Voto: Russo (Pd), centrodestra contro aumento donne in politica
(ACON) Trieste, 24 mar - "Per l'ennesima volta il centrodestra
ha dato prova di essere ben lontano dall'aver metabolizzato il
principio delle pari opportunità e oggi lo ha chiaramente
dimostrato negando la doppia preferenza di genere per avere più
donne in politica".
Lo afferma, in una nota, il vicepresidente del Consiglio
regionale, Francesco Russo (Pd), primo firmatario del disegno di
legge che mirava a introdurre la doppia preferenza nel sistema
elettorale regionale, discusso oggi in Aula.
"A un anno e mezzo dalla prima discussione su questo pdl, il cui
esito fu negativo, speravamo di essere arrivati a un momento in
cui le condizioni avrebbero portato a una conclusione positiva e
condivisa su un necessario intervento sul palese ed evidente
divario di genere. Purtroppo, nel centrodestra resta solo la
retorica dell'otto marzo, quando il sostegno alle donne si spreca
in fiumi di parole", osserva Russo.
"Il Fvg - ricorda ancora il consigliere - è tra le peggiori
regioni italiane in tema di presenza femminile nelle assemblee e
ha il triste primato del 14,2 per cento di presenza femminile
all'interno della massima assemblea regionale, il Consiglio, che
conta solo 7 donne su 49, contro il comunque misero 17,7 per
cento di presenza media su scala nazionale, comunque ben lontano
dalla media registrata a livello Ue, pari al 33 per cento (dati
2016)".
Secondo Russo, "è del tutto evidente la necessità di un
intervento e quello che proponevamo insieme a tutta
l'opposizione, era un semplice meccanismo lineare, efficace, non
coercitivo da introdurre nel nostro sistema elettorale: ciascun
elettore "può" esprimere uno o due voti di preferenza; se ne
esprime due, essi dovranno riguardare candidati di genere diverso
(maschio-femmina o femmina-maschio), pena l'annullamento della
seconda preferenza espressa. Non siamo dunque di fronte a una
questione ideologica, ma a quello che crediamo debba essere un
dovere, ossia legiferare per rafforzare il ruolo delle donne
nelle istituzioni. L'ennesimo "no" di oggi - conclude l'esponente
dem - fa pensare soltanto a una pregiudiziale politica su chi ha
presentato la legge, più forte, per il centrodestra, di qualsiasi
buon principio".
ACON/COM/fa