SviluppoImpresa: ok Aula a sostegno commercio e piccoli negozi
(ACON) Trieste, 4 feb - Il Consiglio regionale ha ripreso oggi
l'esame del ddl 123, approvando quattro articoli (dall'11 al 14)
che prevedono misure di sostegno al settore commerciale.
Ha suscitato un ampio dibattito in particolare l'articolo 14, che
dispone contributi per i piccoli negozi in grado di offrire
servizi di prossimità. Il gruppo del Pd, pur condividendo le
finalità del provvedimento, ne ha chiesto lo stralcio per
inserire tutte le misure in una nuova legge sul commercio,
opinione condivisa dagli altri gruppi di Opposizione. La
proposta, messa ai voti, è stata però bocciata a maggioranza.
Discussione animata anche sui contenuti. "Non basta dare duemila
euro al piccolo negozio per farlo sopravvivere, soprattutto se
nelle vicinanze ci sono centri commerciali - ha sostenuto Franco
Iacop (Pd) - : bisognerebbe piuttosto garantire uno stipendio, un
reddito di sopravvivenza". "Ma il problema è urgente - gli ha
replicato Lorenzo Tosolini (Lega) - e non si può perdere tempo:
ci sono frazioni di mille abitanti che non hanno nessun servizio
e questo mette a disagio soprattutto la popolazione più anziana,
come hanno reso evidente le limitazioni legate al Covid".
"Questa è una norma - gli ha fatto eco il collega di partito
Antonio Calligaris - che era fondamentale già 8-10 anni fa e che
ora è addirittura impellente. Del resto se uno sta affogando gli
tiri subito una corda, non è che ti metti a pensare a cosa
sarebbe meglio fare in seguito...". E il leghista Luca Boschetti
ha condito la discussione con un riferimento personale: "Questa
norma sarà anche "propaganda", come dice l'Opposizione, ma
servirà a mia moglie per andare avanti con la sua attività".
Dell'articolo 14 sono stati approvati tre emendamenti, a
cominciare dall'estensione dei benefici ai negozi delle frazioni
che ricadono all'interno di Comuni con più di 3mila abitanti. Il
testo proposto da Elia Miani (Lega) fissa il nuovo criterio di
una popolazione compresa tra 5mila e 15mila abitanti. Modificata,
su richiesta dei consiglieri di Progetto Fvg/Ar, anche la
previsione del numero massimo di dipendenti degli esercizi
interessati ai benefici, da 3 a 5 persone. E' stato infine
precisato che i negozi da incentivare devono vendere "in modo
prevalente" e non esclusivo prodotti locali e regionali,
richiesta avanzata in due emendamenti distinti - poi riunificati
- da Mauro Di Bert (Progetto Fvg) e Cristian Sergo (M5S).
L'Aula ha apportato anche tre correttivi all'articolo 11, che
dispone incentivi al rinnovo e alla rigenerazione delle attività
economiche nei Distretti del commercio. Su iniziativa del
capogruppo leghista Mauro Bordin, sono state inserite tra gli
incentivi anche le opere di "riqualificazione delle aree
destinate a sagre, fiere e mercati". Approvato anche
l'emendamento del Pd che prevede, tra le tipologie di spesa da
sostenere, quelle relative al marketing del distretto del
commercio. Il gruppo del Patto per l'autonomia è riuscito poi a
far passare la sua prpoposta di inserire tra i progetti
finanziabili anche la promozione ed etichettatura di prodotti
locali tipici in una o più lingue minoritarie.
All'articolo 12, che dispone misure per lo sviluppo delle imprese
commerciali, è stato infine aggiunto tra i progetti incentivabili
- su proposta del gruppo dei Cinque Stelle - "l'adeguamento delle
strutture alle misure di contenimento contro la diffusione del
Covid 19".
ACON/FA-fc