Migranti: Roberti a VI Comm, Governo non considera rotta balcanica
(ACON) Trieste, 27 mag - "Nei documenti governativi per la
Sessione europea si parla solo di sbarchi via mare dal canale di
Sicilia e di accordi con gli Stati africani ma non delle
problematiche inerenti la cosiddetta rotta balcanica via terra
che, purtroppo, coinvolge in primis il Friuli Venezia Giulia in
quanto primo punto di entrata in Italia di un flusso
caratterizzato soprattutto da afghani e pakistani, oltre a minori
provenienti dal Kosovo".
È quanto affermato dall'assessore Fvg alle Politiche
dell'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, nel corso dell'audizione in
VI commissione, presieduta da Giuseppe Sibau, relativamente al
contributo di competenza sulla Sessione europea.
"A quanto ci risulta - ha evidenziato Roberti - lo scorso anno
sono stati registrati più ingressi via terra dai Balcani che via
mare dall'Africa, eppure la questione viene ignorata quando, al
contrario, informazioni in nostro possesso anticipano un
possibile imminente arrivo di 5mila migranti pakistani e afghani
attualmente in Bosnia, dove sono arrivati in aereo con regolare
visto. Tutto questo - ha aggiunto - quando si vuole si ferma e
l'esempio della Serbia lo conferma: fino a quando ha contenuto i
migranti l'ondata si è bloccata, quando ha smesso di farlo ha
ripreso".
Replicando al consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), che
aveva fatto notare come il Fvg non sia semplicemente un
territorio di transito ma anche di destinazione, l'assessore ha
spiegato come "nel nostro contributo alla Sessione europea
servirà una forte sottolineatura rispetto alla rotta balcanica.
Non è solo questione di regole, in quanto il trattato di Dublino,
che ora ci dovrebbe tutelare sugli ingressi via terra, così come
i più recenti accordi di Malta le prevedono sulla carta, ma di
applicazioni che variano in maniera troppo discriminante e,
spesso, a nostro svantaggio".
ACON/FC