Energia: ddl 107-pdl 98 in IV Comm, concessioni e gratuità fornitura
(ACON) Trieste, 6 ott - Il disegno di legge 107
sull'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua
a uso idroelettrico (quelle che eccedono i 3.000 Kilowatt di
potenza nominale media annua di concessione), formato da 28
articoli ripartiti in 4 Titoli è stato illustrato dall'assessore
regionale ad Ambiente ed Energia, Fabio Scoccimarro, alla IV
Commissione consiliare. L'organismo presieduto da Mara Piccin
(FI) è stato impegnato nella descrizione dei contenuti anche
dell'abbinata proposta di legge 98, a firma Cristian Sergo (M5S)
e diversi altri consiglieri di ogni Gruppo di Opposizione.
Quanto trattato dal ddl 107 - si è appreso dalla relazione
dell'assessore - è corollario delle disposizioni contenute nella
legge regionale 11/2015 su difesa del suolo, gestione del demanio
idrico e utilizzazione delle acque; la norma di riferimento è il
decreto legislativo 79/1999, come modificato dal decreto
Semplificazioni del 2018, ove si afferma che la legge regionale
deve essere emanata entro il 31 ottobre 2020.
Allo stato attuale, in Friuli Venezia Giulia risultano rilasciate
388 concessioni di derivazione d'acqua per la produzione di
energia idroelettrica, tra le quali 8 riguardano grandi
derivazioni con la seguente durata: una è scaduta il 31 dicembre
2010, una è in scadenza il 13 luglio 2021, una è in scadenza il
30 giugno 2024, tre scadranno l'1 aprile 2029 e le ultime due
scadranno il 31 dicembre 2029; la produzione totale è pari a 151
Megawatt (Mw).
Nello specifico, Scoccimarro ha reso noto che i primi impianti in
regione interessati dal ddl sono: impianto di Meduno, in Comune
di Meduno, interessante il corso d'acqua Meduna, potenza circa
7,1 MW (concessione scaduta nel 2010); impianti di Valina e
Chievolis, situati in Comune di Tramonti di Sopra, interessanti i
corsi d'acqua Meduna e Silisia, potenza circa 12,1 MW
(concessione unica che scadrà il 13 luglio 2021); impianto di
Colle e Istrago, situato in Comune di Spilimbergo, interessante
il corso d'acqua Meduna, potenza circa 8,5 MW (la concessione
scadrà il 30 giugno 2024). Tutti sono attualmente in concessione
a Edison.
Il ddl 107 esordisce, nei suoi articoli, con una parte di
carattere generale in cui sono disciplinati: il regime giuridico
delle opere e dei beni, il rapporto di fine concessione, le
concessioni di derivazione d'acqua interregionali, le valutazioni
dell'uso idroelettrico di competenza della Giunta regionale, le
modalità di assegnazione delle concessioni e la durata delle
concessioni.
A seguire, sono esplicitati: le fasi della procedura di
assegnazione delle concessioni in cui rientra il procedimento
unico, l'indizione con deliberazione della Giunta regionale della
procedura di assegnazione, i contenuti del bando di gara, i
criteri di valutazione dei progetti proposti, gli obblighi e le
limitazioni gestionali cui sarà sottoposto l'esercizio della
concessione posta in gara, i miglioramenti energetici, il
risanamento ambientale, le misure di compensazione, le clausole
sociali, la cessione di energia gratuita, i requisiti di
ammissione degli operatori.
Ulteriori disposizioni riguardano l'emissione e l'efficacia della
concessione della grande derivazione a uso idroelettrico, la
determinazione del canone di concessione, le garanzie
finanziarie, il regime sanzionatorio e le norme transitorie.
Tra gli altri aspetti più specifici, l'assessore ha sottolineato
il regime giuridico dei beni: le cosiddette opere bagnate (opere
di raccolta, di regolazione, di derivazione, i canali adduttori,
le condotte forzate e i canali di scarico) passano in proprietà
della Regione entrando a far parte del demanio idrico regionale,
senza la corresponsione di alcun compenso a favore del
concessionario uscente; le cosiddette opere asciutte (edifici,
macchinari, impianti per l'utilizzazione, trasformazione e
distribuzione dell'energia prodotta) possono essere acquisite in
proprietà dalla Regione (corrispondendo agli aventi diritto un
prezzo) se saranno ritenute funzionali rispetto alle opere
bagnate. In alternativa, la proprietà di tali beni può esser
acquisita dal concessionario subentrante, qualora li ritenga
funzionali al proprio progetto proposto. Inoltre, a garanzia
della continuità della produzione elettrica, sia le opere
asciutte che le opere bagnate rimangono nel possesso e in
custodia del concessionario uscente fino al subentro del nuovo
titolare della concessione.
Altro punto importante, i canoni. Il ddl demanda a un regolamento
la definizione sia dei canoni di concessione, sia dei criteri di
riparto della quota dei canoni spettante ai Comuni i cui
territori sono interessati dalle grandi derivazioni d'acqua a uso
idroelettrico.
Il canone è costituito da una parte fissa (non inferiore a 30
euro per kW), rapportata alla potenza nominale media di
concessione e da una componente variabile, calcolata come
percentuale dei ricavi normalizzati, sulla base del rapporto tra
la produzione dell'impianto (al netto dell'energia fornita a
titolo gratuito) e il prezzo zonale dell'energia elettrica,
nonché dalla componente relativa al corrispettivo dovuto dal
concessionario per l'utilizzo delle opere bagnate. Questi nuovi
canoni si applicheranno, con decorrenza dal 2021, alle
concessioni di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico in
essere alla data di entrata in vigore della nuova legge e aventi
una scadenza successiva al 31 luglio 2024. Per le concessioni già
scadute a tale data o in scadenza entro il 31 luglio 2024, i
concessionari - oltre al canone attualmente previsto - versano
anche un canone aggiuntivo, pari a 40 euro per kW, per il tempo
necessario al completamento delle procedure di assegnazione
Non da ultimo, punto focale la fornitura gratuita di energia.
'Tutti i concessionari - ha sottolineato l'assessore - sono
obbligati a fornire annualmente, a titolo gratuito, energia
elettrica alla Regione (in ragione di 220 kWh per ogni kW di
potenza nominale media di concessione), da destinare nella misura
di almeno il 50% ai servizi pubblici e alle categorie di utenti
dei territori interessati dalla derivazione. Ma con delibera
giuntale può essere stabilita, in alternativa, la monetizzazione
anche integrale della medesima quota di energia; sono definite le
tipologie di servizi pubblici e le categorie di utenti che
possono beneficiare dell'energia gratuita per il miglioramento
qualitativo e quantitativo dei servizi prestati; sono stabiliti i
criteri di riparto, sentiti i Comuni i cui territori sono
interessati dalle grandi derivazioni d'acqua a uso
idroelettrico'.
Dal canto suo, la proposta di legge 98 consta di 29 articoli
suddivisi in 7 Titoli.
'Questa pdl - ha affermato Sergo illustrandola - viene presentata
per fare in modo che la Regione Fvg possa gestire direttamente le
concessioni per le grandi derivazioni di risorsa idrica a uso
idroelettrico. Si tratta di una rivoluzione attesa da anni, che
grazie al decreto Semplificazioni e alla sua conversione in legge
a febbraio 2019, può diventare realtà'.
'Diventando la protagonista della concessione, l'Amministrazione
regionale non solo potrà stabilire le modalità con cui scegliere
i nuovi concessionari ed essere direttamente interessata alla
gestione delle concessioni, ma potrà anche introitare i canoni
previsti per i concessionari', ha aggiunto il pentastellato.
'Gli obiettivi che ci si propone con questa pdl sono
essenzialmente due: il primo è di incalzare la Giunta regionale
in modo che porti a termine un compito che doveva essere
completato entro il 31 marzo 2020, prorogato al 31 ottobre causa
Covid-19; il secondo è di confermare i tre pilastri su cui,
secondo noi - ha rimarcato Sergo - si dovrebbe basare il
provvedimento regionale. Questi ultimi possono essere così
riassunti: gestione delle risorse, con destinazione dei canoni
introitati ai territori montani che maggiormente sono interessati
dalla presenza di queste strutture sul territorio; valorizzazione
e salvaguardia dell'ambiente; valorizzazione e salvaguardia dei
posti di occupazionali attorno alle grandi derivazioni e al loro
indotto, con un occhio di riguardo per i giovani per evitare
ulteriori occasioni di spopolamento'.
'Anche noi, come la Giunta, ci siamo attenuti al decreto
legislativo 79 del 1999 per non sbagliare in termini di
competenze Stato/Regione - ha aggiunto Mauro Capozzella (M5S),
altro firmatario della pdl -. Ma noi abbiamo cercato di rendere
la norma più aderente alla realtà del Fvg. L'esempio si
concretizza nella gratuità dell'energia, che per noi dovrebbe
essere non del 50% ma del 100% per i territori montani dove
insistono gli invasi'. Scoccimarro si è già detto disponibile a
ragionare su questo punto, rispondendo così anche a Luca
Boschetti (Lega) che aveva chiesto proprio della possibilità di
aumentare questa percentuale.
Furio Honsell (Open Fvg) si era quindi soffermato sulle clausole
sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del
personale impiegato, di cui si legge nell'articolo 17 del ddl.
Nicola Conficoni (Pd) ha voluto sapere chi andrà a percepire i
canoni di concessione, ovvero chi saranno concretamente i Comuni
interessati e perché non girare gli introiti, invece, a enti di
area vasta quali sono le comunità montane.
Per Emanuele Zanon (Progetto Fvg/Ar), il prelievo dell'acqua
delle derivazioni idriche dovrebbe poter essere destinato, in
caso di emergenza, anche all'uso potabile; un aspetto, questo,
non presente nel ddl mentre sarebbe bene pensarci. Non è detto
che questi impianti, in futuro, non possano diventare da uso
idroelettrico esclusivo a utilizzo misto, gli ha fatto sapere
Scoccimarro.
Infine, Massimo Moretuzzo (Patto) ha chiesto a che punto è l'iter
di costituzione della società elettrica regionale
La IV Commissione ha già in calendario un intero pomeriggio di
audizioni, che si svolgeranno in via telematica giovedì prossimo,
8 ottobre, a cominciare dalle 14.00. In un secondo tempo, i
consiglieri decideranno come procedere, posto che il ddl 107 è
già stato scelto quale testo base dei lavori.
ACON/RCM