Cr: presentate due petizioni su modifiche a legge gioco d'azzardo
(ACON) Trieste, 18 set - RCM - No alla rimozione degli
apparecchi da gioco lecito in bar e tabaccherie entro il 3 agosto
2020 se non rispettano la distanza di 500 metri dai luoghi
considerati sensibili, come impone l'articolo 7 della legge
regionale n. 26 del 2017 sulla prevenzione, il trattamento e il
contrasto della dipendenza da gioco d'azzardo.
Lo chiede la petizione presenta al presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, da Diego Zaghis e dal primo
firmatario, Antonio Pittioni, accompagnati da Michele Franzoso e
forti di oltre 3.900 firme, poco più di quelle che registra anche
la seconda petizione presentata sul medesimo argomento, ma che
punta a una modifica dell'intera legge attraverso l'adozione di
un testo che tuteli l'economia regionale (si parla di migliaia di
famiglie coinvolte) e al contempo l'erario statale (che dagli
apparecchi da gioco ricava proventi destinati poi a finanziare
misure di welfare), nell'attesa di una legge nazionale che
disciplini il gioco d'azzardo legale in modo uniforme su tutto il
territorio italiano.
E' vero che si gioca meno alle slot machine - hanno evidenziato i
proponenti -, ma c'è stato un aumento di tutte le altre tipologie
di gioco. Quanto ai ragazzini, lo fanno soprattutto on-line,
settore che nessuna legge contempla e l'obbligo della maggiore
età è facilmente eludibile. Oltre al fatto che si tratta di
società estere che non pagano alcuna tassazione.
Altri aspetti evidenziati sono stati l'inefficacia di leggi
simili contro l'azzardopatia applicate in altre regioni che si
sono rivelate inefficaci; la vicinanza territoriale a due Paesi
(Austria e Slovenia) i cui casinò sono frequentati da molti
giocatori del Friuli Venezia Giulia che vi si recano spesso
utilizzando servizi navetta messi a disposizione gratuitamente
dalle stesse case da gioco; l'onerosità e la farraginosità
burocratica quando si deve sostituire una macchina perché guasta
od obsoleta; il fatto che, a differenza di altre Regioni
autonome, il FVG non ha alcun ritorno dal Prelievo erariale unico
(Preu), che nel 2018 è stato pari a 330 milioni.
La petizione - ha spiegato il presidente Zanin - sarà inoltrata
alla Commissione consiliare competente.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)