Cr: Rapporto legislazione 2019, diminuita produzione leggi
(ACON) Trieste, 29 set - 'Il Rapporto sulla legislazione,
giunto alla sua quindicesima edizione e che monitora anche le
principali attività istituzionali svolte dal Consiglio regionale
nell'anno passato, dimostra che nel 2019 la produzione di norme è
diminuita, passando dalle 31 leggi approvate nel 2018 a 25. Con
questi numeri, ci collochiamo sotto la media nazionale per
Regione, pari a 32,5 provvedimenti'.
Questo il primo dato che Antonio Calligaris (Lega) e Franco Iacop
(Pd) hanno reso all'Aula quali relatori a nome del Comitato per
la legislazione, il controllo e la valutazione presieduto dallo
stesso Iacop.
'Il saldo, inteso come differenza tra leggi approvate e leggi
integralmente abrogate - hanno proseguito i due consiglieri -,
registra nel 2019 un incremento di 11 leggi. Si conferma il trend
di crescita della produzione legislativa già visto negli anni
precedenti, con la sola eccezione del 2016 caratterizzato da un
saldo negativo di 5 leggi. È opportuno, quindi, attivare le
procedure per concretizzare il Programma di semplificazione
legislativa tra gli obiettivi del documento di priorità della
Commissione europea che abbiamo recepito, poiché il corpus
legislativo continua a crescere e questo non è una condizione
migliorativa del rapporto tra cittadini e istituzioni'.
'Cala l'iniziativa legislativa consiliare: dalle 10 leggi
approvate nel 2018 si passa a 7 leggi nel 2019; anche il valore
percentuale, pari al 28% del totale, è inferiore a quello
registrato nel 2018 (32%). Continuano a essere invece
maggioritarie le leggi di iniziativa giuntale, pari al 72% del
totale. L'iniziativa mista e quella popolare risultano assenti.
Viene quindi sempre meno l'esercizio della principale
attribuzione di un consigliere regionale, essere un legislatore -
è il commento di Calligaris e Iacop -, presentare proposte di
legge. L'iniziativa è invece Giunta-dipendente, generalmente
proposta per soddisfare esigenze di governo immediate più che per
una programmazione lunga nel tempo'.
'Il 68% delle leggi è stato approvato entro 30 giorni
dall'assegnazione alla Commissione competente (la maggior parte
deriva da disegni presentati dalla Giunta). La gran parte dei
progetti è stata approvata in non più di 2 sedute sia in
Commissione sia in Assemblea, anche se in questa sede l'esame si
è svolto prevalentemente in una sola seduta. Per quanto riguarda
la funzione emendativa, l'85% degli emendamenti ai progetti di
legge è stato proposto in Assemblea. Sempre in tema di
emendamenti, la Giunta regionale ottiene le percentuali più
elevate di accoglimento delle proposte emendative (100% in
Commissione e 97% in Assemblea)'.
'La maggioranza consiliare ottiene in Commissione l'approvazione
del 95,7% degli emendamenti presentati, percentuale che in
Assembla scende al 70,2%. Per l'Opposizione l'approvazione
riguarda il 26,8% in Commissione e il 7,7% in Assemblea. Rispetto
all'anno precedente, nel 2019 è aumentata la percentuale delle
leggi approvate all'unanimità (36%), anche se la gran parte è
stata accolta a maggioranza (64%)'.
'Con riferimento alla qualità della produzione legislativa,
secondo i parametri di omogeneità, semplicità, chiarezza e
proprietà di formulazione, semplificazione normativa e
semplificazione amministrativa, aumenta il numero delle leggi
collocate in fascia media (con indice di qualità da 45 a
55), che passano dal 50% del 2018 al 65%, diminuisce il numero
delle leggi collocate in fascia alta e molto alta (con indice di
qualità da 65 a 100) che passano dal 38% del 2018 al 20%, mentre
il 15% delle leggi si colloca in fascia bassa (con indice di
qualità da 20 a 35). Anche qui sarebbe necessario incentivare la
partecipazione al Programma Refit (Regulatory Fitness and
Performance Programme) per la qualità della produzione
legislativa'.
'Attraverso il lavoro del Comitato di controllo - hanno aggiunto
i due relatori - si potrebbe attuare una valutazione critica
della qualità della legislazione. Andrebbe privilegiata la
produzione di testi unici'.
Proseguendo nell'analisi dei dati, emerge che 'il 55% dei
progetti di legge presentati nel 2019 è stato approvato entro la
fine dell'anno. I provvedimenti giacenti, quelli il cui iter non
è mai iniziato in Commissione, sono il 29% del totale e sono
ascrivibili per la maggior parte alla Maggioranza (59%), con una
significativa inversione di tendenza rispetto al 2018 quando i
provvedimenti giacenti erano per lo più ascrivibili alle
Opposizioni'.
'Si evidenzia la forte incidenza dei regolamenti sulla produzione
normativa: pesa per il 79% rispetto al 21% delle leggi. Anche qui
sarebbe opportuno favorire la partecipazione di stakeholders alla
piattaforma Refit per la semplificazione regolamentare - è
l'opinione di Calligaris e Iacop - e ridurre così gli oneri
amministrativi che ricadono sugli utenti finali, facendo in modo
di approvare leggi che non necessitano di troppi regolamenti di
attuazione'.
'Aumenta il numero di atti di sindacato ispettivo: dai 260 del
2018 si passa a 375 del 2019. Lo strumento più utilizzato
continua ad essere l'interrogazione, che incide per il 95% sul
complesso degli atti presentati, rispetto all'84% del 2018.
Rispetto a due anni fa è aumentata la percentuale delle
interrogazioni a risposta immediata (Iri) e quella delle
interrogazioni a risposta orale; è invece diminuita la
percentuale delle interpellanze e quella delle interrogazioni a
risposta scritta. Da inizio legislatura al 29 febbraio scorso, il
tasso di evasione complessivo è stato del
62%. Il risultato migliore è ottenuto dalle Iri, con un tasso di
evasione del 93%. Si tratta di un dato in costante aumento nelle
varie legislature'.
'L'attività di indirizzo politico risulta in aumento: nel 2019
crescono in particolare le mozioni (86 contro le 46 del 2018) e
gli ordini del giorno sui progetti di legge (313 rispetto a 220);
rimane invariato il numero degli ordini del giorno sulle mozioni
(1) e diminuiscono di poco i voti alle Camere e al Governo (4
rispetto a 5). Si evidenzia, come per le interrogazioni, il
ricorso a questi strumenti a fronte della riduzione dei tempi di
dibattito politico. Diminuisce, però, di molto nella legislatura
in corso il riscontro dato dalla Giunta agli atti di indirizzo:
al 31 dicembre 2019, a fronte dei 415 adottati da inizio
legislatura, le risposte pervenute dalla Giunta sono state 4 (la
percentuale di riscontro si attesta quindi all'1%, a fronte del
23% della X legislatura e al 10% dell'XI). Si potrebbe, perciò,
valutare un coinvolgimento del Comitato di controllo
nell'attività di riscontro agli atti di indirizzo presentati in
Consiglio', argomentano i due consiglieri.
'Nel corso del 2019 sono state presentate 19 nuove petizioni;
solo per una è stato iniziato l'esame in Commissione. Nessuna
petizione nel 2019 ha concluso il proprio iter. Poiché sono
strumenti di accesso diretto dei cittadini al rapporto con le
istituzioni, è raccomandabile un loro esame'.
'Aumenta poi l'attività dell'Assemblea, sia in termini di sedute
(78 contro le 65 del 2018), che di ore di lavoro (293 contro
206). Cresce anche l'attività delle Commissioni. Nel 2019 sono
aumentati il numero complessivo delle ore di attività (285 contro
le 257 del 2018) e il numero complessivo delle sedute (187 contro
160). È rimasto invariato il numero dei progetti di legge
esaminati in sede consultiva (39 anche nel 2018) mentre sono
diminuiti quelli esaminati in sede referente (30 rispetto a 33),
il numero complessivo dei soggetti auditi (235 rispetto ai 272
del 2018) e il numero dei pareri su atti della Giunta (23 contro
32)'.
'Riguardo agli altri organi del Consiglio, nel 2019 diminuiscono
e sedute dei capigruppo (27 contro le 32 del 2018) e quelle della
Giunta delle elezioni (2 contro 7); non si sono riunite la
Conferenza dei presidenti di Commissione (2 sedute nel 2018) e la
Giunta per il regolamento (1 seduta nel 2018). Aumentano le
sedute della Giunta per le nomine (15 rispetto a 8); rimangono
pressoché costanti le sedute dell'Ufficio di presidenza (25
contro 24)'.
I due componenti del Comitato di controllo hanno, quindi,
illustrato alcuni dati attinenti il loro organismo: 'Aumenta, nel
2019, il numero di sedute (9 a fronte delle 7 del 2018). Nel
corso dell'anno è pervenuta una relazione informativa prevista da
clausola valutativa, che è stata esaminata dal Comitato, così
come ha esaminato un'altra relazione informativa pervenuta a fine
2018 e ha svolto un'audizione relativa a informazioni previste da
una relazione informativa non ancora pervenuta. A tal riguardo si
segnala il mancato invio, da parte della Giunta regionale, delle
relazioni informative previste da clausole valutative: le
clausole con termini scaduti sono ormai 30 su 37 leggi che le
prevedono. È stato, inoltre, esaminato il referto sulle procedure
di valutazione degli effetti delle leggi della sezione regionale
di controllo della Corte dei conti. Ed è stato deliberato lo
svolgimento della missione valutativa relativa alla verifica
dell'attuazione e degli effetti delle leggi regionali 10/2011 e
17/2014 con riferimento alla rete delle cure palliative e della
terapia del dolore, attualmente in corso'.
'Infine, per il 2019 non è stata predisposta la legge europea
regionale in quanto non si è riscontrata la necessità di
interventi a livello legislativo per l'adeguamento
dell'ordinamento regionale all'ordinamento dell'Unione europea.
La Regione ha, nel frattempo, dato attuazione alle modifiche
intervenute ai sensi dei regolamenti europei sui Fondi
strutturali e alle decisioni della Commissione europea per
adeguare i propri regolamenti alle nuove disposizioni'.
Da ultimo, Calligaris e Iacop hanno fatto presente che 'nel corso
del 2019, su 25 leggi approvate, ne sono state impugnate 2:
rispetto alla situazione media del contenzioso Stato/Regioni, il
Friuli Venezia Giulia ha visto impugnato l'8% delle leggi
approvate, rispetto a una media nazionale pari al 14%'. Sempre
nel corso del 2019, la Corte costituzionale ha definito i
contenziosi riguardanti 4 leggi regionali.
ACON/RCM