Cr: ddl minoranze linguistiche, relatore Bidoli (7)
(ACON) Trieste, 30 ott - RCM - "Credo che prima di avviare
qualsiasi discorso sulle minoranze linguistiche, sia opportuno
richiamare l'articolo 6 della nostra Costituzione che, con
concisa chiarezza, sancisce che 'La Repubblica tutela con
apposite norme le minoranze linguistiche'".
La premessa è del secondo relatore di minoranza del disegno di
legge n. 68, Giampaolo Bidoli (Patto).
La situazione delle tre minoranze storiche presenti in Regione
non è, e non può essere, uguale - sostiene il consigliere -: il
loro contesto storico e sociale è estremamente differenziato. Pur
essendo tutte riconosciute, pur avendo tutte una norma regionale
specifica di riferimento, pur ricevendo tutte finanziamenti, i
diritti riconosciuti non sono uguali, come non lo sono i
finanziamenti concessi.
Quello che questo disegno di legge propone - afferma il relatore
di minoranza - è una modifica alle tre leggi regionali di
riferimento (26/2007, 29/2007 e 20/2009), eppure, se per alcuni
contesti si tratta di interventi di cosiddetta "manutenzione" o
migliorativi (quale, ad esempio, la previsione del sostegno
economico per le spese e per il supporto tecnico-scientifico per
le iniziative correlate e preparatorie per la realizzazione della
Prima Conferenza regionale sulla tutela della minoranza
linguistica tedesca) che interessano le minoranze tedesca e
slovena, per altri aspetti si mascherano modifiche che mutano
profondamente il quadro della normativa di riferimento per la
lingua friulana.
Eppure, sulla necessità di rafforzare il sistema di tutela e
valorizzazione della lingua friulana quest'Aula, inconsuetamente
compatta, si è già espressa in ben due occasioni: con le mozioni
n. 4 "Sedi Rai regionali: impegno nel rafforzamento e nella
valorizzazione dell'informazione e delle strutture a tutela delle
minoranze linguistiche regionali" (proposta dal nostro Gruppo
consiliare - ha evidenziato Bidoli) e n. 27 "Friulano in Rai
Televisione Regionale". In entrambe queste occasioni, il
Consiglio ha chiesto alla Giunta regionale un impegno forte per
rafforzare il friulano nel contesto radiotelevisivo.
Difficile, poi, per Bidoli giustificare anche alcune scelte
metodologiche, "a partire da una fretta inconsueta che sembra
dettata più dalla volontà di apporre la spunta su una nuova legge
anziché dalla volontà di giungere veramente a una revisione
condivisa". Inoltre, se è vero che oggi manca una Commissione
regionale consultiva per la minoranza linguistica friulana (in
analogia a quella slovena), questa può tranquillamente essere
istituita. Grave, poi, che l'abrogazione della Commissione per
l'uso sociale della lingua friulana (articolo 21) sia
giustificata semplicemente dal fatto che dal 2007 a oggi non è
mai stata creata, in quanto di difficile composizione.
Il vero problema del provvedimento, però, per l'esponente di
opposizione è l'articolo 19, con cui modifica l'art. 24 della Lr
29/2007: sinora la Regione, riconoscendo una speciale funzione di
servizio ai soggetti che svolgono un'attività qualificata e
continuativa nel territorio regionale per la promozione e la
diffusione della lingua friulana e che dispongono di strutture
stabili e di un'adeguata organizzazione, individuava otto
soggetti specifici.
Con le modifiche proposte il sistema sarà profondamente
scardinato, istituendo l'Albo regionale delle associazioni della
minoranza linguistica friulana a cui le associazioni dovranno
iscriversi per poter accedere ai finanziamenti. "Quando questa
modifica sarà operativa?", vuol sapere Bidoli. Infatti l'Albo e
l'erogazione dei finanziamenti saranno disciplinati da due
regolamenti che necessitano di un iter amministrativo che
potrebbe porre seri problemi per il futuro di queste realtà. Non
solo: abolire il riconoscimento di finanziamenti stabili alle
associazioni storiche, rischia di compromettere il loro futuro.
"E, fatto ancor più grave, si ritratta il formale riconoscimento
dell'attività virtuosa di realtà uniche, fondamentali e
addirittura fondanti il nostro senso identitario che rischiano di
non veder più riconosciuto il loro valore storicamente radicato a
causa di un lavoro sbrigativo, che poco conosce la realtà su cui
va a intervenire".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)