Vittime mafia: Zanin, giornalista Impastato simbolo battaglia legalità
(ACON) Roma, 4 feb - "La memoria di Peppino Impastato e delle
altre vittime della mafia non deve mani naufragare nelle nostre
menti".
E' il monito espresso dal presidente del Consiglio regionale Fvg,
Piero Mauro Zanin, che ha inaugurato oggi a Roma, nella sala del
Cenacolo della Camera dei Deputati, la rassegna fotografica sul
giornalista Peppino Impastato, assassinato dalla mafia nel 1978,
allestita nella capitale grazie alla collaborazione dell'Assemblea
legislativa del Friuli Venezia Giulia, dell'Associazione
culturale Le Colone di Castions di Strada e della Fondazione
Friuli.
Nel suo intervento Zanin ha sottolineato l'attività del Consiglio
nella diffusione della cultura della legalità e dell'onestà con
la promozione di eventi che rappresentano l'impegno delle
Istituzioni nelle azioni di contrasto verso ogni forma di
collusione e fiancheggiamento dei fenomeni mafiosi che sono
radicati da tempo anche nel nord Italia.
"L'attività di Impastato contro Cosa nostra alla quale
apparteneva suo padre - ha sottolineato il presidente del
Consiglio Fvg - ha messo in luce il coraggio, l'impegno e il
rigore con cui Peppino ha combattuto la mafia che in Sicilia,
negli anni settanta, permeava settori importanti
dell'imprenditoria, dell'economia e della politica".
"Impastato, don Ciotti, Giancarlo Caselli - ha aggiunto Zanin -
sono per i giovani, e per tutti, esempi straordinari di coerenza,
onestà e determinazione, con le quali contrastare le
infiltrazioni mafiose nelle istituzioni e nella società civile.
Una battaglia che si può vincere se i valori che ci hanno
trasmesso coloro che hanno combattuto la mafia, spesso pagando
con la vita, come Falcone e Borsellino, diventeranno - ha
concluso il presidente - impegno collettivo e condiviso ed
esempio da seguire della volontà di non abbassare la guardia di
fronte ai soprusi e alle violenze della criminalità organizzata".
'La voce di Impastato - volti e parole contro la mafia', questo
il titolo della mostra e del libro che l'ha preceduta, comprende
70 immagini in bianco e nero, realizzate dal fotoreporter
friulano Elia Falaschi, in parte pubblicate nel volume scritto
dal giornalista udinese Ivan Vadori. La rassegna espositiva,
suddivisa in tre sezioni, presenta i luoghi simbolo della vita di
Peppino Impastato tra Cinisi e Palermo e i ritratti dei
principali protagonisti della lotta alla mafia come don Luigi
Ciotti, i magistrati Giancarlo Caselli e Franca Imbergamo e i
giornalisti Lirio Abbate e Sandro Ruotolo.
L'evento inaugurale ha visto la partecipazione del vicepresidente
della Camera dei Deputati, Ettore Rosato e del presidente della
Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini e l'accompagnamento di
brani musicali eseguiti dagli strumentisti del coro "Le Colone"
sotto la direzione artistica di Giuseppe Tirelli.
ACON/GB/mpb