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Cr: ddl 32 riforma Regione/Autonomie locali, relatore Tosolini (1)

18.12.2018
12:01
(ACON) Trieste, 17 dic - CMC - I lavori odierni del Consiglio regionale dedicati all'esame del disegno di legge n. 32 contenente modifiche alla l.r. 26/2014 (riordino del sistema Regione/Autonomie locali; ordinamento delle Uti) e alla l.r. 6/ 2006 (sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale) si sono aperti con l'intervento del consigliere Lorenzo Tosolini (Lega), primo relatore di maggioranza.

Un disegno di legge - per Tosolini - che esonera i Comuni dall'obbligo di aderire alle Unioni territoriali intercomunali (Uti), di esercitare le funzioni tramite le Unioni e che reintroduce l'Assemblea dei Sindaci per interventi e gestione dei servizi sociali. Quello in esame, diversamente dalla cosiddetta riforma Serracchiani, è un provvedimento che non fa differenza tra i Comuni che intendono rimanere all'interno delle Uti e quelli che, al contrario, hanno deciso di rimanerne fuori, consentendo pari dignità e pari opportunità. E' una scelta che matura dopo il fallimento delle "Uti autoritarie" imposte dalla precedente amministrazione - aggiunge il relatore - caratterizzata peraltro nel corso della legislatura da 18 interventi legislativi di aggiustamento. Obiettivo primario del provvedimento - prosegue il consigliere della Lega - è quello di ridare agli Enti locali e soprattutto ai cittadini, un'Amministrazione agile, veloce e dinamica, intenta a distribuire le risorse ai Comuni che rappresentano i centri di contatto più vicini ai cittadini e alle loro esigenze. Nasce un sistema che garantisce ai territori la possibilità di autodeterminarsi, semplifica la creazione degli ambiti sociali e realizza modelli di area vasta ai quali verranno trasferite numerose funzioni attualmente in capo alla Regione.

Riassumendo poi le principali disposizioni dell'articolato, Tosolini ricorda che l'adesione dei Comuni alle Uti resta facoltativa, tranne per quelli con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti (3.000 per i Comuni appartenuti alle Comunità montane), per i quali vige la disciplina statale sulla gestione associata obbligatoria delle funzioni.

Focus della riforma sono poi, per l'esponente leghista, quelle norme che prevedono l'individuazione tramite delibera di Giunta degli ambiti territoriali per la gestione associata della funzione sociale, la reintroduzione dell'Assemblea dei sindaci, organismo di governo dei servizi sociali comunali, e della Conferenza regionale dei servizi sociali dei Comuni, organismo permanente di confronto con funzioni consuntive e propositive.

Diviene inoltre necessario - aggiunge Tosolini - azzerare quella voce di bilancio diretta alla promozione della fusione imposta dall'Amministrazione regionale precedente, che ha investito molte, forse troppe, risorse e impegnato le pubbliche istituzioni in inutili spostamenti di dipendenti, sedi, mezzi e uffici.

Ciò non tanto per diversa visione politica della pubblica amministrazione - conclude il relatore -, ma soprattutto per l'amara constatazione del completo fallimento della visione autoritaria che ha generato la legge regionale 26 del 2014.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale Lorenzo Tosolini (Lega)