
12:14
(ACON) Trieste, 11 dic - CMC - Inizia con l'inquadramento di alcuni aspetti generali la relazione di minoranza del consigliere dei Cittadini, Tiziano Centis, che ricostruisce per prima cosa l'aumento delle entrate tributarie previste nel 2019 pari a 61 milioni di euro, cifra che dimostra come il nuovo sistema di compartecipazioni, avviato nel 2018 e negoziato con lo Stato, non ha di fatto creato quel minor afflusso di entrate paventato dal centrodestra.

Poi, sul ricorso al debito il consigliere dei Cittadini ricorda che, tra i diversi fattori che hanno consentito alla Regione di ottenere un elevato rating da parte dell'Agenzia internazionale di valutazione Standard&Poor's, figura la politica di riduzione del debito: nel periodo di governo Serracchiani - rammenta - dal valore di 1,8 miliardi si è passati al valore di 435 milioni, con una riduzione del 75% del debito complessivo.

A fronte di queste considerazioni, il ricorso al debito nell'attuale manovra rappresenta una netta inversione di tendenza: una scelta legittima - afferma - ma che il movimento dei Cittadini non condivide per nulla: "La scelta di ricorrere nel triennio a 319 milioni di debito - aggiunge - danneggia profondamente la nostra Regione perché costituisce il peggior viatico alla necessaria rinegoziazione dei rapporti finanziari con lo Stato".

Passando a salute e politiche sociali, Centis rimarca un dato, definendolo macroscopico: la previsione di spesa riferita al settore sanitario e sociosanitario passa dai 2,62 miliardi dell'inizio del 2018 ai 2,97 miliardi del 2019, con un incremento di 350 milioni. Una spesa annuale ormai prossima ai 3 miliardi che rappresenta sostanzialmente i due terzi del totale delle spese manovrabili, che ammontano a poco più di 4,5 miliardi.

"Credo che un dato del genere - spiega - chiami tutti noi indistintamente a un atto di responsabilità. E' necessario, a nostro avviso, che questo delicato settore della vita sociale resti immune da ogni forma di contesa politica almeno fino a quando non venga condotto a termine un esame approfondito delle ragioni di questo enorme incremento di spesa. Esame che non può attendere la piena operatività dell'istituenda Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs), ma che deve essere svolto immediatamente".

Uno dei pochi settori di spesa non intaccati dallo spostamento di risorse alla sanità è invece, per Centis, quello degli enti locali, che godono complessivamente di poco più delle risorse stanziate nell'anno precedente per un ammontare complessivo di circa 520 milioni, ma si assiste a un deciso rallentamento impresso dalla Giunta al percorso di perequazione delle risorse da destinare ai Comuni.

La manovra è poi segnata dalla decisione di destinare nel 2021 23 milioni ai Comuni (in forma singola o in Uti) a favore di nuovi enti intermedi di area vasta, a elezione diretta, da reintrodurre nell'ordinamento regionale. E' per Centis un ritorno al passato che si prefigura alquanto costoso: conti alla mano, dall'abolizione delle Province ci sono stati risparmi strutturali di 28 milioni che sono andati a finanziare il fondo accessorio rendendo possibile la chiusura del contratto di comparto del pubblico impiego regionale. In sostanza, 28 milioni di risparmi bruciati e 23 milioni di risorse sottratte alla scelte di sviluppo territoriale che sarebbe giusto, per l'esponente dei Cittadini, restassero in capo ai Comuni.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale Tiziano Centis (Cittadini)