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Giorno Memoria: Zanin, ricordare tragedia è insegnamento per futuro

30.01.2020
13:05
(ACON) Trieste, 30 gen - "Ricordare è il modo più giusto di rendere omaggio alla memoria delle vittime della Shoah, al sacrificio, alla resistenza, alla rinascita del popolo ebraico. Ripensando ai morti di 75 anni fa, diamo un insegnamento ai vivi sul valore della vita, sulla crudeltà da allontanare e sulla solidarietà perché il nostro obiettivo deve essere quello di impedire che le pagine più tragiche del secolo scorso possano diventare il futuro delle giovani generazioni".

Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, celebrando in Aula il Giorno della Memoria istituito vent'anni fa. Evidenziando che questa è l'unica ricorrenza civile condivisa da tutti i Paesi dell'Unione Europea, Zanin ha sottolineato che "ricordare le grandi tragedie collettive deve spingerci a pensare al nostro dovere di rappresentanti delle Istituzioni di migliorare il mondo che abbiamo trovato, facendo tesoro delle devastazioni del Novecento".

"Solo così - ha aggiunto - il ricordo della Shoah, la più folle tragedia umana che ha travolto l'Europa, non sarà solo la commemorazione di un crimine fra i più efferati mai commessi dall'uomo. Coltivare la memoria, infatti, è l'unico antidoto contro l'indifferenza, che rende tutto permeabile e rischia di cancellare o sminuire la portata di una tragedia immane".

Nelle parole del presidente del Consiglio, la ricostruzione storica di quegli eventi, della pianificazione della "soluzione finale", il richiamo delle responsabilità del regime fascista e dell'annuncio nel 1938 delle leggi razziali a Trieste dove, nell'ottobre 1943, venne attuato il primo rastrellamento di ebrei e, nel gennaio 1944, la deportazione di anziani e malati della casa di riposo israelitica.

Ma Zanin si è soffermato anche sui 500 italiani citati "Giusti fra le Nazioni" nel memoriale di Gerusalemme, tra loro Giorgio Perlasca, e sulle iniziative promosse in questi giorni in Friuli Venezia Giulia, fra le quali la posa delle prime 10 pietre da inciampo a Udine per ricordare altrettanti deportati friulani morti in seguito alla detenzione, tra i quali Elio Morpurgo, già sindaco di Udine e senatore del Regno, portato con la famiglia alla Risiera di San Sabba prima di essere deportato ad Auschwitz. Ad essere ricordato è stato anche il giurista e docente universitario friulano Luigi Cosattini, morto a Buchenwald come prigioniero politico.

Un pensiero particolare è stato poi dedicato al destino di un milione e mezzo di bambini e adolescenti deportati e uccisi, considerati colpevoli di essere venuti al mondo in una famiglia ebrea, e al dramma dei sopravvissuti destinati a convivere, come scrisse Primo Levi, con il senso di colpa di essere ancora vivi e riusciti a tornare a casa.

Molti dei superstiti, tra cui poche migliaia di bambini, si resero protagonisti della rinascita della lacerata nazione ebraica che si avviava alla costruzione dello Stato di Israele, sorto nel maggio 1948.

"Anche nei momenti in cui l'operato del Governo israeliano può risultare controverso - ha sottolineato il presidente del CR Fvg - deve restare chiara e netta la distinzione tra ogni possibile critica verso chi governa Israele e le ragioni storiche di quello Stato, del suo diritto all'esistenza e alla sua sicurezza".

Infine, Zanin si è soffermato sui volti della barbarie che oggi si presenta con nuove bandiere, come quelle con cui si sparge sangue nei Paesi del Medio Oriente e dell'Africa dove la guerra si accompagna a forti sentimenti antisemiti.

"Il Giorno della Memoria è diventato un tassello essenziale del rafforzamento della conoscenza, della sensibilità morale, della difesa della pace e dei diritti dei più deboli, ma non dobbiamo sottovalutare il ripetersi di violenze contro le Comunità ebraiche e l'indifferenza che talvolta le circonda perché si coltivano, soprattutto sui socialmedia, convincimenti errati che possono degenerare in violenza morale e fisica contro deboli e inermi che abbiamo il compito di difendere", ha aggiunto il presidente dell'Assemblea, citando la senatrice Liliana Segre, scampata al lager di Auschwitz-Birkenau, per la quale l'indifferenza racchiude la ragione del male e coltivare la memoria aiuta a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.

"Quella coscienza - ha concluso Zanin - che ha portato il superstite Bruno Fabbretti a ribadire un anno fa, in quest'Aula, di aver vissuto serenamente, incontrando incessantemente dal 1946 a oggi giovani studenti ai quali ha spiegato che da cristiano ha perdonato e nel perdono ha trovato la forza di rivivere". ACON/GB-MPB/fc



Il presidente del CR Fvg, Piero Mauro Zanin