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Capigruppo e Giunta incontrano sindacati su Comparto unico e sanità

12.12.2018
13:53
(ACON) Trieste, 12 dic - RCM - Il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo, ha riunito i capigruppo e gli assessori al Bilancio, alla Sanità e alla Funzione pubblica per ascoltare le istanze dei rappresentanti delle segreterie regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl quanto a "contratti di lavoro del Comparto unico FVG (Contratto collettivo regionale Ccrl) e della sanità pubblica (Contratto collettivo nazionale Ccnl), rinnovati da poco dopo anni di blocco e che scadono il 31 dicembre 2018.

"Siamo a chiedere - ha spiegato Orietta Olivo della Fp Cgil - che nella legge di stabilità 2019 siano previste le poste specifiche per il rinnovo tanto del Ccrl quanto del Ccnl, in quanto fanno riferimento al bilancio regionale. Complessivamente, dal 2010 al 2015, il mancato rinnovo dei contratti e del turn over hanno portato a una perdita per i lavoratori, e dunque a un risparmio per la Regione, di circa mezzo miliardo di euro, esattamente 489.272.000 euro, nel solo Comparto unico, a cui vanno sommati i risparmi del mancato turn over 2016-2018 e per il blocco del contratto sanità del medesimo periodo".

"Tradotto - ha aggiunto Massimo Bevilacqua della Fp Cisl, sensibile in particolare al tema della stabilizzazione dei precari ma anche a una riorganizzazione del sistema -, si parla di una perdita in sette anni dai 250 ai 280 euro dello stipendio, perdita che non è stata recuperata dai contratti 2016-2018".

Secondo aspetto presentato, per quanto riguarda il Ccrl, è stato lo stanziamento per l'incremento dei fondi di produttività, parte variabile, fissato dalla legge regionale 27/2017 in materia di programmazione e contabilità, per il triennio 2018-2020. "Con il Ccrl 2016-2018 - ha detto Maurizio Burlo della Uil Fpl - è stata fatta un'opera di semplificazione e innovazione della parte del salario accessorio, accompagnata dal riconoscimento di una piccola parte dei risparmi dovuti alla chiusura delle Province che la Lr 27/2017 assegna al contratto stesso, in via sperimentale per il triennio 2019-2021. E' evidente che, qualunque sarà la forma istituzionale che intendete dare agli enti locali, i risparmi ci sono: è perciò necessario che lo stanziamento sia quanto meno confermato negli importi previsti".

Turn over punto dolente, poi, per la Cisal enti locali. "E' sotto gli occhi di tutti - è stata la riflessione di Paola Alzetta - che i Comuni, soprattutto i più piccoli, a causa del turn over non ce la fanno a garantire i servizi. Il Comparto unico ha perso oltre 3.000 posti di lavoro dal 2009 a oggi, 700 solo negli ultimi due anni. E nei prossimi, l'età media alta dei 13mila lavoratori del Comparto unico farà sì che, a normative pensionistiche invariate, ci sarà una fuoriuscita massiccia di dipendenti. Perciò è necessario sbloccare il turn over, anche superando le uscite programmate per poter così recuperare almeno una parte del personale cessato e non sostituito fino a oggi".

"Non ultimo - così il rappresentante della Ugl, Fabio Goruppi - i numeri e i carichi di lavoro fanno sì che non si riesca a effettuare quel giusto passaggio di consegne che, invece, dovrebbe avvenire tra chi arriva e si trova con nuove competenze e chi lascia. Chiediamo una riapertura di assunzioni che non sia solo apertura del precariato e che siano affrontati quegli aspetti del contratto che sono stati rinviati dal 2002".

Sul lato sanità, la Olivo ha affermato a nome anche delle altre sigle sindacali che "oltre a stanziare le risorse necessarie al rinnovo del contratto 2019-2021, va assolutamente riaperta la possibilità delle assunzioni in quanto c'è un vuoto di organico di mille posti persi dal 2010 al 2015, mentre tra il 2016 e il 2017 ne sono stati recuperati solo circa 500. A ciò si aggiunge una carenza cronica strutturale e un'età media alta. La carenza è evidenziata dall'alto numero di ferie non fruite, straordinari, mancato riposo. Le Aziende sanitarie chiudono quasi tutte in passivo, tagliano sul personale che subisce anche il mancato pagamento dell'1% del monte salari nella produttività. E' necessario aumentare il finanziamento alla sanità anche per compensare il taglio dell'1%, poiché la chiusura in passivo non dipende certo dalla volontà dei lavoratori che invece ne subiscono le conseguenze".

Solidarietà è arrivata dai capigruppo, a cominciare da Sergio Bolzonello (Pd) che ha ricordato come, nella passata legislatura, si siano accantonate quote per dare certezza alla copertura dei futuri contratti; Furio Honsell (Open-Sinistra FVG) ha parlato di paradosso e scarsa organizzazione se ci si deve domandare se ci sono i fondi del rinnovo a pochi giorni dalla scadenza di un contratto; Andrea Ussai (M5S) ha sottolineato l'importanza che continui il confronto tra sindacati e Regione; Mauro Di Bert (ProgettoFVG/Ar) ha sostenuto che l'azione sindacale è giusta perché le garanzie sono doverose e ha poi chiesto alla Giunta che si proceda con la semplificazione dei contratti; Mauro Bordin (Lega) ha ricordato gli anni di blocco da cui si arriva e dunque è positivo che ci si trovi a parlare di riapertura della contrattazione, anche perché ci sono state scelte nazionali che hanno avuto ricadute pure sulla nostra regione, anche per lui il sistema va semplificato.

Al tema contratti in sanità ha risposto l'assessore Riccardo Riccardi rendendo noto che "la Regione è allineata, per quanto riguarda la copertura sino a oggi, avvenuta con 30 milioni, del Comparto unico, mentre è ancora in fieri la contrattazione dirigenziale. La rinegoziazione '19-'21 la fa il Governo - ha ricordato l'assessore -, noi intanto come Regione abbiamo previsto nella Stabilità 2019 una copertura di 5 milioni per il prossimo anno, intanto ci sarà il tempo per trattare sulle cifre per l'aumento della copertura".

"Ci sono anche 5,2 milioni di euro per il rinnovo dei contratti dei dipendenti dell'ente Regione", ha aggiunto la titolare delle Finanze, Barbara Zilli, che ha passato la parola al collega della Funzione pubblica, Sebastiano Callari, per i dettagli. Callari ha quindi esplicitato i compiti che spettano, invece, ai Comuni e relativi fondi, specifica che sarà oggetto di emendamento proprio nella legge di stabilità in Aula per fugare i dubbi interpretativi che si sono creati con la passata legislatura. "Gli enti locali - ha concluso - devono ricominciare ad accantonare i fondi per la prossima stagione contrattuale, perché anche i Comuni devono fare la propria parte, la Regione lo sta facendo".

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



I capigruppo e la Giunta regionale incontrano le organizzazioni sindacali (foto Acon/RCM)