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SostegnoImprese: Minoranza, ddl debole con luci e ombre

12.06.2020
18:44
Critiche da Bolzonello, Capozzella, Honsell e Bidoli

(ACON) Trieste, 12 giu - "Questo disegno di legge altro non è che un limitato insieme di norme per singole criticità emerse a seguito della pandemia". Questa l'opinione di Sergio Bolzonello (Pd), relatore di minoranza del ddl 94 SostegnoImprese contenente ulteriori interventi a sostegno delle attività produttive a integrazione della legge regionale 3/2020 sulle prime misure per far fronte all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Per lui, "tutto da verificare il potenziamento del Fondo di garanzia regionale per gli investimenti di venture capital nelle start-up innovative, in quanto non sembra sufficientemente attrattiva per il mondo degli investitori privati indipendenti". L'art. 4 è "luci e ombre". Secco no di Bolzonello alle "modalità di assegnazione dei fondi citati nell'articolo. Si passa da una valutazione e selezione dei progetti aziendali, con graduatoria, a un sistema a click day". Non da ultimo, è poco incisiva l'azione riferita agli alberghi diffusi e mancano norme inerenti la responsabilità sociale d'impresa. Molte, però, anche le disposizioni su cui si è trovato d'accordo.

Incongruenze e criticità di natura giuridica e politica: è quanto ravvede nel disegno di legge 94 il relatore di minoranza Mauro Capozzella (M5S). Primo punto negativo, la disposizione dell'articolo 4 con cui si elimina la consegna, da parte delle imprese richiedenti contributo regionale, dell'autocertificazione attestante il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. "In nome di una presunta accelerazione nella consegna delle risorse - afferma Capozzella - si toglie senza alcuna giustificazione un presidio importante. Piuttosto si preveda la consegna entro un dato tempo, senza bloccare nel mentre la concessione dei contributi". Secondariamente, per il consigliere l'articolo 8 "sostituisce l'istituto dei contratti regionali di insediamento con semplici incentivi disposti direttamente dalla Regione. Quindi elimina dalla Lr 3/2015 RilancimpresaFVG uno strumento capace di coordinare Regione, consorzio e impresa, e svuota la ratio dell'istituto medesimo". Altro aspetto, "gli interventi riguardanti i fondi regionali, che propongono un riordino importante ma nascondono criticità. L'obbiettivo del potenziamento dell'iter di concessione dei contributi e degli incentivi regionali alle imprese - conclude Capozzella - non può dirsi raggiunto".

Per il terzo relatore di minoranza, Gianpaolo Bidoli (Patto), un'ampia parte delle misure sono condivisibili, tuttavia vi sono aspetti da tenere in considerazione, a cominciare, anche per lui, dal rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Secondo Bidoli, c'è poi bisogno di una riforma per gli alberghi diffusi che intervenga anche sul supporto promozionale alla rete, "pur apprezzando la conferma dei contributi necessari alla sopravvivenza di queste attività". Inoltre, mancano gli investimenti per essere una vera Regione-pilota del Green Deal europeo; un deciso investimento per stimolare la mobilitazione di capitali privati nella riqualificazione del patrimonio edilizio; nuovi percorsi di promozione e valorizzazione delle località turistiche regionali, a partire dalle meno conosciute.

"È un disegno di legge importante, che non ci vedrà contrari, ma è piuttosto debole. Ci vorrebbe una norma strategica in primo luogo dal punto di vista programmatico e olistico, invece il ddl 94 affronta le tematiche solo dal punto di vista delle attività produttive", ha spiegato il relatore Furio Honsell (Open Fvg). "Il ddl 94 non ha abbastanza ambizione, parla più di dettagli che di principi. Non ha sufficiente energia per orientare in modo innovativo e strategico la ripresa nella fase post-emergenziale né dal punto di vista finanziario, né dal punto di vista della chiarezza degli indirizzi che promuove". Ecco che l'articolo 3 "pone a carico della comunità alcuni rischi di impresa, ma non definisce quali start up si intende promuovere. Nell'art. 4 si sarebbe dovuta introdurre una struttura di coordinamento dell'innovazione e una di consulenza. Mancano sia la formazione sia i luoghi dove sviluppare le strategie di innovazione. Non c'è alcun riferimento al software open source". "Si rischia - ha detto Honsell - di consegnare il nostro sistema economico alle multinazionali del digitale. Al riguardo presenteremo, come Open Sinistra Fvg, una proposta di legge per rendere efficaci le norme che già esistono in materia". Infine, si sarebbe potuto ampliare l'art. 8 sulla responsabilità di impresa in una più generale azione di sostegno al lavoro femminile e alla silver economy; i finanziamenti sono modesti; è assente ogni riferimento alla progettazione europea, così come misure per chi era già in difficoltà. ACON/RCM-fc



  • Sergio Bolzonello, capogruppo del Partito Democratico
    Sergio Bolzonello, capogruppo del Partito Democratico