Patto: Moretuzzo/Bidoli, sbagliato indebitare la Regione
(ACON) Trieste, 11 dic - COM/MPB - L'assunzione di una
posizione chiara e netta da parte della Regione rispetto ai
rapporti con lo Stato, "tema su cui molto è stato promesso, ma
poco è stato ad oggi concretizzato", "non è più procrastinabile".
Nell'ambito della discussione sulla legge finanziaria regionale,
i consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia Massimo
Moretuzzo (relatore di minoranza) e Giampaolo Bidoli riportano
l'attenzione su una questione cara al Gruppo consiliare,
ritenendo che alcune delle risposte sollecitate in diverse
occasioni avrebbero permesso di leggere la prima manovra
finanziaria redatta dalla Giunta Fedriga sotto tutt'altra luce.
"Sappiamo bene - dicono - che questi rapporti non si esauriscono
nei Patti Tondo-Tremonti e Serracchiani-Padoan, che in assenza di
una loro rinegoziazione sono a tutti gli effetti delle
contribuzioni dovute sine die, ma che a seguito di leggi
finanziarie statali emanate dal 2011 e fino al 2018, la Regione
Friuli-Venezia Giulia ha partecipato in maniera importante
all'abbattimento del debito pubblico italiano e ai "provvisori
accantonamenti" per il risanamento della finanza pubblica. La
Regione ha valutato se e quando questi fondi verranno recuperati,
tornando a disposizione del sistema economico regionale? Né -
aggiunge Moretuzzo - vediamo segnali di discontinuità rispetto
all'atteggiamento che la Giunta precedente tenne quando, in sede
Finanziaria 2018, venne approvato l'emendamento Morando con il
quale si modificò l'articolo 49 dello Statuto relativo alla
definizione delle compartecipazioni erariali spettanti alla
Regione Friuli-Venezia Giulia. L'impressione, suffragata dai
numeri di questa legge finanziaria regionale, è che, ancora una
volta, non si voglia disturbare il manovratore, che i rapporti
privilegiati con il governo amico siano forieri di ben poca
fortuna per le sorti della comunità regionale - affermano Bidoli
e Moretuzzo -. Prendiamo atto che la Giunta ha individuato
un'altra strategia per affrontare le necessità
economico-finanziarie dell'amministrazione regionale: ricorrere
all'indebitamento, contraendo mutui per 319 milioni di euro che,
ancora una volta, pagheranno i cittadini e le imprese del
Friuli-Venezia Giulia. E senza un programma di sviluppo definito!
L'economia del territorio invece necessita di un intervento
coraggioso e deciso nel settore delle costruzioni e in
particolare della riqualificazione del patrimonio urbanistico; la
nostra regione è la peggiore del Nordest con il crollo del 50%
tra il 2008 e il 2016 degli investimenti pubblici nel territorio
(-31% la media italiana). Ci saremmo aspettati che le risorse
recuperate attraverso l'indebitamento fossero utilizzate in modo
preponderante a contrastare questo scenario - sottolineano Bidoli
e Moretuzzo -, ricordando il richiamo autorevole del "Cantiere
Friuli" dell'Università di Udine a investire massicciamente sul
breve-medio periodo nel settore dell'edilizia che è il più
reattivo e che permetterebbe di creare da subito moltissimi posti
lavoro (40 mila posti secondo le stime del "Cantiere Friuli") con
ricadute sociali che trainerebbero altri settori".
Per i due consiglieri del Patto per l'Autonomia servono
investimenti importanti, capaci di ottenere ricadute anche di
tipo ambientale. "Quanti sanno - fanno notare - che tra i siti
Unesco, che, a causa dei profondi mutamenti climatici in corso,
entro il 2100 sono a serio rischio di scomparire sommersi o di
risultare gravemente danneggiati, c'è anche Aquileia? Non
possiamo più chiudere gli occhi di fronte a certe problematiche",
hanno ammonito Bidoli e Moretuzzo, esprimendo infine rammarico
per il mancato avvio, fin da questa manovra, di una nuova
stagione di Autonomia. "Ora, forse più che mai, è cogente che la
parola "autonomia" si riempia nuovamente di significato e di
concretezza, permettendo così alla Regione di puntare a scelte
coraggiose che permettano la piena valorizzazione della
potenzialità che contraddistingue questo popolo, il suo tessuto
socio-economico e il suo territorio unico".