II Comm: convegno su cimice asiatica, come contrastarla
(ACON) Codroipo, 26 ott - RCM - L'eradicazione della cimice
asiatica non la vedremo mai, ma cercare di contenere la presenza
di questo insetto infestante sì. E la soluzione potrebbe essere
un organismo antagonista non autoctono (alloctono), il cui
utilizzo però deve essere autorizzato dal Governo.
Lo ha affermato l'assessore regionale Stefano Zannier a Villa
Manin di Passariano, dove la II Commissione consiliare presieduta
da Alberto Budai (Lega) ha promosso il convegno "La cimice
asiatica marmorata: situazione attuale e scenari futuri",
organizzandolo in collaborazione con Paolo Tonello e Iris
Bernardinelli del servizio fitosanitario e chimico, ricerca,
sperimentazione e assistenza tecnica dell'agenzia regionale per
lo sviluppo rurale (Ersa). Ai lavori, hanno preso parte anche il
consigliere regionale del M5S Cristian Sergo e il consigliere
comunale di Codroipo con delega all'Agricoltura, Giacomo Mizzau,
che ha sottolineato quanto il problema sia purtroppo sentito nel
Codroipese.
"Si tratta di una problematica che pareva essere circoscritta a
qualche focolaio, invece è esplosa in tutto il Friuli Venezia
Giulia", ha detto il presidente Budai coordinando i lavori del
convegno.
"La presenza della cimice asiatica si è estesa a macchia d'olio,
causando il crollo della produttività delle nostre aziende
agricole. A settembre, come II Commissione abbiamo ascoltato le
opinioni dei rappresentanti di settore e degli amministratori
locali. Abbiamo capito che c'era l'esigenza di spiegare sul
territorio cosa e quanto la Regione stia facendo,
amministrativamente, tecnicamente ed economicamente, per
contrastare questo insetto e i danni che sta causando. Ecco
perché questo convegno", ha spiegato preannunciando che a
febbraio/marzo 2020 "organizzeremo un secondo appuntamento
inerente i risultati della ricerca e delle sperimentazioni
iniziate in questi mesi, nonché sulle iniziative decise pro
futuro".
L'assessore Zannier ha, quindi, fatto la cronistoria dal 2014 a
oggi delle azioni intraprese dalla Regione, ovvero da quando il
problema si è presentato in Friuli Venezia Giulia partendo dalla
Svizzera, dove la cimice asiatica è arrivata attraverso materiali
edili, dunque non in derrate alimentari o prodotti agricoli come
si era pensato inizialmente, e ora ha trovato casa anche in
Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Lombardia ed è
arrivata sino in Piemonte.
"Perciò la situazione è conclamata e non locale", ha rimarcato
Zannier, che ha parlato dei 3 milioni di euro stanziati nel 2017
quale aiuto una tantum per indennizzare le imprese dalle
produzioni perse, ma anche degli 1,8 mln messi in legge regionale
di stabilità per coprire il 100% della spesa sostenuta dalle
aziende per l'acquisto di reti di copertura, sino alla decisione
di aprire l'accesso al Fondo agricolo di rotazione.
Il passaggio ulteriore - ha chiosato l'assessore - vede tutte le
Regioni interessate dal fenomeno intervenire presso il Governo,
da cui stiamo attendendo il via libera a utilizzare antagonisti
non autoctoni. Oggi però il danno da cimice marmorata è stato
classificato al pari del danno da grandine: è assicurabile,
questo blocca le Regioni nel prevedere sostegni economici.
Intanto è stato chiesto l'accesso al Fondo di solidarietà
nazionale (al momento si parla di 90 mln, ma già si sa che sono
insufficienti - ha detto Zannier).
Ai funzionari dell'Ersa il compito di illustrare la situazione
regionale 2019 del contrasto alla cimice asiatica, rendendo noti
i risultai della sperimentazione con gli antagonisti naturali
avvenuta attraverso il lancio di insetti Anastatus bifasciatus su
ovature sentinella e ovature spontanee, nonché la scoperta nel
2018 della presenza del Trissolcus, parassitoide autoctono delle
uova delle cimici marmorate. Non da ultimo, cosa si sta
preparando per essere pronti nel caso in cui il Governo conceda
il lancio di parassitoidi alloctoni. A questo proposito, sarà
chiamata a collaborare tutta la popolazione attraverso la
raccolta e consegna di esemplari vivi di cimici.
Dai presenti, la domanda di quali scelte intraprendere
nell'immediato e nei prossimi anni da parte di quelle piccole e
medie aziende che con la coltivazione degli ortaggi e con i
frutteti ha potuto mantenere la famiglia, mentre oggi si trova a
non sapere se deve estirpare tutto piuttosto che vendere i
terreni e sperare di guadagnare abbastanza per sopravvivere sino
alla pensione.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)