Covid: Zanin, stop a cultura danno a settore e anticamera alienazione
(ACON) Trieste, 5 gen - "La rassegnazione che sembra emergere
anche dal mondo della cultura è un campanello d'allarme che deve
farci riflettere e agire rispetto a un rischio da sommare a
quello di un lavoro che, di fatto, per cinema e teatri al momento
non c'è più: mi riferisco all'alienazione che l'assenza di
spettacoli in presenza rischia di scatenare tra un popolo sempre
più relegato in casa davanti a tv, pc, tablet e smartphone".
È quanto sostiene il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, auspicando "una
riapertura controllata e verificata di cinema e teatri per dare
respiro immediato e programmazione futura a un settore che, dopo
la sanità e assieme a istruzione e formazione, è vitale per la
sopravvivenza evoluta dell'essere umano".
"I ristori sono certamente utili - prosegue Zanin - ma non sono
la panacea di mali che potrebbero scatenare ripercussioni a lungo
termine sulla condizione psicofisica di giovani e meno giovani,
colpiti in maniera diversa ma ugualmente grave da scelte troppo
spesso incomprensibili e contraddittorie quanto, purtroppo,
sostanzialmente inefficaci visto l'inalterato perdurare del
contagio".
"Volenti o nolenti, le decisioni operate a livello centrale
contribuiscono a scatenare paure e incertezze, irrigidendo di
fatto il processo cognitivo che è alla base delle nostre vite.
Serve - conclude il presidente del Cr Fvg - un cambio di passo a
tutti i livelli, da quello legislativo a quello esecutivo,
spostando lo sguardo sul post-domani e non solo sull'oggi o,
peggio, sul ieri".
ACON/FC