Pres. Zanin visita Collegio Mondo Unito di Duino Aurisina
(ACON) Duino Aurisina, 22 mar - RCM - Una partecipazione da
Guinness dei primati: 188 ragazzi da 80 Paesi del mondo. E tutti
hanno la lingua italiana come materia obbligatoria. È questa la
carta di identità del Collegio del Mondo Unito italiano, sede
Duino Aurisina.
In tutto, infatti, sono 18 i Collegi del Mondo Unito (United
World Colleges - UWC) sparsi in quattro continenti e tutti
collegati tra loro attraverso la "casa madre" che si trova a
Londra; quello italiano è una Onlus. La maggior parte sono
specializzati nell'educazione di ragazzi tra i 16 e i 19 anni, a
cui è enfatizzata l'importanza dell'apprendimento esperienziale
(la scuola di Duino è dotata di un laboratorio di chimica e
scienze dove i ragazzi possono sperimentare seguiti dai loro
insegnanti/tutor e che utilizzano anche per insegnare a loro
volta agli alunni delle scuole elementari esterne), del servizio
di comunità (tutti devono fare del volontariato), delle attività
all'aria aperta (lo sport non manca) ma anche della musica. Alla
fine del programma, i ragazzi devono superare gli esami per
ottenere il diploma di Baccellierato internazionale (IB).
A visitare il Collegio è stato il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, accompagnato dalla presidente del
Collegio del Mondo Unito, Cristina Ravaglia, e dalla Segretaria
generale del Collegio, Valentina Bach.
Zanin ha deciso di prendere contatto con la realtà del Collegio
ascoltando le testimonianze di alcuni studenti, e volendo capire
perché un ragazzo dovrebbe scegliere di diplomarsi a Duino
Aurisina e non in una scuola più tradizionale. "Siamo spinti a
pensare con la nostra testa e a capire le cose attraverso la
pratica e non solo la teoria. Qui siamo consapevoli di avere una
marcia in più e abbiamo tutti il desiderio di utilizzare la
diversità non come una barriera ma come un'arma contro l'odio",
gli ha spiegato la studentessa Fatima El Maliani, di origini
marocchine.
"La nostra convinzione è che l'educazione deve essere
indipendente dalle possibilità socio-economiche degli studenti -
gli ha spiegato la Bach -, perciò coloro che non possono
rientrare nel proprio Paese di origine sono aiutati dal Collegio
attraverso delle borse di studio che permettono loro di
proseguire con gli studi universitari in America. Però abbiamo
verificato che nel lungo periodo, dopo alcuni anni di lavoro e
verificato che possono farcela, i nostri studenti rientrano a
casa".
Anche la stessa entrata al Collegio, in caso di difficoltà
economiche della famiglia dello studente, può avvenire tramite un
sostegno economico che gli permette lezioni, vitto e alloggio
gratuiti. Ecco perché per i Collegi del Mondo Unito le donazioni
private al pari dei finanziamenti pubblici sono molto importanti,
anche perché il bilancio parla di circa 4,6 milioni di euro, di
cui 1,2 che arriva da fondi interni, 1,5 sono il sostegno degli
enti pubblici e il resto deve essere reperito autonomamente. E la
Regione Friuli Venezia Giulia questo lo sa non rifiutando mai il
proprio contributo. Nel 2017, ad esempio, ha contribuito a
quattro borse di studio per altrettante ragazze di etnia yazida.
E ora in aiuto c'è anche la borsa di studio Giulio Regeni per
ragazzi egiziani.
"I nostri ragazzi non vivono in un campus chiuso, ma sono un
paese nel paese: il Collegio vive in Duino perché le aule, i
laboratori, le residenze sono sparse in Duino e Duino vive con il
Collegio, siamo una sua occupazione pacifica", ama affermare la
presidente Ravaglia, il cui desiderio è sentirsi dire dai "suoi"
ragazzi che hanno avuto una vera opportunità di studio di
qualità, soprattutto se magari senza il Collegio non avrebbero
potuto avere alcuna istruzione.
"Quella che si offre qui - è stato il commento finale del
presidente Zanin - è una formazione mondiale che fa crescere lo
studente portandolo a conoscere meglio gli altri e dunque, alla
fine, se stesso; e dall'altro lato siamo noi che abbiamo la
possibilità, grazie alla presenza del Collegio, di avere qui le
migliori intelligenze, le migliori capacità di ragazzi che
vengono a innervare la nostra regione con la loro presenza e i
loro anni di studio".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini e interviste)