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II Comm:audizione su danni causati dai cinghiali alle imprese agricole

04.06.2019
18:47
(ACON) Trieste, 4 giu - CMC - Sono le colture di mais della pianura a essere maggiormente colpite dalle incursioni dei cinghiali, registrando danni spesso irreparabili che arrivano a compromettere fino al 100% della produzione. Qui i suidi scavano, dissotterrano e mangiano il granoturco al momento della semina e successivamente tornano all'attacco nella fase di maturazione delle piante, devastando le spighe per permettere ai cuccioli di alimentarsi.

La situazione definita "grave e insostenibile" dagli stessi imprenditori agricoli è emersa nel corso dell'audizione convocata dalla II Commissione del Consiglio regionale presieduta da Alberto Budai (Lega), che ha ascoltato sul tema istanze e posizioni di agricoltori, associazioni ambientaliste, distretti e sodalizi venatori.

A rischio sono anche altre coltivazioni e aree del territorio come ad esempio i pascoli della montagna, e le prime ripercussioni si iniziano a registrare anche nel settore zootecnico, perché l'insilato di mais è parte della razione alimentare giornaliera degli animali.

Insieme al quadro emergenziale, con i suoi aspetti preoccupanti sotto il profilo sanitario e della sicurezza, sono state tracciate dagli auditi possibili soluzioni di tipo normativo, prima tra tutte la modifica della legge nazionale 157/92 sulla tutela della fauna selvatica. Auspicata anche una mappatura delle zone maggiormente danneggiate per avviare una futura sperimentazione e una riforma delle regole sugli indennizzi; prospettata, inoltre, l'ipotesi di stringere convenzioni con il mondo venatorio per effettuare abbattimenti nei tempi e nei modi consentiti dall'attuale quadro normativo o introducendo deroghe di tipo estensivo.

Tra i temi affrontati anche l'avvio di una filiera della carne per il recupero della selvaggina abbattuta e la previsione di macelli autorizzati; sul fronte sanitario, poi, il rischio della peste suina, i cui focolai sono presenti al momento in Ungheria e nella Serbia.

I rappresentanti del mondo venatorio hanno dichiarato piena disponibilità a collaborare, impegnandosi anche in un'eventuale attività di controllo selettivo, seppure all'interno di una adeguata e condivisa cornice normativa e procedimentale.

Gli ambientalisti, evidenziando risultati non sempre efficaci legati all'attività venatoria si sono dichiarati favorevoli all'utilizzo di farmaci che riducano la fertilità dei cinghiali per impedirne diffusione e incremento numerico.

E' obiettivo dell'amministrazione regionale giungere a soluzioni anche normative che risolvano le problematiche emerse e evitino il reiterarsi di emergenze - ha quindi concluso l'assessore regionale Stefano Zannier che ha seguito le audizioni della II Commissione - non solo per quanto riguarda i danni registrati dalle aziende agricole, ma anche sui possibili rischi sanitari, ambito questo nel quale la Regione sta lavorando anche in collaborazione con la vicina Slovenia.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



La seduta della II Commissione del Consiglio regionale (foto ARC - Montenero)