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Cr: ddl minoranze linguistiche, relatore Bernardis (5)

30.10.2019
13:11
(ACON) Trieste, 30 ott - RCM - Esame del disegno di legge n. 68 "Disposizioni per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia Giulia. Modifiche alle leggi regionali 26/2007, 29/2007, 20/2009 e 13/2000", relatori Bernardis (Lega) di maggioranza, Bidoli (Patto), Honsell (OpenFVG) e Iacop (Pd) di minoranza.

Con il disegno di legge n. 68 - ha spiegato Diego Bernardis - si intende sia aggiornare la normativa riguardante le minoranze linguistiche, risalente al 2007 e 2009, al mutato assetto istituzionale della Regione e degli enti locali (la soppressione delle Province, aggregazione alla Regione del Comune di Sappada), sia armonizzare le leggi regionali in materia riguardo alla disciplina di determinati organi (Commissione regionale consultiva) e delle riunioni rappresentative (Conferenze regionali sulla tutela delle minoranze linguistiche).

In particolare, si prevede che le modalità di svolgimento e l'ordine del giorno della Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena siano sempre determinati dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ma con l'allargamento ai capigruppo del Consiglio regionale, come avviene per le Conferenze della minoranza friulana e tedesca.

Per la minoranza linguistica tedesca è istituito uno sportello regionale con funzioni di gestione e di coordinamento delle attività inerenti all'uso della lingua tedesca nella pubblica amministrazione, analogamente a quanto già avviene per le altre due comunità linguistiche. Con l'introduzione dell'art. 17 bis nella legge regionale n. 20 del 2009, è istituita la Conferenza regionale sulla tutela delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia, poiché sono già istituite le Conferenze per le lingue slovena e friulana.

In relazione alla minoranza linguistica slovena, si semplifica l'iter procedimentale del riparto della quota di accantonamento di cui alla legge regionale n. 26 del 2007, disponendo che questo avvenga non più con legge regionale di assestamento di bilancio bensì con deliberazione della Giunta regionale. Vengono precisate le attività dell'Ufficio centrale per la lingua slovena. Ed è recepita la proposta concernente il resiano e le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale da parte della Commissione regionale consultiva per la minoranza linguistica slovena, riformulando l'art. 22 della legge regionale n. 26 del 2007, dando la possibilità di accedere ai finanziamenti per la promozione delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale anche a enti e associazioni non iscritte all'albo regionale delle organizzazioni della minoranza linguistica slovena, aventi sede legale e operanti nei medesimi territori. Inoltre, si prevede che i contributi possano essere utilizzati anche per spese generali di funzionamento, in una percentuale analoga a quella stabilita per le minoranze di lingua tedesca.

Per quanto attiene alla minoranza linguistica friulana, l'art. 19 del ddl sostituisce l'art. 24 della legge regionale 29/2007 prevedendo l'istituzione di un albo, al quale possono iscriversi le associazioni di detta comunità. L'elenco è pertanto eliminato, salvo il riferimento alla Società Filologica Friulana di Udine. La norma concernente la Commissione per l'uso sociale della lingua friulana - ha detto ancora Bernardis - viene abrogata perché di fatto tale Commissione non è mai stata istituita. La competenza per la compilazione dell'elenco dei soggetti abilitati al rilascio della certificazione linguistica di conoscenza della lingua friulana passa dalla Regione all'Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef).

Nell'ambito dell'istruzione, la composizione della Commissione permanente per l'insegnamento della lingua friulana viene ampliata al direttore centrale competente in materia di lingue minoritarie, o suo delegato, e a un componente nominato dall'Arlef. Inoltre, il materiale didattico è adesso realizzato e sostenuto dall'Arelf, la quale approva pure le linee alle quali ci si deve attenere nella realizzazione di materiale didattico per l'insegnamento della lingua friulana e nella realizzazione di attività di documentazione, ricerca e sperimentazione didattica per la lingua friulana.

In relazione alla minoranza linguistica tedesca, i relativi enti e organizzazioni rappresentativi sono riconosciuti non più su proposta dell'assessore regionale competente, bensì con decreto del presidente della Regione. Tra le varietà della lingua tedesca, è inserita anche quella sappadina e tutte sono denominate anche con la relativa variante locale.

Infine, sono state quantificate le spese per la "Terza Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica friulana" e la "Prima Conferenza regionale sulla tutela delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il relatore Diego Bernardis della Lega (foto Acon)