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Cr:ddl sistema integrato enti territoriali, Bernardis e Capozzella(12)

29.10.2019
17:56
(ACON) Trieste, 29 ott - RCM - L'ultimo punto all'ordine del giorno è per il disegno di legge n. 67 "Recepimento dei principi fondamentali del sistema integrato degli enti territoriali del Friuli Venezia Giulia, di cui all'accordo tra Stato e Regione in materia di finanza pubblica del 25 febbraio 2019. Modifiche alla legge regionale 18/2015", i cui relatori per l'Aula sono Diego Bernardis (Lega) e Mauro Capozzella (M5S).

Del sistema integrato degli enti territoriali di cui all'accordo di febbraio - ha spiegato Bernardis -, fanno parte la Regione, gli enti locali situati sul suo territorio e i rispettivi enti strumentali e organismi interni. In base all'accordo, questo sistema integrato è la forma attraverso la quale l'insieme degli enti territoriali concorre alla finanza pubblica statale. Spetta alla Regione, quindi, il ruolo fondamentale di garante del sistema integrato e quindi di normatore interno nei confronti dei propri enti locali per raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica complessivi.

Con il ddl n. 67 si intende recepire anche formalmente i principi fondamentali dell'accordo, intervenendo con espresse modifiche alla legge regionale 18/2015 in materia di finanza locale. In particolare - così ancora Bernardis -, oltre al richiamo della perimetrazione del sistema integrato, si prevede che la Regione, esercitando la propria potestà legislativa esclusiva in materia di ordinamento degli enti locali, definisca con legge di stabilità il concorso finanziario e gli obblighi a carico degli enti locali, adottando misure di razionalizzazione e contenimento della spesa idonee ad assicurare il rispetto delle dinamiche della spesa aggregata delle amministrazioni pubbliche, nonché il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

Di "provvedimento tecnico che dà attuazione alla normativa in materia di coordinamento della finanza pubblica", ha poi parlato Capozzella. "Il ddl si compone di un articolo che reca modifiche agli articoli 1 e 2 della legge regionale 18/2015 in materia di finanza locale, in modo da definire il perimetro del sistema integrato degli enti territoriali del FVG", ha ribadito il relatore di minoranza.

Il provvedimento stabilisce che vangano meno gli obblighi degli enti locali nei confronti dello Stato in merito al contenimento della spesa pubblica - ha proseguito -, come il rispetto dei tetti di spesa sul personale. Con il sistema integrato quindi la Regione diventa l'unico interlocutore dello Stato e garantisce il saldo, potendo manovrare all'interno del suo sistema. Le finalità sono sicuramente pregevoli e condivisibili: si tratta di una previsione molto attesa dagli enti locali per risolvere i molti problemi che il sistema dei Comuni ha affrontato in passato e che in questo modo potrebbero essere regolate in maniera più fluida in base al meccanismo per cui la Regione costituirà l'unico interlocutore dello Stato e al quale spetterà di stabilire i saldi da rispettare.

Concretamente viene, quindi, previsto che non saranno più i singoli Comuni a doversi confrontare con il Governo centrale sui vincoli di bilancio, bensì l'Amministrazione regionale in qualità di garante del sistema integrato, conseguentemente offrendo totale libertà d'azione alla Giunta nei confronti dei propri enti locali. E ciò si tradurrebbe in una possibile maggiore garanzia di spesa e di assunzione di personale per i Comuni, risolvendo così il problema dei tetti di spesa, calcolati sul triennio precedente, che ciascun Comune deve rispettare, potendo l'Amministrazione regionale cedere, ove ne ravvisi l'opportunità, una porzione di autorizzazione di spesa per i Comuni che dovessero averne bisogno per assumere nuovo personale.

Ciò che non condividiamo però, di questa manovra - ha sottolineato Capozzela -, è il metodo con cui vengono perseguite queste finalità: l'Accordo su cui si fonda e a cui fa riferimento il disegno di legge è stato recepito con legge nazionale, ma non sono stati ancora recepiti i decreti attuativi relativi alle norme di attuazione. Il recepimento legislativo riguarda, al momento, solo una parte finanziaria e la parte relativa alla competenza sull'Imu. Con questo ddl si sta operando una forzatura con la volontà di imprimere un'accelerazione dei tempi per l'attuazione delle prescrizioni dell'Accordo, in quanto si stima che i decreti attuativi non saranno approvati in tempi brevi. Se sarà impugnato, si darà la possibilità alla Regione di far valere in giudizio l'accordo e l'inadempienza dello Stato. Riteniamo che questo sia un modo assolutamente sbagliato e scorretto di legiferare, che non ci appartiene.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



I consiglieri Capozzella (M5S) primo a sinistra e Bernardis (Lega) primo a destra (foto Acon)