FdI: la Regione sostenga i pazienti oncologici affetti da alopecia
(ACON) Trieste, 29 ott - COM/CMC - I consiglieri del Gruppo
consiliare regionale di Fratelli d'Italia Alessandro Basso,
Claudio Giacomelli e Leonardo Barberio, hanno presentato il testo
di una proposta di legge consiliare che prevede l'erogazione di
un contributo di 250 euro, a sostegno dei pazienti residenti
nella nostra Regione, con ISEE inferiore ai 20.000 Euro, affetti
da alopecia a seguito di trattamenti antitumorali.
"Nella stessa proposta di legge - ha spiegato Alessandro Basso,
il promotore della norma -, abbiamo voluto favorire anche uno
specifico percorso di ascolto, sostegno e accompagnamento ai
suddetti malati e alle loro famiglie, da collocare all'interno
delle attività dei consultori pubblici.
"Inoltre - ha continuato Basso -, abbiamo previsto il
coinvolgimento attivo e la piena collaborazione delle
associazioni di volontariato che già operano nel settore, anche
al fine di facilitare l'accesso alla procedura di erogazione del
previsto contributo economico".
"La proposta di legge - ha sottolineato Claudio Giacomelli -
prevede anche la creazione della 'Banca dei capelli', con
l'obbiettivo di ridurre gradualmente il contributo economico
regionale, attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni
con imprese di produzione o distribuzione di parrucche, che
accettino la donazione di ciocche di capelli in cambio della
fornitura a basso prezzo delle stesse".
"Nel 2017 - ha voluto ricordare Giacomelli -, nel solo Friuli
Venezia Giulia, sono stati stimati 9.000 nuovi casi di tumore
(4.750 uomini e 4.250 donne), si tratta di cifre che fotografano
una malattia socialmente importante.
"Le cure antitumorali - ha concluso il capogruppo -, comportano
normalmente la perdita dei capelli del paziente e i relativi
effetti psicologici negativi a prescindere dal sesso e dall'età,
conducendoli all'isolamento con rifiuto di uscire di casa e
vedere altre persone proprio nei momenti peggiori, quando il
contatto umano sarebbe più utile.
"Lo scopo - hanno ricordato Basso, Giacomelli e Barberio -, è
quello di evitare la sofferenza psicologica del malato di cancro,
che si aggiunge a quella derivante dalla malattia e dalle cure
che ne conseguono; l'obbiettivo è quello di migliorarne la
qualità di vita, la socialità e di favorirne il ritorno al
lavoro.
"La parrucca infatti - hanno proseguito -, dando continuità
all'immagine corporea e conferendo spesso sicurezza personale,
rappresenta un accorgimento che aiuta la persona ad avviare un
processo di adattamento fortemente attivo e funzionale alla lotta
contro la malattia".
"In Italia, però - ha sottolineato Leonardo Barberio -, la
parrucca non è ricompresa nel Nomenclatore tariffario delle
protesi, anche se l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la
parrucca possa rientrare tra le spese sanitarie detraibili. Ma
questo certamente non basta a fronte dell'alto costo delle
stesse.
"Per questo molte regioni - ha proseguito Barberio -, si sono
attivate autonomamente per erogare un contributo per il loro
acquisto mentre altre le hanno direttamente inserite negli "extra
lea" regionali, quali supporti protesici.
"Mancava il Friuli Venezia Giulia - hanno concluso i tre
consiglieri sovranisti -. Abbiamo voluto pensarci noi".