Cr: ddl minoranze linguistiche, relatore Bernardis (5)
(ACON) Trieste, 30 ott - RCM - Esame del disegno di legge n. 68
"Disposizioni per la tutela e la promozione delle minoranze
linguistiche slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia
Giulia. Modifiche alle leggi regionali 26/2007, 29/2007, 20/2009
e 13/2000", relatori Bernardis (Lega) di maggioranza, Bidoli
(Patto), Honsell (OpenFVG) e Iacop (Pd) di minoranza.
Con il disegno di legge n. 68 - ha spiegato Diego Bernardis - si
intende sia aggiornare la normativa riguardante le minoranze
linguistiche, risalente al 2007 e 2009, al mutato assetto
istituzionale della Regione e degli enti locali (la soppressione
delle Province, aggregazione alla Regione del Comune di Sappada),
sia armonizzare le leggi regionali in materia riguardo alla
disciplina di determinati organi (Commissione regionale
consultiva) e delle riunioni rappresentative (Conferenze
regionali sulla tutela delle minoranze linguistiche).
In particolare, si prevede che le modalità di svolgimento e
l'ordine del giorno della Conferenza regionale sulla tutela della
minoranza linguistica slovena siano sempre determinati
dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ma con
l'allargamento ai capigruppo del Consiglio regionale, come
avviene per le Conferenze della minoranza friulana e tedesca.
Per la minoranza linguistica tedesca è istituito uno sportello
regionale con funzioni di gestione e di coordinamento delle
attività inerenti all'uso della lingua tedesca nella pubblica
amministrazione, analogamente a quanto già avviene per le altre
due comunità linguistiche. Con l'introduzione dell'art. 17 bis
nella legge regionale n. 20 del 2009, è istituita la Conferenza
regionale sulla tutela delle minoranze di lingua tedesca del
Friuli Venezia Giulia, poiché sono già istituite le
Conferenze per le lingue slovena e friulana.
In relazione alla minoranza linguistica slovena, si semplifica
l'iter procedimentale del riparto della quota di accantonamento
di cui alla legge regionale n. 26 del 2007, disponendo che questo
avvenga non più con legge regionale di assestamento di bilancio
bensì con deliberazione della Giunta regionale. Vengono precisate
le attività dell'Ufficio centrale per la lingua slovena. Ed è
recepita la proposta concernente il resiano e le varianti
linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val
Canale da parte della Commissione regionale consultiva per la
minoranza linguistica slovena, riformulando l'art. 22 della legge
regionale n. 26 del 2007, dando la possibilità di accedere ai
finanziamenti per la promozione delle varianti linguistiche delle
Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale anche a enti e
associazioni non iscritte all'albo regionale delle organizzazioni
della minoranza linguistica slovena, aventi sede legale e
operanti nei medesimi territori. Inoltre, si prevede che i
contributi possano essere utilizzati anche per spese generali di
funzionamento, in una percentuale analoga a quella stabilita per
le minoranze di lingua tedesca.
Per quanto attiene alla minoranza linguistica friulana, l'art. 19
del ddl sostituisce l'art. 24 della legge regionale 29/2007
prevedendo l'istituzione di un albo, al quale possono iscriversi
le associazioni di detta comunità. L'elenco è pertanto eliminato,
salvo il riferimento alla Società Filologica Friulana di Udine.
La norma concernente la Commissione per l'uso sociale della
lingua friulana - ha detto ancora Bernardis - viene abrogata
perché di fatto tale Commissione non è mai stata istituita. La
competenza per la compilazione dell'elenco dei soggetti abilitati
al rilascio della certificazione linguistica di conoscenza della
lingua friulana passa dalla Regione all'Agenzia regionale per la
lingua friulana (Arlef).
Nell'ambito dell'istruzione, la composizione della Commissione
permanente per l'insegnamento della lingua friulana viene
ampliata al direttore centrale competente in materia di lingue
minoritarie, o suo delegato, e a un componente nominato
dall'Arlef. Inoltre, il materiale didattico è adesso realizzato e
sostenuto dall'Arelf, la quale approva pure le linee alle quali
ci si deve attenere nella realizzazione di materiale didattico
per l'insegnamento della lingua friulana e nella realizzazione di
attività di documentazione, ricerca e sperimentazione didattica
per la lingua friulana.
In relazione alla minoranza linguistica tedesca, i relativi enti
e organizzazioni rappresentativi sono riconosciuti non più su
proposta dell'assessore regionale competente, bensì con decreto
del presidente della Regione. Tra le varietà della lingua
tedesca, è inserita anche quella sappadina e tutte sono
denominate anche con la relativa variante locale.
Infine, sono state quantificate le spese per la "Terza Conferenza
regionale sulla tutela della minoranza linguistica friulana" e la
"Prima Conferenza regionale sulla tutela delle minoranze di
lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)