Covid: Moretuzzo (Patto), politica metta al centro bisogni studenti
(ACON) Trieste, 15 mar - "Da oggi il Friuli-Venezia Giulia è
zona rossa. Una misura che ha, tra le altre conseguenze, la
chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, adottata per
contenere la diffusione del virus Covid-19, ma che ha costi
altissimi nel breve e nel lungo periodo".
Parte da questa premessa la nota del diffusa oggi dal Patto per
l'autonomia: "Il passaggio dalle lezioni in presenza a quelle a
distanza - si legge nel comunicato - sconvolge in modo
significativo la vita degli studenti e delle loro famiglie (viste
le comprensibili difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e
di lavoro), con effetti ormai dimostrati sul benessere mentale di
bambini e adolescenti. Alti livelli di stress e isolamento
possono influenzare lo sviluppo psicofisico e cognitivo di
bambini e adolescenti, anche a lungo termine, pesando
maggiormente su coloro che si trovano in situazioni di povertà
economica, sociale, educativa". Se ne è parlato, nell'ambito dei
"Giovedì del Patto", nel corso dell'incontro online "Scuole
chiuse e famiglie che scoppiano. Cosa sta succedendo ai nostri
ragazzi?" con Marta Colle, psicologa e psicoterapeuta, Giovanni
Duca, referente di PAS Priorità alla scuola di Udine, e Willy
Mazzer, referente della Cooperativa sociale Itaca, moderati da
Rossella Malisan del Patto per l'Autonomia".
"Alle situazioni di fragilità in cui versano bambini e
adolescenti la politica - è stato evidenziato nel corso del
seguito appuntamento - non sembra prestare sufficiente
attenzione. A fronte della evidente minore essenzialità
attribuita ai bisogni educativi rispetto a qualsiasi altro
settore produttivo, preoccupa fortemente l'assenza di analisi e
progettualità per arginare le crescenti manifestazioni di disagio
dei più giovani".
"La chiusura degli istituti e dei luoghi di aggregazione
giovanile porta a un isolamento e impoverimento fisico e
relazionale che sta producendo effetti preoccupanti, come
testimoniato pochi giorni fa dai maggiori primari dei reparti di
neuropsichiatria dei principali ospedali italiani in una
conferenza al Senato. Non si può attendere che tutto passi da sé.
Ci stiamo giocando il futuro dei nostri ragazzi. Vanno messe in
campo subito azioni straordinarie di sostegno al mondo giovanile
per ricucire il tessuto sociale e relazionale interrotto -
afferma Malisan -. Azioni di promozione delle attività del
doposcuola, dei centri di aggregazione giovanile, interventi di
moltiplicazione delle attività sportive, culturali, devono essere
pensate ora in vista del rientro alla normalità. Ed è più che mai
necessario coinvolgere i ragazzi nella scelta e messa in campo di
queste azioni per poter pianificare programmi e servizi realmente
utili. La diffusione capillare dei Consigli dei ragazzi, il
potenziamento delle Consulte, la creazione di osservatori
territoriali per sviluppare politiche giovanili sono azioni alla
portata della nostra regione ed espressione del coinvolgimento
che porta a una cooperazione fruttuosa".
"Non ci si faccia trovare di nuovo impreparati - ribadisce il
segretario e capogruppo del Patto, Massimo Moretuzzo, riferendosi
al futuro post-pandemia -. E non si scarichi ancora una volta
tutto sulle spalle di genitori e nonni. È fondamentale attuare
politiche, programmi e servizi tarati sugli specifici bisogni di
bambini e adolescenti in questo tempo eccezionale e interventi
mirati per i soggetti a maggior rischio o in condizioni di
fragilità. Questo deve avvenire in una rete collaborativa tra la
politica, le istituzioni sanitarie, educative, sociali e i
professionisti impegnati nell'educazione, nell'assistenza e nella
cura dei bambini e degli adolescenti, coinvolgendo in modo
partecipativo le famiglie e gli stessi bambini e ragazzi".
ACON/COM/fa