Lavoro: Aula accoglie primi 21 articoli ddl 105, domani voto finale
(ACON) Trieste, 30 set - L'Aula ha approvato i primi 21 dei 52
articoli di cui è composto il testo base del disegno di legge 105
in materia di lavoro, disposto dall'assessore regionale Alessia
Rosolen e che ha Alberto Budai (Lega) e Mauro Di Bert (Prog
Fvg/Ar) quali relatori di maggioranza, Furio Honsell, Chiara Da
Giau (Pd) e Mauro Capozzella (M5S) di minoranza. I lavori
riprenderanno domani mattina, a partire dalle 10.
Il provvedimento va a modificare la legge regionale 18/2005 su
occupazione, tutela e qualità del lavoro e la Lr 27/2017 per la
formazione e l'orientamento nell'ambito dell'apprendimento.
Tra gli aspetti sottolineati anche da Budai e Di Bert in sede di
dibattito generale, la messa a regime della misura regionale di
ricollocazione intensiva, con la presa in carico da parte degli
uffici regionali e delle agenzie accreditate e una regia che
rimane pubblica; la formulazione, da parte della Commissione
regionale per il lavoro, di proposte in tema di politica del
lavoro, programmazione generale e regolamenti attuativi e una
valutazione sull'efficacia degli interventi, privilegiando il
metodo della concertazione sociale e istituzionale;
all'Osservatorio regionale del mercato del lavoro, di concerto
con l'Agenzia Sviluppo Impresa, sarà attribuito un ruolo
innovativo di monitoraggio e ricerca; si interviene sulla
fiscalità prevedendo misure agevolative per l'assunzione di
particolari categorie di lavoratori o per l'utilizzo di
specifiche tipologie contrattuali, per il sostegno di misure
concordate di welfare aziendale.
Inoltre, si registrano la razionalizzazione dell'iter procedurale
per le situazioni di grave difficoltà occupazionale nel sostegno
alla frequenza dei partecipanti privi di occupazione, o forme di
sostegno alla mobilità per raggiungere le sedi delle iniziative
formative; l'avvio di percorsi formativi e offerte di lavoro
connesse ai profili professionali per cui vi è effettiva
richiesta; il potenziamento dei Servizi pubblici per l'impiego
regionali, nel cui ambito i Centri per l'impiego opereranno quale
elemento imprescindibile di raccordo tra lavoratori e parti
datoriali e che saranno organizzati nell'ambito di un'unica
direzione regionale; l'estensione dei benefici degli interventi
di politica attiva; l'attivazione di misure agevolative di natura
fiscale; innovazioni relativamente alle politiche e agli
interventi a favore delle persone con disabilità, in una logica
di sistema integrato e valorizzando il ruolo del terzo settore.
Ancora un aspetto riguarda le modalità di nomina dei consiglieri
di parità di area vasta: la Lr 18/2005 è aggiornata prevedendo
che tale nomina sia effettuata dalla Regione in ciascuno degli
ambiti territoriali di riferimento degli Enti di decentramento
regionale, previa designazione da parte del Consiglio delle
autonomie locali.
"Riconosco che il testo è frutto di un lavoro che ha visto
coinvolte le parti sociali e che ha al suo interno strumenti e
principi nuovi, condivisibili e moderni", ha ammesso Capozzella,
pur puntualizzando che "i Centri per l'impiego, architrave delle
politiche sul lavoro, devono essere di competenza regionale. È
importante sottolineare questo punto per non creare disfunzioni
nel sistema. Io li ho visitati uno a uno ed è per questo che non
posso esimermi dall'imporre al Consiglio una riflessione sul loro
funzionamento".
"In questo contesto socio-economico - così il commento di Honsell
- una legge sul lavoro avrebbe dovuto essere un momento
qualificante. Invece siamo a discutere essenzialmente una legge
di manutenzione". Ci sono comunque migliorie pregevoli per il
consigliere, come "le norme sulla responsabilità sociale di
impresa, gli inserimenti lavorativi di giovani anche in
formazione e delle lavoratrici, l'attenzione alle tipologie di
lavoratori più fragili, la concertazione sociale e il passaggio
generazionale delle competenze". Però "non si fa alcun cenno
nell'innovazione organizzativa a incentivi per il software libero
così come alla sostenibilità ambientale. Il cosiddetto lavoro
agile è trattato solamente superficialmente. Si discrimina tra i
lavoratori in base agli anni di residenza. L'Europa compare
soprattutto come erogatore di fondi, non come punto di
riferimento strategico. Scarsamente approfondito appare il
raccordo con il mondo della scuola, università, ricerca e
formazione".
"Meritava un'attenzione in più il lavoro agile", gli ha fatto eco
Da Giau. "Uno spazio potevano trovare le problematiche del lavoro
non organizzato, autonomo, intermittente. I temi del benessere
aziendale e della responsabilità sociale d'impresa potevano
essere trattati in modo più approfondito delineando un modello
oltre alle definizioni. Ci resta la sensazione che, nonostante
l'esplicitazione di sistemi di rete, la legge poco consideri
altri attori sulla scena del lavoro, dalla direzione regionale
alle Attività produttive all'agenzia Lavoro e SviluppoImpresa,
all'Associazione nazionale politiche attive lavoro (Anpal), a
volte esclusi, a volte non esplicitamente citati pur quando si
parla di funzioni istituzionalmente loro affidate".
Da parte sua, l'assessore Rosolen ha commentato che "le politiche
attive del lavoro prevedono misure ad hoc per chi assume a tempo
indeterminato mamme con figli, già in organico ma
contrattualizzate in modo precario. Obiettivo della Giunta è
rendere il lavoro stabile, strutturato e solido e l'avvento del
Coronavirus, che ha costretto ad allargare le maglie nella
concessione di incentivi, ha confermato la centralità di
un'occupazione stabile per la tenuta del tessuto sociale".
Limitate le modifiche apportate nel corso dell'esame, tra cui la
previsione di un passaggio nella Commissione consiliare
competente nella valutazione sia della programmazione generale in
materia di lavoro (richiesto dalle Opposizioni) sia del
Regolamento per l'accreditamento per lo svolgimento dei servizi
al lavoro (emendamento Da Giau e altri consiglieri del Pd),
piuttosto che attribuire ai Servizi pubblici per l'impiego
regionali l'erogazione di servizi di mediazione culturale per
lavoratori stranieri (emendamento Honsell).
Per il resto, si è trattato di semplificazioni lessicali ed
esplicitazioni delle finalità delle misure previste.
ACON/RCM-fc