IV Comm: illustrato studio su cambiamenti climatici e impatto in FVG
(ACON) Trieste, 12 mar - CMC - Aumento della temperatura media
annua (+0,3 °C ogni 10 anni nel periodo 1961-2016), una generale
riduzione delle precipitazioni più pronunciata in primavera e in
estate(-15/22%, trend annuale -3/4mm) , diminuzione
dell'estensione dei ghiacci (-84% da circa metà '800),
innalzamento del livello del mare e maggiore frequenza degli
storm surges, il fenomeno delle acque alte che interessa le coste
nord adriatiche.
Sono alcuni dei dati contenuti nello "Studio conoscitivo dei
cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Friuli Venezia
Giulia" che, su richiesta della consigliera Mariagrazia Santoro,
è stata illustrato oggi nella IV Commissione consiliare,
presieduta da Piero Camber(FI).
Realizzato nel marzo 2018 dall'Agenzia regionale per la
protezione ambientale (Arpa FVG), in collaborazione con le
Università di Udine e Trieste e alcune realtà scientifiche che
operano in regione (Ictp, Cnr-Ismat e Ogs), il report che compie
un'analisi storica su variabilità climatica e una ricognizione
sull'impatto di tali cambiamenti approfondendo una serie di casi
di studio, nasce allo scopo di supportare una strategia regionale
di adattamento ai mutamenti meteorologici e illustrare criticità
oggettive che riguardano il Friuli Venezia Giulia.
Sono stati i coordinatori dello studio Federica Flapp e Stefano
Micheletti a esporre la ricerca alla presenza dell'assessore
regionale Fabio Scoccimarro e del direttore di Arpa FVG Anna Toro.
Quindi è seguito il dibattito, con domande di tipo tecnico
procedurale come quelle di Furio Honsell (Open Sinistra FVG) che
ha chiesto maggiori delucidazioni sui modelli adottati che hanno
permesso di ipotizzare scenari futuri e proiezioni climatiche
legate e emissioni e concentrazioni di gas serra.
Nicola Conficoni (Pd) e Cristian Sergo (M5S) hanno chiesto quale
sia la strategia regionale di fronte alla situazione attuale e di
quali strumenti si possa dotare l'amministrazione per contrastare
questa evoluzione del clima che, tra i vari aspetti ipotizzati
nello studio - ha osservato Sergo - prevede come "allagabile"
entro il 2100 l'intera Bassa Friulana se il territorio non
dovesse subire alcun intervento da parte dell'uomo.
Il quadro fornito è puntuale, ma inquietante per Massimo
Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) che, facendo riferimento alla
prospettata minore disponibilità delle risorse idriche ha chiesto
se questo aspetto sia destinato a modificare nel tempo colture e
pratiche agricole oggi tipiche del territorio.
Tiziano Centis (Cittadini) così come Andrea Ussai (M5S) si sono
soffermati su ruolo e attività dell'Arpa e sulle iniziative che
potrà intraprendere in futuro per continuare a monitorare e
seguire la situazione.
In chiusura gli interventi di Stefano Turchet (Lega) che ha
chiesto quanto abbiano influito i comportamenti antropici nel
processo di evoluzione climatica e di Mariagrazia Santoro che ha
proposto di creare uno strumento di governance, che alla luce del
quadro complessivo di riferimento, sistemizzi il tema dei
cambiamenti climatici, sottoponendo, ad esempio, leggi e norme
regionali a una sorta di preventiva valutazione di impatto sul
clima.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)