Capigruppo e Giunta incontrano sindacati su Comparto unico e sanità
(ACON) Trieste, 12 dic - RCM - Il vicepresidente del Consiglio
regionale, Francesco Russo, ha riunito i capigruppo e gli
assessori al Bilancio, alla Sanità e alla Funzione pubblica per
ascoltare le istanze dei rappresentanti delle segreterie
regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Cisal e
Ugl quanto a "contratti di lavoro del Comparto unico FVG
(Contratto collettivo regionale Ccrl) e della sanità pubblica
(Contratto collettivo nazionale Ccnl), rinnovati da poco dopo
anni di blocco e che scadono il 31 dicembre 2018.
"Siamo a chiedere - ha spiegato Orietta Olivo della Fp Cgil - che
nella legge di stabilità 2019 siano previste le poste specifiche
per il rinnovo tanto del Ccrl quanto del Ccnl, in quanto fanno
riferimento al bilancio regionale. Complessivamente, dal 2010 al
2015, il mancato rinnovo dei contratti e del turn over hanno
portato a una perdita per i lavoratori, e dunque a un risparmio
per la Regione, di circa mezzo miliardo di euro, esattamente
489.272.000 euro, nel solo Comparto unico, a cui vanno sommati i
risparmi del mancato turn over 2016-2018 e per il blocco del
contratto sanità del medesimo periodo".
"Tradotto - ha aggiunto Massimo Bevilacqua della Fp Cisl,
sensibile in particolare al tema della stabilizzazione dei
precari ma anche a una riorganizzazione del sistema -, si parla
di una perdita in sette anni dai 250 ai 280 euro dello stipendio,
perdita che non è stata recuperata dai contratti 2016-2018".
Secondo aspetto presentato, per quanto riguarda il Ccrl, è stato
lo stanziamento per l'incremento dei fondi di produttività, parte
variabile, fissato dalla legge regionale 27/2017 in materia di
programmazione e contabilità, per il triennio 2018-2020. "Con il
Ccrl 2016-2018 - ha detto Maurizio Burlo della Uil Fpl - è stata
fatta un'opera di semplificazione e innovazione della parte del
salario accessorio, accompagnata dal riconoscimento di una
piccola parte dei risparmi dovuti alla chiusura delle Province
che la Lr 27/2017 assegna al contratto stesso, in via
sperimentale per il triennio 2019-2021. E' evidente che,
qualunque sarà la forma istituzionale che intendete dare agli
enti locali, i risparmi ci sono: è perciò necessario che lo
stanziamento sia quanto meno confermato negli importi previsti".
Turn over punto dolente, poi, per la Cisal enti locali. "E' sotto
gli occhi di tutti - è stata la riflessione di Paola Alzetta -
che i Comuni, soprattutto i più piccoli, a causa del turn over
non ce la fanno a garantire i servizi. Il Comparto unico ha perso
oltre 3.000 posti di lavoro dal 2009 a oggi, 700 solo negli
ultimi due anni. E nei prossimi, l'età media alta dei 13mila
lavoratori del Comparto unico farà sì che, a normative
pensionistiche invariate, ci sarà una fuoriuscita massiccia di
dipendenti. Perciò è necessario sbloccare il turn over, anche
superando le uscite programmate per poter così recuperare almeno
una parte del personale cessato e non sostituito fino a oggi".
"Non ultimo - così il rappresentante della Ugl, Fabio Goruppi - i
numeri e i carichi di lavoro fanno sì che non si riesca a
effettuare quel giusto passaggio di consegne che, invece,
dovrebbe avvenire tra chi arriva e si trova con nuove competenze
e chi lascia. Chiediamo una riapertura di assunzioni che non sia
solo apertura del precariato e che siano affrontati quegli
aspetti del contratto che sono stati rinviati dal 2002".
Sul lato sanità, la Olivo ha affermato a nome anche delle altre
sigle sindacali che "oltre a stanziare le risorse necessarie al
rinnovo del contratto 2019-2021, va assolutamente riaperta la
possibilità delle assunzioni in quanto c'è un vuoto di organico
di mille posti persi dal 2010 al 2015, mentre tra il 2016 e il
2017 ne sono stati recuperati solo circa 500. A ciò si aggiunge
una carenza cronica strutturale e un'età media alta. La carenza è
evidenziata dall'alto numero di ferie non fruite, straordinari,
mancato riposo. Le Aziende sanitarie chiudono quasi tutte in
passivo, tagliano sul personale che subisce anche il mancato
pagamento dell'1% del monte salari nella produttività. E'
necessario aumentare il finanziamento alla sanità anche per
compensare il taglio dell'1%, poiché la chiusura in passivo non
dipende certo dalla volontà dei lavoratori che invece ne
subiscono le conseguenze".
Solidarietà è arrivata dai capigruppo, a cominciare da Sergio
Bolzonello (Pd) che ha ricordato come, nella passata legislatura,
si siano accantonate quote per dare certezza alla copertura dei
futuri contratti; Furio Honsell (Open-Sinistra FVG) ha parlato di
paradosso e scarsa organizzazione se ci si deve domandare se ci
sono i fondi del rinnovo a pochi giorni dalla scadenza di un
contratto; Andrea Ussai (M5S) ha sottolineato l'importanza che
continui il confronto tra sindacati e Regione; Mauro Di Bert
(ProgettoFVG/Ar) ha sostenuto che l'azione sindacale è giusta
perché le garanzie sono doverose e ha poi chiesto alla Giunta che
si proceda con la semplificazione dei contratti; Mauro Bordin
(Lega) ha ricordato gli anni di blocco da cui si arriva e dunque
è positivo che ci si trovi a parlare di riapertura della
contrattazione, anche perché ci sono state scelte nazionali che
hanno avuto ricadute pure sulla nostra regione, anche per lui il
sistema va semplificato.
Al tema contratti in sanità ha risposto l'assessore Riccardo
Riccardi rendendo noto che "la Regione è allineata, per quanto
riguarda la copertura sino a oggi, avvenuta con 30 milioni, del
Comparto unico, mentre è ancora in fieri la contrattazione
dirigenziale. La rinegoziazione '19-'21 la fa il Governo - ha
ricordato l'assessore -, noi intanto come Regione abbiamo
previsto nella Stabilità 2019 una copertura di 5 milioni per il
prossimo anno, intanto ci sarà il tempo per trattare sulle cifre
per l'aumento della copertura".
"Ci sono anche 5,2 milioni di euro per il rinnovo dei contratti
dei dipendenti dell'ente Regione", ha aggiunto la titolare delle
Finanze, Barbara Zilli, che ha passato la parola al collega della
Funzione pubblica, Sebastiano Callari, per i dettagli. Callari ha
quindi esplicitato i compiti che spettano, invece, ai Comuni e
relativi fondi, specifica che sarà oggetto di emendamento proprio
nella legge di stabilità in Aula per fugare i dubbi
interpretativi che si sono creati con la passata legislatura.
"Gli enti locali - ha concluso - devono ricominciare ad
accantonare i fondi per la prossima stagione contrattuale, perché
anche i Comuni devono fare la propria parte, la Regione lo sta
facendo".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)