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Cr: ddl stabilità, relatore di minoranza Cosolini (5)

11.12.2018
12:40
(ACON) Trieste, 11 dic - RCM - 'Un bilancio si fa a partire dalle risorse disponibili, e questa manovra conta su risorse importanti ma per ragioni che sono in gran parte indipendenti dall'azione di questa amministrazione'.

Lo ha detto al Consiglio regionale il secondo relatore di minoranza, Roberto Cosolini (Pd), che ha aggiunto: 'Beneficiando dei risultati economici del 2017 e della prima parte del 2018, e come effetto delle nuove modalità delle compartecipazioni, questo bilancio beneficia di circa 149 milioni di entrate in più, alle quali si aggiungono i 120 milioni del bonus sul contributo agli obiettivi di finanza pubblica, negoziati con il ministero dell'Economia e Finanza dalla precedente Giunta regionale. Possiamo insomma affermare senza possibilità di smentita che, senza il tanto vituperato Patto Padoan/Serracchiani, le risorse a disposizione sarebbero state ben inferiori'.

E qui, per Cosolini, sta la prima ragione di giudizio negativo sui documenti finanziari al vaglio dell'Aula: 'Allo stato attuale, l'interlocuzione con il Governo evidenzia una debolezza e un'assenza di risultati preoccupanti, non solo per le ripercussioni sul bilancio del 2020 e del 2021, ma per il senso stesso dell'autonomia di questa Regione. Vedremo più avanti se le cose miglioreranno nel rapporto con il Governo. Per il momento il vostro bilancio per il 2019 beneficia, per le ragioni sopra esposte, di queste condizioni favorevoli che consentono, tra l'altro, di collocare nella previsione uno stanziamento sulla sanità che da molti esercizi a questa parte maturava con le manovre di assestamento. Questo è sicuramente positivo e fa definitivamente chiarezza su polemiche strumentali riguardanti i presunti buchi della sanità.

Sull'indebitamento cade la seconda ragione di giudizio negativo per Cosolini: 'Non siamo contrari al ricorso ai mutui per sostenere investimenti, ma prima andava chiuso il confronto con il Governo, magari portando a casa qualche risultato positivo, e poi si sarebbe potuto ricorrere al mercato del denaro. Inoltre, il ricorso al debito era più difficile prima che entrassero in vigore, quest'anno, nelle Regioni a statuto speciale le nuove regole in materia di finanza pubblica, con il passaggio dal pareggio di bilancio agli equilibri di bilancio. E quindi gli investimenti si facevano anche prima, ma con risorse proprie, derivanti dalle entrate. Che le cose stiano in questo modo è dimostrato dal fatto che molti degli interventi annunciati sono in realtà continuità dirette o indirette di interventi che vedevano già la Regione attivamente impegnata: questo riguarda diversi settori, ma è addirittura la quasi totalità degli interventi finanziati dal debito nei capitoli di infrastrutture ed edilizia'.

Terza ragione di giudizio negativo: 'Non c'è un piano coerente di investimenti strategici per lo sviluppo e per il futuro della regione. A fronte di risorse importanti per la protezione civile, richiamate da un'emergenza che ne richiederà però molte di più, e di altre significative per gli investimenti in sanità, a uscire fortemente indeboliti sono proprio alcuni dei nodi strategici di una prospettiva di sviluppo, ovvero economia e imprese, infrastrutture ed edilizia, ambiente.

'Cominciamo dalle attività produttive: in questo settore più che di investimento possiamo parlare di disinvestimento rispetto al bilancio dell'anno che si va a chiudere. Dei 35 milioni di mutuo già finalizzato all'intervento per il progetto Pramollo, solo 25, per di più ripartiti nel triennio, rimangono alle attività produttive. Questo vuol dire che nonostante i mutui crescano di 271 milioni, il comparto delle attività produttive ne perde 10. E i numeri negativi non finiscono qui: le tabelle infatti parlano di una riduzione secca di risorse impegnate'.

Il consigliere dem ha, quindi, fatto presente l'azzeramento dei capitoli dei Consorzi fidi; le risorse dimezzate per l'imprenditoria femminile, da 1,1 milioni a 600mila euro; la riduzione a poco più di un terzo di quelle per il supporto manageriale alle Pmi, da 900mila a 341mila; il taglio all'investimento nei grandi eventi, da 3.468.000 euro a 1.500.000, e quello alla Film Commission; le risorse dimezzate per la promozione integrata.

'E c'è continuità con le politiche precedenti, che tanto male evidentemente non erano - ha sottolineato Cosolini -, ma comunque in riduzione di risorse. C'è una sola novità, ed è quella di un fondo di garanzia a favore del venture capital che intervenga nelle start-up: impegno lodevole e condivisibile, a condizione che il capitale di rischio che vorremmo attrarre non diventi troppo facilmente un 'non rischio' scaricando eccessivamente sul pubblico la possibilità della mortalità dei progetti d'impresa. Per questo con un emendamento, frutto anche di una consultazione di esperti del settore, proponiamo una percentuale massima di garanzia in modo da esercitare un'azione positiva che però non sia di eccessiva deresponsabilizzazione dell'investitore di venture capital.

'Non va meglio nel campo delle infrastrutture, dei trasporti e dell'edilizia, ovvero in quello che dovrebbe essere un altro polmone di investimenti: qui, nonostante i quasi 20 milioni di mutuo, quasi tutti peraltro destinati non a nuovi investimenti ma a rifinanziare quelli varati dall'amministrazione precedente, prendendo le 14 principali voci tra politiche della casa, recupero del patrimonio pubblico e privato, interventi su viabilità, il confronto fa notare una diminuzione dai 108 milioni del 2018 a 77,5 di questo bilancio. Fra gli altri, troviamo una diminuzione di 23 milioni nel settore casa. Poi dai 6 milioni si passa a zero nel recupero dei centri urbani, dai 6 ai 4 milioni nel sostegno allo sviluppo della logistica del porto di Trieste. E anche qui i totali vedono scendere le risorse stanziate: dai 434 milioni raggiunti nel 2018 ai 362 di questo documento.

'Nemmeno sull'ambiente, dove pur non c'è un decremento significativo di risorse - è la riflessione ancora di Cosolini -, vediamo qualche idea forte di investimento su sostenibilità, energie alternative, qualità del territorio.

'Si può fare di più per lo sviluppo e per il lavoro, con le risorse che questa amministrazione ha a disposizione: in questa direzione vanno i nostri emendamenti su attività produttive, edilizia e infrastrutture, politiche del lavoro. Sulle autonomie locali continua la demolizione di una riforma senza che siano chiare nemmeno le fondamenta del nuovo disegno: è per supplire alla mancanza di idee che si fissa la bandierina ideologica di un fondo per i nuovi enti intermedi, di cui nulla si sa peraltro togliendo 23 milioni abbondanti alle intese per lo sviluppo nel 2021. Con un emendamento proporremo di eliminare questa inutile bandierina ideologica, restituendo ai Comuni quelle risorse.

'E le criticità non si fermano qui. Se appare debole l'idea di sviluppo, appare invece negativa l'idea di comunità, condizionata come è da un ossessivo ancorarsi a modelli di esclusione invece che di integrazione: l'ultimo esempio è un intervento per abbattere il costo del trasporto pubblico per gli studenti della regione che ha fissato, come condizione per l'ammissione, il requisito della residenza da almeno 5 anni in FVG. Insomma si vuole negare la possibilità di una semplice agevolazione a chi qui risiede, lavora, paga tasse, solo perché, straniero residente o italiano che sia, è arrivato qui da meno di 5 anni. Pur di colpire gli immigrati, in questo caso regolari, residenti, spesso indispensabile risorsa lavorativa in molti settori, e di colpirli ingiustamente, va bene di colpire gli studenti fuori sede, quelli per i cui studi le famiglie fanno maggiori sacrifici, perché vivere fuori casa costa di più'.

Su questo punto, il relatore ha affermato di confidare in un cambio di idea da parte della maggioranza e ha concluso sottolineando che 'non è per sventolare la bandiera dell'opposizione che presentiamo numerosi emendamenti, ma per migliorare la manovra di bilancio'.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Roberto Cosolini (Pd) relaziona all'Aula (foto Acon/RCM)