SostegnoImprese: Minoranza, ddl debole con luci e ombre
Critiche da Bolzonello, Capozzella, Honsell e Bidoli
(ACON) Trieste, 12 giu - "Questo disegno di legge altro non è
che un limitato insieme di norme per singole criticità emerse a
seguito della pandemia". Questa l'opinione di Sergio Bolzonello
(Pd), relatore di minoranza del ddl 94 SostegnoImprese contenente
ulteriori interventi a sostegno delle attività produttive a
integrazione della legge regionale 3/2020 sulle prime misure per
far fronte all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Per lui,
"tutto da verificare il potenziamento del Fondo di garanzia
regionale per gli investimenti di venture capital nelle start-up
innovative, in quanto non sembra sufficientemente attrattiva per
il mondo degli investitori privati indipendenti". L'art. 4 è
"luci e ombre". Secco no di Bolzonello alle "modalità di
assegnazione dei fondi citati nell'articolo. Si passa da una
valutazione e selezione dei progetti aziendali, con graduatoria,
a un sistema a click day". Non da ultimo, è poco incisiva
l'azione riferita agli alberghi diffusi e mancano norme inerenti
la responsabilità sociale d'impresa. Molte, però, anche le
disposizioni su cui si è trovato d'accordo.
Incongruenze e criticità di natura giuridica e politica: è quanto
ravvede nel disegno di legge 94 il relatore di minoranza Mauro
Capozzella (M5S). Primo punto negativo, la disposizione
dell'articolo 4 con cui si elimina la consegna, da parte delle
imprese richiedenti contributo regionale, dell'autocertificazione
attestante il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
"In nome di una presunta accelerazione nella consegna delle
risorse - afferma Capozzella - si toglie senza alcuna
giustificazione un presidio importante. Piuttosto si preveda la
consegna entro un dato tempo, senza bloccare nel mentre la
concessione dei contributi". Secondariamente, per il consigliere
l'articolo 8 "sostituisce l'istituto dei contratti regionali di
insediamento con semplici incentivi disposti direttamente dalla
Regione. Quindi elimina dalla Lr 3/2015 RilancimpresaFVG uno
strumento capace di coordinare Regione, consorzio e impresa, e
svuota la ratio dell'istituto medesimo". Altro aspetto, "gli
interventi riguardanti i fondi regionali, che propongono un
riordino importante ma nascondono criticità. L'obbiettivo del
potenziamento dell'iter di concessione dei contributi e degli
incentivi regionali alle imprese - conclude Capozzella - non può
dirsi raggiunto".
Per il terzo relatore di minoranza, Gianpaolo Bidoli (Patto),
un'ampia parte delle misure sono condivisibili, tuttavia vi sono
aspetti da tenere in considerazione, a cominciare, anche per lui,
dal rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Secondo
Bidoli, c'è poi bisogno di una riforma per gli alberghi diffusi
che intervenga anche sul supporto promozionale alla rete, "pur
apprezzando la conferma dei contributi necessari alla
sopravvivenza di queste attività". Inoltre, mancano gli
investimenti per essere una vera Regione-pilota del Green Deal
europeo; un deciso investimento per stimolare la mobilitazione di
capitali privati nella riqualificazione del patrimonio edilizio;
nuovi percorsi di promozione e valorizzazione delle località
turistiche regionali, a partire dalle meno conosciute.
"È un disegno di legge importante, che non ci vedrà contrari, ma
è piuttosto debole. Ci vorrebbe una norma strategica in primo
luogo dal punto di vista programmatico e olistico, invece il ddl
94 affronta le tematiche solo dal punto di vista delle attività
produttive", ha spiegato il relatore Furio Honsell (Open Fvg).
"Il ddl 94 non ha abbastanza ambizione, parla più di dettagli che
di principi. Non ha sufficiente energia per orientare in modo
innovativo e strategico la ripresa nella fase post-emergenziale
né dal punto di vista finanziario, né dal punto di vista della
chiarezza degli indirizzi che promuove". Ecco che l'articolo 3
"pone a carico della comunità alcuni rischi di impresa, ma non
definisce quali start up si intende promuovere. Nell'art. 4 si
sarebbe dovuta introdurre una struttura di coordinamento
dell'innovazione e una di consulenza. Mancano sia la formazione
sia i luoghi dove sviluppare le strategie di innovazione. Non c'è
alcun riferimento al software open source". "Si rischia - ha
detto Honsell - di consegnare il nostro sistema economico alle
multinazionali del digitale. Al riguardo presenteremo, come Open
Sinistra Fvg, una proposta di legge per rendere efficaci le norme
che già esistono in materia". Infine, si sarebbe potuto ampliare
l'art. 8 sulla responsabilità di impresa in una più generale
azione di sostegno al lavoro femminile e alla silver economy; i
finanziamenti sono modesti; è assente ogni riferimento alla
progettazione europea, così come misure per chi era già in
difficoltà.
ACON/RCM-fc