Mes: Cittadini, no a nostra mozione significa rifiutare 763 mln euro
(ACON) Trieste, 1 lug - "Oggi la Maggioranza ha fatto un grave
danno alla Regione perché ha preferito dire no all'adesione a un
meccanismo che, praticamente a costo zero, avrebbe portato 763
milioni di euro in Friuli Venezia Giulia. Per non prendere una
posizione diversa da Salvini sul Mes, è stata gettata alle
ortiche la possibilità di avere subito le risorse necessarie a
potenziare la sanità in un momento storico cruciale".
Lo afferma in una nota Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini e
proponente, con la collega Simona Liguori, della mozione che
avrebbe impegnato "presidente e Giunta regionale a sostenere
l'utilizzo, da parte dell'Italia, alla linea di credito prevista
dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes)", poi ritirata.
"Risorse che - aggiunge Liguori - costituiscono un ristoro
economico vincolato al potenzialmento del Sistema sanitario per
il personale, i distretti e gli ospedali".
"Come da mesi stiamo dicendo - evidenzia Centis - il sostegno al
Mes sarebbe stato anche un argomento forte per concludere
positivamente la rinegoziazione dei Patti finanziari
Stato-Regione con i quali ci giochiamo altri 726 milioni,
obiettivo più che mai indispensabile visto che, per effetto della
crisi economica generata dall'emergenza Covid-19, sta per
piombarci addosso un macigno finanziario di minori entrate al
bilancio regionale del 2020 che potrebbe arrivare fino a 700
milioni. E tutto ciò senza neanche coraggio e dignità di bocciare
direttamente la nostra mozione, ma forzando il regolamento
presentando all'Aula un emendamento che avrebbe completamente
sostituito il testo del documento originale rendendola
inefficace".
L'attacco del Capogruppo dei Cittadini è poi rivolto direttamente
al governatore Fvg, Massimiliano Fedriga. "Bene abbiamo fatto,
non più di un mese fa, unici in Consiglio regionale, a non
credere alle promesse di Fedriga e - sottolinea Centis - a non
votargli un vuoto mandato a trattare con il Governo. Oggi gli è
caduta la maschera: per il presidente viene prima di tutto la
cieca obbedienza al suo leader, Salvini, che prevale sugli
interessi della comunità regionale. Alla faccia della tanto
rivendicata autonomia. A perderci sono i cittadini del Friuli
Venezia Giulia che rischiano di fare i conti con una crisi
finanziaria pesante a causa del servilismo di chi li governa".
ACON/COM/rcm-fc