FI: Piccin, necessario il controllo della fauna selvatica
(ACON) Trieste, 15 ott - COM/RCM - "Questa non è caccia, è
tutela del territorio, della salute pubblica e di una parte
dell'economia per mezzo del controllo della fauna selvatica: sono
soddisfatta che la IV Commissione consiliare abbia approvato la
nostra proposta di legge nazionale".
Lo ha affermato la consigliera regionale Mara Piccin (FI) dopo
l'esame, in Commissione, della pdln n. 9 "Norme in materia di
prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica. Modifica
alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione
della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio)".
La Piccin, prima firmataria della pdln, ne spiega l'utilità e
l'urgenza: "Con la pdln, Governo e Parlamento saranno chiamati a
modificare una norma datata, dando un ruolo primario ai
cacciatori nella gestione degli ungulati, considerando che la
proliferazione di cinghiali e di altri mammiferi selvatici è
proseguita e i pochi agenti forestali e venatori nel territorio
non possono da soli affrontare il problema.
"Con la modifica della norma, le Regioni potranno gestire il
controllo degli ungulati anche al di fuori dei periodi e degli
orari vigenti, affidando l'attuazione dei Piani di abbattimento
ai cacciatori soci delle riserve di caccia, coordinati dalle
guardie venatorie afferenti alle amministrazioni pubbliche.
"In IV Commissione - fa sapere la consigliera - è emerso il dato
dell'aumento esponenziale delle segnalazioni di danni, nei
terreni agricoli del Friuli Venezia Giulia, causati soltanto da
cinghiali: dai 91 casi del 2018 ai 218 - sinora - del 2019. La
problematica della proliferazione dei cinghiali è ormai
riconosciuta e va affrontata su basi pratiche e non ideologiche,
a fronte dei danni nell'agricoltura e dei gravi incidenti
stradali.
"Il progetto di legge nazionale è l'unica possibilità che abbiamo
di affrontare il problema - specifica la consigliera -,
considerando che tutte le modifiche regionali che abbiano tentato
di derogare alla legge 157 sono state cassate. I presunti metodi
alternativi al controllo venatorio, quali utilizzo di fonti
luminose, sagome, repellenti e via dicendo, nel corso di anni di
sperimentazioni (per esempio quelle dell'allora Provincia di
Pordenone) hanno portato soltanto a risultati minimi. Ringrazio
l'assessore Zannier per aver accolto questa soluzione.
"Auspico - ha concluso la Piccin - che una modifica rapida di una
norma datata possa essere presa in considerazione dal Parlamento,
tenendo conto anche delle pressioni delle altre Regioni sul tema".