Emergenza legname: Zanin a Trento, creare infrastrutture per l'esbosco
(ACON) Trieste, 18 dic - MPB - "Fare di una calamità naturale
così disastrosa come quella che a fine ottobre ha devastato il
patrimonio boschivo di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino
Alto Adige una occasione per intervenire con azioni di
riqualificazione ambientale delle aree colpite: è stato con
questo obiettivo che come presidenti dei Consigli delle nostre
regioni ci siamo ritrovati a Trento per delineare una prospettiva
comune delle regioni alpine del Nordest per superare l'emergenza
legname provocata dall'ondata straordinaria di maltempo. Un primo
passo che ci ha consentito di individuare alcune linee di azione
da offrire ora alla politica perché possano essere sviluppate
concretamente".
Il presidente del Consiglio regionale FVG Piero Mauro Zanin
valuta positivamente l'incontro promosso dal collega del Trentino
Alto Adige Roberto Paccher insieme con il presidente del
Consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder, al quale ha
partecipato anche il presidente dell'Assemblea legislativa del
Veneto Roberto Ciambetti.
"I 13 milioni di metri cubi di legname a terra nei nostri
territori sono una vera emergenza perché c'è il rischio concreto,
evidenziato anche dai colleghi, che il valore del legname crolli
non solo in tutto il nord Italia ma anche nei territori
confinanti.
"Il fine comune è evitare speculazioni e mantenere il valore di
mercato, e per fare questo - sottolinea Zanin - si deve operare
con tempestività per creare infrastrutture per garantire
l'esbosco del legno. L'inverno ci permette di avere qualche mese
per poter operare e recuperare il legname in primavera, ma si
deve poterlo fare in sicurezza per chi lavora. In Friuli Venezia
Giulia esiste una filiera del legno che va dal bosco fino
all'utilizzo finale del materiale e abbiamo chiesto anche agli
operatori di aiutarci a immaginare come intervenire. Se
riusciremo a realizzare un coordinamento che metta in rete i
territori, potremmo davvero evitare il rischio di speculazione.
"Le nostre iniziative, naturalmente, vanno concordate con gli
esecutivi regionali e provinciali, guardando anche alle
possibilità di collaborazione in seno ai Gect: il nostro ruolo
può essere molto utile per raccordare le nostre comunità e dare
voce ai territori, alle centinaia di aziende danneggiate, ai
lavoratori locali".
I primi passi concreti puntano a studiare le possibilità di
stoccaggio a medio termine, a favorire il reimpianto del bosco
dove necessario e la riconversione a pascolo dove possibile.
Ulteriori confronti si svilupperanno prossimamente anche sul
piano tecnico.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)